InfoAut
Immagine di copertina per il post

Livorno, sciopero generale cittadino: la passerella elettorale di Rossi

“Il punto più basso mai raggiunto dalla classe sindacale di questa città”. È con questa battuta sentita in piazza del Luogo Pio che apriamo il nostro commento allo sciopero cittadino di questa mattina indetto da Cgil, Cisl e Uil. Uno sciopero concluso con una arringa elettorale di un presidente in scadenza e in procinto di ricandidarsi. Cosa mai vista.

I numeri del corteo, purtroppo, sono stati minori del previsto, circa quelli della manifestazione di due sabati fa e con tante persone che hanno doppiato i cortei. Lo sciopero e il corteo dei 30.000 di Terni con tutta la città che si stringe intorno ai lavoratori in crisi, non c’è stato. Probabilmente perché non è nemmeno stato pensato che servisse o si potesse fare.

Guarda la galleria fotografica di Giacomo Bazzi

Il video del corteo

Già dalla piattaforma di indizione si era capito che più che uno sciopero sarebbe stato un palco apparecchiato per Rossi. Non poteva essere diverso uno sciopero nato da una piattaforma condivisa da sindacati e Confindustria, che in 4 pagine non rammentava mai il Jobs Act e che sposava appieno il programma elettorale del Pd locale e regionale, compreso il conferimento delle società partecipate nelle grandi società pubblico-private che significherebbe esuberi e/o tagli del salario.

Ma al di là di questo, quello che rimane di oggi è il bell’intervento di Meini, Rsu Fiom della Trw, (foto di Pier Corradinwww.pikorra.com) a cui sono seguiti gli interventi di esponenti di lavoratori Cooplat, People Care e altre vertenze cittadine. I segretari della triplice invece sono rimasti in ombra, forse preoccupati dagli umori della piazza, e quindi hanno lasciato il microfono a un presentatore (Francesco Gazzetti di Telegranducato) e gli interventi di 3 minuti ciascuno a giovani operaie e operai.

Poi è stata la volta di “One Man Show” Enrico Rossi che in 25 minuti ha fatto un comizio elettorale degno delle migliori chiusure di campagna elettorale, in mezzo ai fischi di una buona parte di piazza.

Video: I fischi a Rossi

Video: Il comizio elettorale e le promesse (1) (2)

Proprio colui che ha relegato Livorno a pattumiera della Toscana emarginata dal suo Firenzecentrismo benedetto dalla nuova stretta alleanza con Renzi, voleva rifarsi una verginità fatta di promesse. I fischi lo hanno irritato e, in mezzo ad un malcelato affanno, ha inveito contro Landini (facendo aumentare il volume dei fischi) che a suo avviso deve smettere di pontificare e per aver diritto di critica deve entrare in politica e prendere voti, e contro il sindaco Nogarin, reo, a suo avviso, di non essere in piazza come lui a metterci la faccia. Peccato che Nogarin, come emerge anche dal suo profilo facebook, fosse in viaggio per Roma per l’incontro al MISE per la questione Trw.

Di questa mattina, a nostro avviso, ha urtato a molti la strumentalità di uno sciopero cucito su misura per il piazzista amico. Le proposte di Rossi alla città meritano sicuramente una discussione, ma stamani invece sul palco si è presentato un signore con un pacco già infiocchettato che ha detto alla città che lui è il padrone del baccellaio e ci mette i soldi: prendere o lasciare. Senza aver spiegato o discusso il contenuto del pacco. Certo, in questa città hanno fatto nelle segrete stanze dei palazzi una Porta a Mare, una discarica al Limoncino, il Nuovo Centro, un rigassificatore, e non ci scandalizzeremmo se facessero qualsiasi altra cosa. Probabilmente però i cittadini, che l’8 giugno non hanno votato i 5 Stelle ma contro il Pd, si sarebbero anche un po’ stufati dell’atteggiamento di questa classe dirigente sprezzante e arrogante che però nei fatti ha portato negli ultimi 20 anni più mele avvelenate che benefici a questa città.

Qui nessuno si fida più di progetti faraonici da prendere a occhi chiusi. In un delirio di onnipotenza Rossi è arrivato anche a dire che sta trattando con case automobilistiche per dare commesse alla Trw. Noi ce lo auguriamo ma detto così sembra più una gara a chi la spara più grossa che altro. Qui si vuole sapere quali interventi, con che soldi, con che ricaduta occupazionale, ambientale e di ricchezza per la città ci sono. La retorica è finita. Chi ha la voglia e le capacità di farlo lo faccia ora. Sennò il signor Rossi con le sue promesse isteriche a giugno asfalta tutti e ridiventa il padrone del baccellaio.

Redazione di Senza Soste – 25 novembre 2014

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

fiomlivornosciopero generaletrw

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: svendita di San Siro e Olimpiadi Invernali, tegole giudiziarie sulla città “appaltata” ai grandi eventi

La gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Asl di Torino: un sistema di favori al servizio della politica?

L’Italia è un paese anziano e in calo demografico ma gli investimenti nel comparto sanitario e socio-assistenziale sono sempre meno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia in rivolta: proteste e scioperi contro l’inquinamento dell’impianto chimico

Il 21 ottobre 2025, la città tunisina di Gabès è stata paralizzata da uno sciopero generale e da massicce proteste contro l’inquinamento causato dall’impianto chimico statale gestito dal gruppo Tunisian Chemical Group (CGT)

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla Guerra! Blocchiamo Tutto!

Di seguito il comunicato di GUERRA alla GUERRA rispetto a valutazioni e prospettive del percorso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

El trabajador inexistente

Para las derechas, los trabajadores y las trabajadores son “inexistentes” sino como agentes de la producción capitalista. Están privados de una subjetividad propia: no pueden y no deben tener opiniones, pensar, cabrearse o, dios no lo quiera, ocupar las calles.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Livorno: pratiche di lotta, agibilità politica e repressione

Riflessioni a margine della doppia visita di Salvini a Livorno.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Salvini contestato a Livorno per il suo sostegno allo stato sionista

Dopo due settimane di mobilitazioni, in una data simbolica come quella del 7 ottobre, Salvini è arrivato a Livorno.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.