InfoAut
Immagine di copertina per il post

Era da tempo che Charlie Hebdo non faceva più ridere, oggi fa piangere

Al di là dei parametri di opportunità militare che hanno potuto giustificare la scelta di questo giornale dal commando, l’attacco corrisponde a una logica e a una visione politica dei Tak-taks: precipitare lo scontro e la radicalizzazione di frazioni importanti della popolazione. Charlie Hebdo gode ancora di un capitale simbolico importante a sinistra: è ancora considerato da numerose persone come antirazzista e incarnante la libertà d’espressione. Non sono Minute o le Figaro che sono stati presi di mira. I tak-tak sanno che se la diga antirazzista di sinistra salta, allora è tutta l’Europa che si riversa nello scatenarsi d’una violenza razzista simbolica e fisica di cui i musulmani sono le prime vittime. In questo scenario, i guerrieri tak-tak che s’immaginano in difensori dell’Islam sperano che le popolazioni musulmane, allora violentemente oppresse, verranno a trovare protezione dietro di loro. Un po’ come i sionisti sempre pronti a strumentalizzare le ondate di antisemitismo per giustificare l’esistenza dello stato d’Israele come rifugio delle popolazioni ebraiche oppresse, i tak-tak hanno bisogno che l’Islam sia oppresso per conquistare i cuori dei credenti.

Evitiamo d’essere ipocriti, Charlie Hebdo non è un amico politico. Da anni, è finito nel campo del pensiero dominante e partecipa allo sviluppo di un’islamofobia di sinistra. Ma nessuno può nè deve rallegrarsi dell’esecuzione dei suoi giornalisti. Niente può giustificare quest’atto nel contesto attuale della Francia. Quest’attacco però non deve neanche far tacere le critiche su Charlie Hebdo e sulla stampa in generale circa la sua linea redazionale umoristica islamofoba.

Oggi portare la guerra nella sala stampa di Charlie Hebdo è come mettere una bomba alla stazione di Bologna. È un atto di terrore per disorientare. Su quest’atto, complottismo e islamofobia prospereranno. L’attacco contro Charlie Hebdo permette di prendere in ostaggio milioni di persone di confessione musulmana in Francia e in Europa.

I soli vincitori in quest’attacco sono i reazionari di ogni sponda, islamofobi in testa. Davanti a loro i tak-tak, che vogliono che una comunità musulmana eterogenea si chiuda su sé stessa, si fregano le mani. Quest’attacco, è un lucchetto messo lì per bloccarci tra il martello dei takfir e l’incudine del neo-liberalismo.

Le molteplici sensibilità presenti nei quartieri affronteranno l’ingiunzione tra lo scegliere l’arruolamento alla Causa nazionale o la marginalizzazione e criminalizzazione.

Temiamo che le condizioni che hanno permesso l’arrivo di una tale catastrofe fossero riunite. Il Partito Socialista ha liquidato per anni ogni opposizione di sinistra, soprattutto quelle che cercavano di costruirsi nei quartieri popolari. Questo ha contribuito a lasciare terreno libero a ciò che di peggio si può fare in materia di nichilismo. Perché al di là della linea reazionaria, ciò che caratterizza questo genere d’azioni è l’impasse economica e sociale nella quale si ritrova l’Europa ad ogni crisi economica. Il nichilismo di una parte dei nostri prospera nella miseria che seminano i governi capitalisti in Europa.

Ciò che è successo questo 7 gennaio è la possibilità offerta dai tak-tak a coloro che ci opprimono di recidere ogni legame di solidarietà e di distruggere una comunità di destino tra credenti e non credenti. È la possibilità di condannare in anticipo chiunque in funzione del suo credo o del suo aspetto.

Le analisi faziose che servono da propaganda ai peggiori reazionari, gli appelli all’ordine repubblicano, all’unità nazionale, alla laicità, alla libertà d’espressione, alla democrazia parlamentare come bastione davanti alla barbarie del nemico interno ci cascano addosso come un’onda frangente. In questo contesto il ritornello sul “buonismo” di cui “la sinistra colpevole” ha dato prova nei confronti dell’immigrazione e i musulmani rischia di far entrare molte persone ragionevoli nel campo dell’odio verso l’altro.

La popolazione che vive in Francia si trova incastrata, in questo contesto di crisi economica, tra l’incudine neo-liberale che non dà altra soluzione che quella individuale e il martello reazionario che pone le origini culturali o biologiche delle classi popolari in competizione tra loro. Presi tra l’incudine e il martello dobbiamo fermare il fabbro. In questo periodo scuro dobbiamo ispirarci con ciò che succede altrove nel mondo come in Kurdistan, bloccato tra l’imperialismo occidentale e i reazionari di Daesh. Qui come lì, abbiamo la possibilità di creare le condizioni della nostra liberazione.

