InfoAut
Immagine di copertina per il post

SI COBAS: SABATO MANIFESTAZIONE A PIACENZA. PRIMA RISPOSTA ALL’OPERAZIONE REPRESSIVA. CARLO E ARAFAT LIBERI!

||||

Sabato alle 14.30 manifestazione  a Piacenza. E’ la prima risposta dei Si Cobas all’operazione repressiva di oggi contro lavoratori Tnt – FedEx e sindacalisti, con i due coordinatori locali, Carlo e Arafat, messi ai domiciliari.

L’accusa è di avere lottato, assieme a decine di operaie e operai. Il tutto si traduce nell’ipotesi di resistenza aggravata, lesione personale aggravata e violenza privata. Le veline di Questura spiega in una nota che “gli indagati hanno risposto al tentativo delle Forze dell’ordine di rimuove il blocco dei mezzi pesanti con una fitta sassaiola” il 1 febbraio, picco di tensione di uno sciopero di 13 giorni alla Tnt contro la multinazionale statunitense FedEx, concluso con l’ottenimento di un tavolo e un accordo in Prefettura.

Oltre ai due compagni ai domiciliari, comminati 5 divieti di dimora nel comune di Piacenza, almeno 6 avvisi di revoca dei permessi di soggiorno, 21 indagati con possibili misure di sorveglianza speciale, sequestro dei PC e oltre 13mila euro di multe per assembramento.

L’intervista ad Aldo Milani, coordinatore nazionale Si Cobas. Ascolta o scarica

{mp3remote}https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2021/03/aldo-milani-si-cobas-arresto-piacenza-non-si-presenta.mp3{/mp3remote}

Il comunicato stampa dei Si Cobas:

STATO E PADRONI UNITI CONTRO I LAVORATORI
LA REPRESSIONE NON CI FA PAURA

Alle prime luci dell’alba di stamattina la Questura di Piacenza ha dato vita a uno spettacolare blitz nelle case di decine di lavoratori del magazzino Fedex-TNT e dei principali operatori provinciali del SI Cobas, protagonisti degli imponenti scioperi nei mesi di gennaio e febbraio con i quali i lavoratori riuscirono a imporre una battuta d’arresto ai piani di ristrutturazione della multinazionale americana, al suo tentativo di rompere unilateralmente quelle relazioni sindacali che negli anni il SI Cobas era riuscito ad instaurare con la TNT e, nei fatti, avviare una controffensiva tesa a riportare indietro di dieci anni le condizioni dei lavoratori, sottraendo quei diritti e quelle tutele salariali strappate con dure lotte che hanno portato all’abolizione del caporalato semischiavistico che imperversava nella logistica attraverso il sistema delle cooperative.

L’attacco repressivo di stamattina è stato pesantissimo: 5 divieti di dimora nel comune di Piacenza, almeno 6 avvisi di revoca dei permessi di soggiorno, 21 indagati con possibili misure di sorveglianza speciale, sequestro dei PC, 13.200 euro complessivi di multa per presunta violazione delle misure di contenimento dai contagi (per lo stato gli assembramenti sul posto di lavoro vanno bene, fuori ai cancelli di un magazzino sono un crimine…), e soprattutto 2 compagni, Arafat e Carlo, agli arresti domiciliari.
Quel che sta accadendo in queste ore a Piacenza rappresenta il primo vero biglietto da visita dell’”era-Draghi”: fermi, perquisizioni e arresti domiciliari per chi difende i lavoratori dai soprusi padronali, in continuità con i decreti-sicurezza dei governi precedenti; difesa manu militari verso chi sfrutta, licenzia, affama e utilizza la crisi pandemica come alibi per continuare a moltiplicare i profitti sulla pelle degli operai e della collettività e impunità verso i politici e i manager come i Verdini, i Renzi, gli Angelucci, ecc. che hanno saccheggiato gli erari pubblici e distrutto lo stato sociale!

