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Non si placa la rabbia nel Guerrero,Messico. Abitanti di Linda Vista impugnano le armi

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Gli attacchi della polizia congiunta ai narcos e la sparizione dei 43 studenti, tutti di origine indigena, sono stati la goccia che sta portando alla più grande crisi politica del sistema rappresentato dal presidente messicano Enrique Peña. Questi dopo aver cominciato il suo mandato a Dicembre 2012, si ritrova nel mirino di un ampio movimento nazionale con una portata che va oltre-confine contro le violazioni dei diritti umani nel Paese, dove dal 2007 a oggi sono morte oltre 70mila persone per cause politiche e oltre 22mila sono sparite al contempo.

In questo contesto la notizia dell’arresto del sindaco di Iguala non ha sedato la rabbia, un mix tra sete di giustizia e desiderio di alzare la testa e autorganizzarsi per far fronte alla morsa dettata da Governo e noarcotrafficanti.

Gli abitanti del paese di Linda Vista, nel municipio di San Miguel Totolapan, sempre a Guerrero, hanno così preso le armi, con una richiesta di maggiore sicurezza e servizi che rappresenta anche un monito con cui la popolazione dichiara da ieri di non sottostare più alle angherie del Governo federale e locale.

Questa località era rimasta peraltro tristemente nota per uno dei maggiori assalti compiuti da bande di narcos negli ultimi tempi: il 22 febbraio scorso l’attacco alla comunità aveva mietuto una ventina di morti.

“Ci apprestiamo a difenderci come popolo, siamo uniti in quanto popolo e continueremo a difenderci come tale, siamo stati messi sotto scacco dalle organizzazioni, e per questo abbiamo deciso di prendere in mano i fucili per difendere le nostre famiglie, le nostre case”, ha dichiarato ieri un abitante intervistato da alcune emittenti indipendenti locali.

Frattanto diversi gruppi di studenti delle superiori, sempre nella giornata di ieri, hanno messo in campo numerosi sit-in di protesta davanti a grossi centri commerciali nella parte Sud dello Stato di Guerrero, per esigere il ritorno,vivi e sani, dei 43 ragazzi scomparsi.

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