 

Traduzione da http://quartierslibres.wordpress.com/ a cura della redazione d’infoaut

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

charlie hebdojihadismoparigi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Festival Altri Mondi / Altri Modi: i video della terza edizione

Si è conclusa la terza edizione del festival Altri Mondi / Altri Modi. Anche quest’anno centinaia di persone hanno condiviso quattro intense giornate di confronto, dibattito, socialità ed arte all’interno del giardino di Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Sulla guerra in OpenAI e sull’intelligenza artificiale che promuove le diseguaglianze

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Stefano Borroni Barale sull’intelligenza artificiale. Stefano parteciperà al dibattito di giovedi 10 aprile alle 18 dal titolo “Transizione energetico-tecnologica: intelligenza artificiale, sfruttamento e […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Estrattivismo e scambio ineguale

L’estrattivismo è un concetto proveniente dal Sud globale. Deriva dal termine portoghese “extrativismo”, che originariamente si riferiva alle attività commerciali che coinvolgevano i prodotti forestali esportati nelle metropoli capitaliste.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale, lo Studio Ghibli e la natura del capitalismo

Sta generando molte polemiche il nuovo aggiornamento di ChatGpt che permette di creare immagini nello stile dello Studio Ghibli. A gettare benzina sul fuoco l’utilizzo spregiudicato che l’amministrazione Trump sta facendo di questo generatore di immagini per propagandare la sua campagna di deportazione degli immigrati. Sono molti i temi che apre questo aggiornamento: dal dibattito […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Conflitto sociale, repressione, media: ancora il caso Askatasuna

Richieste di risarcimenti stratosferici, interventi a gamba tesa di vertici giudiziari, aggressioni mediatiche a catena: la criminalizzazione del conflitto sociale si arricchisce di nuove pagine.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Marx nell’Antropocene

Un convegno a Venezia dall’approccio interdisciplinare invita a ripensare le possibili traiettorie di convergenza tra marxismo ed ecologia.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Islam politico e religione: reazione o possibilità emancipatrice? 

A gennaio 2025 a Torino è stata organizzata una auto-formazione con Said Bouamama, storico militante algerino che abita in Francia e con cui avevamo già avuto modo di confrontarci in passato. Le pagine che seguono sono la trascrizione (e traduzione) di una parte di quel momento e quindi restituiscono il flusso del discorso direttamente dalle sue parole.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Tecnotrumpismo. Dalla Groenlandia al caso DeepSeek

Trump è diventato il referente politico delle Big Tech e non è una congiuntura.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Guerra globale, una sola egemonia da garantire

Ich kenne Schritte die sehr nützen und werde euch vor Fehltritt schützen Und wer nicht tanzen will am Schluss weiß noch nicht dass er tanzen muss Io conosco passi che sono molto utili  e che vi proteggeranno dai passi falsi  e chi alla fine non vuole ballare  non sa ancora che deve ballare (Amerika – […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli USA minacciano la Siria: via le sanzioni solo se Damasco abbandonerà Teheran

Caduta Aleppo, si combatte intorno a Hama. Ieri migliaia di miliziani di Ha’yat Tahrir al Sham (Hts) e di altre formazioni jihadiste appoggiate dalla Turchia hanno ripreso ad avanzare verso la città un tempo roccaforte dell’islamismo sunnita. Incontrano la resistenza delle forze governative che sembrano aver in parte ricompattato i ranghi dopo il crollo ad […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Nanterre: marcia per Nahel e contro l’impunità della polizia.

Di seguito l’appello del Fronte Unito per l’Immigrazione e i Quartieri Popolari per chiamare alla marcia di sabato 29 giugno a Nanterre per fare giustizia per Nahel Merzouk e tutti i giovani uccisi dalla polizia nei quartieri popolari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Uno sguardo sulle barricate studentesche in Francia

Da quando gli studenti hanno occupato la Columbia University in solidarietà con i palestinesi, le occupazioni e gli accampamenti studenteschi contro il genocidio a Gaza si sono diffusi a macchia d’olio, oltre cento università sono state occupate in tutto il mondo, un vasto movimento che richiama alla memoria le mobilitazioni contro la guerra in Vietnam.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Parigi: marcia contro il razzismo e islamofobia vietata dalla prefettura.

Il 21 aprile è prevista una importante marcia contro il razzismo e l’islamofobia, per la tutela dei giovani che nei quartieri popolari sono sistematicamente obiettivo della violenza e del razzismo della polizia e dello Stato.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sulle piste delle canaglie.

Pubblichiamo di seguito la recensione del volume di Atanasio Bugliari Goggia; La Santa Canaglia. Etnografia di militanti politici di banlieue; scritta da Jack Orlando per Carmillaonline.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Parigi: weekend internazionale antifascista in memoria di Clement Meric

Sono passati dieci anni dall’omicidio di Clément Méric, assassinato il 5 giugno del 2013 dai fascisti nel centro di Parigi come militante antifa. Per ricordare quell’evento, sulla falsa riga delle quattro giornate per Dax, dal 1 al 6 giugno si svolgerà una settimana antifascista con un fine settimana internazionalista particolarmente ricco di proposte organizzato dall’Action […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Libertà per Ernest!

Riceviamo la notizia dell’arresto avvenuto ieri in Inghilterra di un compagno di Parigi. Ernest ha preso parte come milioni di persone in Francia al movimento che da mesi sta sconvolgendo il Paese e, per aver partecipato alle manifestazioni dunque, è stato messo in stato di arresto.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

7 gennaio: migliaia di Gilet Gialli a Parigi

In pochi giorni, un appello dei gilet gialli sui social network ha portato migliaia di persone giù nella capitale, con altre manifestazioni in diverse città della Francia. Un’impresa di questi tempi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attentato di Parigi: un video dimostra che la polizia ha mentito sull’arresto dell’aggressore

La polizia ha detto di aver catturato l’aggressore e le autorità si sono congratulate con loro perché lo hanno catturato “rapidamente”. Tuttavia, il filmato mostra che l’aggressore è stato neutralizzato dai negozianti e che la polizia è arrivata sulla scena molto tardi.