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Famiglia sfrattata occupa la portineria del residence in via Cavaglieri

Giovedi 25 settembre h 13: mobilitazione sotto l’assessorato alla Casa

 

Questa mattina nel territorio del Municipio V è stato eseguito un altro sfratto per morosità incolpevole. Questa volta a Tor tre Teste, in via Tovaglieri. Vasile, la moglie e il bimbo sono usciti dall’appartamento in cui hanno abitato per oltre 10 anni, dopo aver continuato a pagare l’affitto nonostante l’ingiunzione di sfratto per morosità arrivata 14 mesi fa per il ritardo di alcune mensilità.

Vasile si era rivolto direttamente all’assessorato alla casa, ricevendo rassicurazioni sul fatto che se avesse lasciato l’appartamento il comune avrebbe provveduto a trovare una sistemazione in un residence per lui, la moglie e il bambino di 8 anni, affetto da una malattia al cuore.

Così questa mattina, quando l’ufficiale giudiziario ha bussato alla porta, Vasile ha consegnato le chiavi e con il vip di 10 punti si è recato al municipio. Dopo una giornata di attesa, il V dipartimento ha proposto solo alla moglie e al bambino il residence di Val Cannuta, motivando l’esclusione di Vasile con un problema burocratico.

Con l’intervento di attivist* della Ram e di Resiste Residence, accorsi a sostenere la famiglia dopo aver appreso la notizia, si è provato a impedire un’altra deportazione dopo quella di Farook e della sua famiglia, sfrattati con i lacrimogeni la settimana scorsa da Centocelle e confinati ad Acilia, impedendo ai bambini di continuare a frequentare la scuola, come denunciato dalla rete antisfratto Roma est.

I movimenti hanno segnalato come soluzione possibile uno degli appartamenti vuoti nel residence di via Tovaglieri, proprio la stessa strada di casa di Vasile, per consentire al bambino di continuare a frequentare la terza elementare.

Per tutto il pomeriggio il presidente del Municipio si è speso per sostenere questa soluzione, verificando tramite l’assessessore ai servizi sociali la disponibilità di spazi vuoti nella struttura di proprietà di “Immobiliare Ten”di Francesco Totti e famiglia, ai quali il comune paga 857mila euro l’anno.

Nonostante la soluzione migliore sia quella di consentire alla famiglia sfrattata di rimanere sul territorio del V municipio, l’assessorato ha continuato a insistere per Val Cannuta, mentre il presidente Palmieri, dopo aver lavorato a un’ordinanza per disporre l’ingresso in via Tovaglieri, ha rimesso incomprensibilmente nel tardo pomeriggio la decisione alla famiglia: o Val Cannuta o la strada.

La modalità sostenuta dall’assessorato è inaccettabile e nasconde evidentemente una realtà drammatica: gli spazi nei residence sono oggetto di una gestione privatistica nonostante i milioni di euro spesi dal Comune.

Di fronte a un’amministrazione non in grado di fermare la barbarie degli sfratti né di garantire il passaggio da casa a casa, Vasile e la sua famiglia hanno deciso di occupare da stasera la portineria del residence di via Tovaglieri.

Domani alle ore 13 mobilitazione sotto l’assessorato alla Casa in via Quadrato della Concordia: basta sfratti, basta deportazioni! Casa subito!

 

Movimenti per il diritto all’abitare

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