
Ferrari: non è tutto oro quello che luccica.
L’azienda Ferrari di Maranello ha chiuso l’annata 2011 con risultati mai raggiunti: si va dai 2,251 miliardi di fatturato (+17,3%), alle 7195 vetture consegnate (+9,5%), 312,4 milioni di utili della gestione ordinaria (+3,2%), un utile netto di 209, in leggero aumento, 707,5 milioni, la posizione finanziaria industriale netta, che conferma la capacità di autofinanziarsi.
Dunque sono questi i risultati che fanno bella questa azienda, ma a fronte di tutto ciò è necessario parlare delle condizioni di lavoro dei lavoratori Ferrari soggetti al modello Marchionne nonostante le rsu avessero bocciato quel modello contrattuale, poi passato con i soliti altarini all’italiana.
Condizioni di lavoro che andranno verso il peggioramento soprattutto per quei lavoratori che hanno deciso di schierarsi e di restare schierati al fianco della Fiom, cacciata dall’azienda proprio a causa del modello Marchionne.
Per questo sono cominciati i ricatti e i richiami per i lavoratori Fiom-Ferrari che hanno deciso di continuare la loro militanza sindacale anche in assenza di agibilità, con un modello che li esclude e li emargina all’interno dell’azienda.
Presto in questo stabilimento si andrà al rinnovo del contratto, rinnovo rimasto sospeso da oltre due anni e che si è smosso solo dopo l’esclusione della Fiom; soggetti in causa saranno Cisl e Uil, gli stessi che a livello nazionale trattano insieme alla Cgil in materia di riforma del lavoro: ogni commento lo lasciamo al lettore.
Dunque se da una parte il patron della Ferrari, Montezemolo, dichiara di essere soddisfatto dei risultati ottenuti malgrado il periodo di forte crisi, dall’altra non disdegna ad attaccare chi lotta tutti i giorni per i propri diritti all’interno dello stabilimento, che dovrebbe essere d’Eccellenza ed esempio per tutti, ma che in realtà è come tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat (o Chrysler-Fiat?).
Solidarietà a tutte le compagne ed i compagni che non piegano la testa!
Redazione Infoaut_Modena
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