In diverse città di Italia i rider sono mobilitati contro l’imposizione del contratto peggiorativo firmato il 16 settembre scorso tra UGL e Assodelivery, gruppo che rappresenta la parte padronale della distribuzione del cibo. Quello che è stato definito un vero e proprio accordo bufala non applicherebbe quanto riconosciuto dalla sentenza della Corte di Cassazione n°1663 del 24 gennaio 2020, che ha riconosciuto i ciclofattorini come lavoratori autonomi e non più collaboratori.
Già venerdì della settimana scorsa, il 30 ottobre, la rete nazionale “Rider per i diritti” aveva indetto uno sciopero nazionale di protesta. In risposta i colossi del food delivery hanno scelto il muro contro muro, continuando nella volontà di applicare i termini del contratto con Ugl.
Di fronte a questo atteggiamento sprezzante da parte dei padroni, la rete Deliverance Milano ha annunciato uno stato di agitazione permanente, mettendo in campo in questi giorni una serie di iniziative di lotta diffuse nella metropoli. Oltre nel capoluogo lombardo i ciclofattorini si sono attivati anche a Genova, Bologna, Roma e Napoli.
Per entrare nel merito delle ragioni della vertenza dei rider e per raccontare queste giornate di lotta ci siamo collegati con Angelo di Deliverance Milano.
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