Un’operazione di polizia di tali dimensioni non può essere il frutto di una dinamica puramente locale, ne solo la conseguenza di uno sciopero che, ci teniamo a ricordarlo, si stava svolgendo in maniera del tutto pacifica fin quando una carica unilaterale del reparto-celere con lacrimogeni sparati ad altezza-uomo contro gli scioperanti non portasse a trasformare una vertenza sindacale in un problema di ordine pubblico.
E’ evidente che ci troviamo di fronte a un tassello di un più ampio attacco repressivo, che vede nei lavoratori di Piacenza il bersaglio privilegiato per via delle importanti iniziative di lotta portate avanti in queste settimane, su tutte la grande manifestazione fuori ai cancelli di Amazon dell’8 marzo.
Lo scopo è quello di colpire la punta più avanzata del movimento che più sta dando filo da torcere ai padroni, e screditare l’unica voce fuori dal coro che si sta levando contro il clima di “unità nazionale” e di pacificazione sociale di cui il governo Draghi è espressione: lo abbiamo visto lo scorso 18 febbraio quando ai lavoratori è stata negata la piazza di Montecitorio per manifestare contro il governo del capitale e dei banchieri; lo stiamo vedendo in queste ore alla Texprint di Prato, laddove è in corso un attacco repressivo violentissimo contro il SI Cobas che è in sciopero contro la barbarie dei turni di lavoro di 14-16 ore al giorno e al maxiprocesso di Modena che vede più di 80 imputati per la vertenza -Alcar Uno.

L’attacco in corso non è solo contro il SI Cobas e i facchini di Piacenza: è un segnale chiaro ai milioni di lavoratori sui quali vogliono scaricare i costi della crisi pandemica!
Ma anche stavolta non ci lasceremo intimidire: risponderemo decisi e compatti a queste montature giudiziarie e a ogni tentativo di infangare e diffamare il nostro movimento.

Per questo facciamo appello a tutti i lavoratori, ai solidali, ai movimenti sociali e alle realtà del sindacalismo di classe e combattivo per costruire una grande manifestazione a Piacenza per il giorno SABATO 13 MARZO ALLE ORE 14,30.
LE LOTTE OPERAIE NON SI PROCESSANO!
ARAFAT E CARLO LIBERI SUBITO!!!

SI COBAS NAZIONALE

Da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

piacenzasi cobas

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un appello a difesa del Servizio Sanitario Nazionale.

E’ uscito un appello firmato a nome di quattordici personalità nell’ambito della sanità e della scienza per tutelare il servizio sanitario nazionale, qui è possibile leggerne il contenuto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sgomberi al Quarticciolo. In borgata nessuna persona resta sola.

Ieri mattina 3 famiglie della borgata sono state sgomberate da ATER e dalla Prefettura di Roma. Una ragazza incinta, una donna sola con due figli, persone in attesa di una casa popolare da decenni. Persone che abitano in quelle case dal 2002. Persone che pagano la colpa di non potersi permettere una casa. Non veniteci […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il Fentanyl e la dolorosa condizione umana

Il dilagante consumo di fentanyl negli Stati Uniti rappresenta certamente «un dramma americano», come si legge negli ultimi due anni sui quotidiani

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quando tagliava l’erba risparmiava i fiori. Le parole della madre di Stefano

Sono rimasta molto colpita dall’enorme affetto che in questi giorni tutti mi hanno dimostrato e voglio ringrazio tutti. Il legame con Stefano era totale, in simbiosi, a lui avevo trasmesso tutto, purtroppo anche le mie allergie, i problemi di tiroide.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stefanino Milanesi, una vita per la lotta

Uno dei più noti compagni e protagonisti delle lotte comprese tra gli anni Settanta e quelle odierne del popolo NoTav se n’è andato, improvvisamente.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Ste, che la terra ti sia lieve

Se ne è andato Stefano, compagno, No Tav. Come redazione di InfoAut ci uniamo al ricordo del movimento No Tav ed esprimiamo tutta la nostra vicinanza ed affetto ad Ermelinda, ai compagni ed alle compagne che hanno condiviso le piazze, le strade ed i sentieri di montagna con Stefano.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Giocate, giocate! L’azzardo del Governo

