InfoAut
Immagine di copertina per il post

Nel melting pot del riot

D’altronde chi assume questo sguardo è indignato, ed in collera da una vita, da quando ha compreso le ragioni per cui nel 2011 decine di migliaia di bambini all’anno muoiono di fame in altri continenti e conosce il peso di quel paniere vuoto. E poi qui, non c’è da giustificare proprio un bel niente aggrappandosi alla scialuppa della critica del consumismo, per ritrovarsi in ultima battuta a biasimare l’edonismo delle nuove generazioni. Di Francoforte, o meglio dei suoi surrogati attuali, non ne possiamo più!

Qui per essere rispettosi di -una singolarità che si solleva- al punto di capire come salutarla per stringergli la mano c’è da muovere gli arnesi dell’inchiesta e tentare di comprendere quali innovazioni e trasformazioni sul piano della lotta e dell’organizzazione contro la crisi gli ukriots fanno prorompere nel vecchio continente.

Ancora nel caldo degli eventi un primo appunto, una prima nota.

Il dato eclatante rispetto alle recenti piccole o grandi sommosse e insorgenze europee è che sulle barricate di Londra inizia a fratturarsi l’etnicizzazione sessuata verticale del mercato del lavoro, in strada ci sono donne e uomini che cooperano senza distinzioni etniche e poi generazionali per riappropriarsi di quote di ricchezza sottrattagli da una vita. A differenza dell’insurrezione della banlieues del 2005, dove le figure della subalternità nelle periferie francesi non solo non avevano cooperato ma addirittura avevano mantenuto una relazione a volte di reciproca indifferenza se non ostilità, negli ukriots le donne, gli anziani e i giovanissimi sono protagonisti attivi dell’insorgenza, così come nessuna comunità etnica o religiosa non ha suoi consistenti “rappresentanti” nella sommossa.

Ecco una trasformazione: le linee e le loro rigidissime gerarchie (introiettate ed espresse anche nelle subculture) della subalternità delle periferie, nei riots di questi ultimi giorni, sfumano. La razza, il genere, e la generazione nel primo grande riot nella Fortezza Europa in crisi non sono più figure dell’assoggettamento rivoltante. In Francia nel 2005 la banlieues si rivoltò sì contro la crisi del neoliberismo, ne fu manifestazione palese, ma la suscettibilità del banlieuesards si rivolgeva contro la crisi del modello integrazionista della Republique, prossimo al collasso dai primi anni 80, dove il modello integrazionista della costituzione formale iniziava a collidere pericolosamente con le trasformazioni in senso reazionario provocate dal neoliberismo dentro la costituzione materiale.

In Gran Bretagna oggi non vanno in crisi le politiche di integrazione delle comunità migranti, ma c’è la manifestazione della crisi di un modello complessivo di società già entrata a pieno nel tritacarne della (non-)ricetta neoliberista di uscita dalla recessione. E contro quel tritacarne un melting pot di parte ha iniziato a costituirsi nell’obiettivo di risolvere antagonisticamente i propri problemi quotidiani: vivere. Non più in solitudine, scoprendo ogni giorno che “la legge non è uguale per tutti” ma ben conserva i tratti della razza e della classe, ma collettivamente tramite una forma reticolare per niente differente dagli sciami della collera e della dignità che stanno rovesciando regimi sulla sponda sud del mediterraneo.

La rete come forma di organizzazione e mezzo di comunicazione del\nel riots è sintomo e potenza delle capacità cognitive del proletariato che anche in Gran Bretagna negli ultimi mesi sono state umiliate e attaccate dal governo tramite la riforma scolastica ed universitaria, che ha dovuto e deve fare i conti con una rivolta del sapere capace di dare l’avvio alle lotte contro la crisi nell’isola britannica. Grandi pezzi di classe media mentre sprofondano alla base del mercato del lavoro, trovano un proletariato che condivide la forma della precarietà come condizione del presente e del futuro, ma anche le stesse capacità cognitive e lo stesso bisogno di riappropriazione di ricchezza sociale che senza soste gli viene sottratta violentemente, mentre l’angolo del vertice della società si fa sempre più acuto.

In questa tendenza c’è chi forte dell’illusione di conservare i propri privilegi di un tempo ha (ri-)attivato nella società le passioni tristi legate alla “patria”, “ordine”, “prestigio nazionale e comunitario” mobilitando l’esercito delle scope e delle tazze di te in una miscela di scongiuro e restaurazione. Ecco, un’altro evento da annotare e inchiestare: in Gran Bretagna, nella Fortezza Europa, c’è la possibilità reale che un pezzo di società (per quanto estremamente amplificata dal mainstream) si mobiliti con l’obiettivo di restaurare l’ordine in crisi al grido di “salviamo la patria”, e non è un caso che quasi contemporaneamente all’apparizione dell’esercito delle scope si siano verificati i primi episodi di razzismo e gruppi fascisti e nazionalisti abbiano trovato il contesto sociopolitico per poter colpire il melting pot del riot, organizzandosi in bande e ronde.

Ma mentre la mobilitazione reazionaria rifluisce soddisfatta per l’esemplare punizione a venire che il governo ha promesso contro i protagonisti della rivolta, dobbiamo chiederci quali sviluppi invece può prendere la straordinaria mobilitazione dell’appropriazione diretta sul piano dell’organizzazione e delle lotte. Alcuni gruppi che per tutto l’anno sono scesi in piazza per contestare le riforme e i tagli di Cameron, si sono già dichiarati pronti a “proteggere” i giovani e i disoccupati dalla criminalizzazione mediatica e dalla repressione, mentre numerosi rapper (dei veri opinion leaders) annunciano tramite video interviste e nuove tracce musicali che dopo il saccheggio adesso è tempo di tornare a dare battaglia diretta contro le ingiustizie e la crisi. Il melting pot del riot, dentro e oltre la sua emersione intensiva, distenderà, o meglio potenzierà, processi di lotta e organizzazione tra università e quartiere? La frattura delle gerarchie della subalternità delle periferie potrà approfondirsi e consolidarsi nelle lotte dei prossimi mesi?

