
Maroni a Modena?? Que se vayan todos!!!
Il 12 aprile a Modena, Comune e Stato hanno firmato il “patto sicurezza”, con la presenza del Ministro dell’Interno Maroni, di ritorno in Italia dopo le solite bastonate prese in Europa in merito alla scellerata politica che la Lega impone al governo sul tema dell’immigrazione.
Proprio questo tipo di politica basata sull’alimentare continuo della paura sociale, dell’odio per il diverso, dell’austerità, sembra essere un piatto appetibile per il Pd nel tentativo di recuperare voti “a destra”, rincorrendo il Pdl e la Lega sulle parole d’ordine di sicurezza e legalità, tendenza che pare piaccia parecchio al Sindaco Pighi ed alla sua giunta comunale.
Che cosa intendono per “Modena sicura” Pighi e Maroni è presto detto: telecamere, norme antibivacco, decreti anti alcool, riduzione drastica degli spazi di aggregazione, privatizzazioni e bonifiche che hanno il solo scopo di espellere dal tessuto cittadino le fasce più deboli della popolazione.
Questa è la politica che il Pd modenese sta portando avanti, e proprio per questo i litigi con l’opposizione di centrodestra sono sempre più spesso polemiche sterili da “bar”, lotte intestine per la spartizione di potere e denaro, andando di pari passo con la politica del controllo e della repressione.
A tutto questo si oppongono le lotte e la socialità di chi non ci sta a vivere in una gabbia, a chi rivendicando il diritto alla casa, all’aggregazione ed alla socialità occupa case, capannoni, e spazi sfitti abbandonati al degrado.
C’è una Modena creativa e desiderante che si oppone quotidianamente alla militarizzazione delle strade, delle piazze e dei quartieri, che lotta per il diritto alla mobilità, che rivendica spazi e tempi di vita che vanno a scardinare le logiche di governance della città, che si ritrova e si riconosce nelle lotte dello Spazio Antagonista Guernica, nelle lotte degli studenti, dei migranti, una Modena che già da tempo si oppone al controllo sociale, alla repressione, al razzismo, che non si farà di certo intimorire dalla venuta in pompa magna di Maroni, una Modena che tuttalpiù ride del servilismo con cui la giunta comunale ha accolto un Ministro dell’Interno razzista e timoroso di fronte ad ogni istanza di cambiamento.
QUE SE VAYAN TODOS!
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