Il gioco d’azzardo nel nostro Paese non conosce crisi e la crescita del gioco online sembra sempre più inarrestabile. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Roma: morta a 75 anni Barbara Balzerani

In carcere e poi fuori la Balzerani ha riletto a lungo la storia – personale e collettiva – degli anni ’70 e ’80, attraverso molti incontri pubblici, prese di posizione e soprattutto con numerosi libri.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’attività sindacale equiparata ad “associazione a delinquere”: la Procura di Piacenza ci riprova

Dunque, sebbene il carattere tutto politico di questo teorema sia stato ampiamente smascherato, ciò non ha frenato la procura di Piacenza dal perseguire il proprio scopo di criminalizzare il SI Cobas

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Monza: “Dita spezzate e calci a terra”, violento sgombero poliziesco del presidio SI Cobas 

“Nuova escalation di violenza di Stato contro il sindacato SI Cobas: brutale aggressione contro i lavoratori e il coordinatore di Milano Papis Ndiaye“

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

SI Cobas: pistola puntata verso gli operai di Verona e aggressione con metodo mafioso a Prato

Gravissima vicenda fuori dai cancelli della Maxidi di Belfiore, in provincia di Verona: una guardia giurata ha puntato la pistola in faccia ai lavoratori in sciopero da mesi per chiedere l’applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, oltre che a salari e condizioni di lavoro migliori.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sciopero e proteste continuano a Leroy Merlin.

Sono molte le iniziative di solidarietà nei confronti dei lavoratori in sciopero a Leroy Merlin di Piacenza, grande centro logistico del colosso che rischia la chiusura. A Bologna, Milano, Torino i lavoratori dei negozi della catena francese hanno messo in atto azioni di protesta nei negozi sparsi nelle varie città, riempiendo carrelli e gettando la merce a terra con l’obiettivo di boicottare il normale svolgimento dell’attività e provocando un danno economico e di immagine all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

L’anomalia giudiziaria modenese

Alla luce delle centinaia di imputazioni che nel giro di pochi anni hanno coinvolto militanti, lavoratori e lavoratrici nel modenese, pubblichiamo la segnalazione ricevuta di una iniziativa pubblica che si terrà sabato 25 novembre a Modena per richiamare l’attenzione sul livello repressivo a cui si è giunti in città.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Nuova aggressione a Mondo Convenienza mentre è in corso il tavolo in Regione

Il Si Cobas Prato e Firenze riferisce di una nuova aggressione da parte dei caporali della Rl2 , ditta che ha l’appalto di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio. Di seguito il comunicato su quanto accaduto.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Mondo Convenienza: fermato lo sgombero si rilancia con una settimana di mobilitazione a livello nazionale.

Continuano a protestare ma in forma autorizzata i facchini e gli autisti, da 100 giorni impegnati a rivendicare, davanti al magazzino di distribuzione di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio (Firenze), l’applicazione del contratto del settore logistica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Campi Bisenzio: tentativo di sgombero al presidio di MondoConvenienza.

Questa mattina la polizia si è presentato al presidio di via Gattinella a Campi Bisenzio, deposito di Mondo Convenienza, con l’intenzione di procedere allo sgombero dei lavoratori in sciopero da 100 giorni.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Mondo Convergenza! Appello alla mobilitazione

L’azienda prova dall’inizio a convincerci che la strada migliore sia arrendersi. Magari a convincerci che il sistema di può ridipingere un po’, infiocchettare. Qualcuno le ha creduto. Ma noi no.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Campi Bisenzio: in mille a fianco dei lavoratori Mondo Convenienza

A MondoConvenienza non c’è è più soltanto una vertenza sindacale. A Mondo Convenienza si lotta per un futuro diverso. Per un lavoro diverso. Per il diritto ad una vita più bella. Per tutti e tutte.