In ogni modo il battlegroud in Gran Bretagna ha un nuovo livello, e la big society di Cameron invece di attendere tranquilla l’arrivo delle Olimpiadi, si è trovata, suo malgrado, a partire d’anticipo con il teodoforo del riots nella Fortezza Europa: chi sarà la prossima staffetta?

 

Tunisiano

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Le “collaborazioni” delle Università: ma la scienza è neutrale?

Se la scienza possa o non possa essere neutrale rispetto al suo utilizzo per finalità diverse è un tema che merita qualche riflessione non troppo superficiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cronaca e riflessioni sulla mobilitazione per la Palestina a Pisa

In questi mesi Pisa, come molte altre città d’Italia, ha visto e continua a vedere un’intensa e articolata mobilitazione per la libertà della Palestina e per lo stop al genocidio. Dallo scorso autunno, sin dall’intensificarsi dell’offensiva israeliana sulla Palestina e la ripresa dei bombardamenti su Gaza dopo il 7 ottobre, giovani e studentǝ della città […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

“Lavender”: la macchina dell’Intelligenza Artificiale di Israele che dirige i bombardamenti a Gaza

L’esercito israeliano ha contrassegnato decine di migliaia di gazawi come sospetti per l’assassinio, utilizzando un sistema di puntamento AI con scarsa supervisione umana e una politica permissiva per i danni collaterali, rivelano +972 e Local Call.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

ELEZIONI LOCALI DEL 2024 IN TURCHIA

Riprendiamo dall’osservatorio internazionale per la coesione e l’inclusione sociale questo quadro sulle elezioni a livello locale che si sono tenute in Turchia il 31 marzo 2024. Pur non condividendo l’enfasi sulla rinascita della socialdemocrazia, il testo ha il merito di fornire un panorama chiaro sulla sconfitta subita dall’AKP di Erdogan. La Turchia ha vissuto una […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Uscita la legge europea sull’Intelligenza Artificiale: cosa va alle imprese e cosa ai lavoratori

Il 13 marzo 2024 è stato approvato l’Artificial Intelligence Act, la prima norma al mondo che fornisce una base giuridica complessiva sulle attività di produzione, sfruttamento e utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La crisi nel centro: la Germania nell’epoca dei torbidi. Intervista a Lorenzo Monfregola

La Germania, perno geopolitico d’Europa, epicentro industriale e capitalistico del continente, sta attraversando senza dubbio un passaggio di crisi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Guerre, decoupling ed elezioni negli USA. Intervista a Raffaele Sciortino

Le prospettive del conflitto sociale saranno sempre più direttamente intrecciate con le vicende geopolitiche mondiali, con l’evoluzione delle istanze che provengono da “fuori” e dunque anche con la tendenza alla guerra scaturente dall’interno delle nostre società

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Per una lettura condivisa sul tema pensionistico

All’innalzamento dell’età pensionabile va aggiunto poi un ulteriore problema: mentre gli  importi pensionistici vengono progressivamente abbassati la convenienza  del pensionamento anticipato diminuisce.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Digitalizzazione o giusta transizione?

Sfinimento delle capacità di riproduzione sociale, economia al collasso e aumento del degrado ecologico: di fronte a queste sfide per il settore agricolo non basta il capitalismo verde

Immagine di copertina per il post
Formazione

Sui fatti di ieri, rispondiamo ai Ministri.

Sui fatti di ieri, tutti i ministri presenti si sono spesi in dichiarazioni abbastanza perentorie e retoriche ai giornali, come al solito ribaltando la realtà e ricostruendo uno scenario molto fantasioso su quelle che sono state le dinamiche della piazza di contestazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Contestati i ministri della guerra al Politecnico di Torino

Riceviamo e ricondividiamo il comunicato del CUA di Torino sulla contestazione di ieri al convegno istituzionale tenutosi alla sede del Valentino del Politecnico. Ieri mattina un gruppo di student3 dell’Università di Torino ha contestato il convegno a porte chiuse che si è tenuto al castello del Valentino su tecnoscienza e intelligenza artificiale, con ospiti di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Milano: 25 Aprile con la resistenza palestinese

Milano – Per un 25 Aprile con la Palestina, Piazza Duomo h. 13:30.
La Resistenza non è soltanto memoria, ma è oggi. Palestina libera!

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Tamburini di guerra

Mentre gli stati continuano ad ammassare armamenti il tentativo di condizionamento dell’opinione pubblica sull’inevitabilità della guerra raggiunge nuove vette, tra giornalisti che lodano i benefici per l’economia dell’industria delle armi, propaganda nelle scuole e proposte politiche scellerate.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Contro fascismo, sessismo, razzismo e guerra. Ora e sempre resistenza! Siamo sempre qua.

La facciata del centro sociale Askatasuna assume una nuova veste. In un presente senza storia rimettiamo al centro la Storia di ieri per guardare in avanti, in una prospettiva in cui c’è bisogno di tutta la capacità, le forze, le intelligenze di ognuno e ognuna per produrre trasformazioni .

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protezione Civile: 2.000 palestinesi scomparsi a seguito del ritiro delle forze israeliane da alcune aree di Gaza

La Difesa civile della Striscia di Gaza ha rivelato in un comunicato divulgato domenica che circa duemila palestinesi sono stati dichiarati dispersi in varie aree dell’enclave dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane (IOF) da esse.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.