InfoAut
Immagine di copertina per il post

Stalingrad, la Liberazione è giunta! No Tav fino alla vittoria!

Ma questa volta non erano le fila di un esercito di mercenari a condurre battaglia, non erano soldati, e neanche splendenti eroi decantati in grandi poemi. Era un popolo in lotta! Proprio così, un popolo di liberi ed uguali che ha scelto il percorso della lotta per difendere il proprio territorio, per se e per i propri cari contro la speculazione di quegli uomini ricchi e potenti che non esitano a distruggere e uccidere per il loro singolare profitto.

Un popolo in lotta, non un esercito di black block stranieri (come a detta dei giornali). Un popolo in lotta e non un esercito proprio nel compensarsi a vicenda, nell’aiutarsi senza guadagno alcuno e nell’essere manchevoli. Ma di quella manchevolezza che necessariamente diventa cooperazione. E allora al nostro popolo mancano i lacrimogeni, mancano i manganelli, mancano gli idranti e le recinzioni, mancano le pistole, mancano le divise, mancano gli scudi e le fortificazioni, ma una cosa non manca, una cosa che è fondamentale quando si conduce una battaglia, non manca la determinazione! La determinazione di chi sa che in gioco c’è la propria vita e quella dei propri figli, la determinazione di chi non lo fa per uno stipendio, ma perché è necessario, è contingente, è fondamentale per difendere la propria comunità.

E a chi sproloquia sull’egoismo corporativo di questa lotta vorremmo rispondere che non c’è amore collettivo, capacità collettiva di mettersi in gioco, di farsi autonomamente reciproca stampella di quanto in questi mesi di movimento ne abbiamo visto negli occhi di chi a fianco a noi ci rinfrancava e rincuorava.

Ecco cos’è prima di tutto il movimento No Tav. La violenza o la non-violenza è una retorica che si possono permettere coloro che dall’esterno vogliono dividere e spaccare, si possono permettere perché non sanno quanto pesante, importante sia il gioco per “la valle che resiste”.

E allora è violenza riprendersi i territori occupati con la forza e con tecniche militari da parte della polizia utilizzando la lotta di massa e la manchevolezza necessaria. E’ violenza rispondere ai fumogeni lanciati altezza uomo, alle cariche, agli idranti.

Ma sappiamo bene ormai che nel media mainstream c’è ben poco spazio per la gente comune e per le loro esigenze e sappiamo benissimo come nei giochi di forza e di interesse i giornali e i TG saranno sempre dalla parte dei potenti senza scrupoli. Da questo abbiamo però imparato ad aprire ed utilizzare altri canali, abbiamo imparato a tenerci forti insieme e a non dividerci sul percorso, ma se mai ad ingrandirci sempre di più.

I numeri di questo assedio infatti hanno parlato chiaro, e la militarizzazione dell’area ben poco è servita a confronto. La baita No Tav e i territori del cantiere sono stati liberati e riempiti da una festante folla.

Di fronte al profilo militare espresso dallo Stato in Val Susa vince sempre il “ragionare con le emozioni” del movimento No Tav.

E adesso dove sorgeva la barricata Stalingrado gli assediati gonfi di timore sanno bene che “a sarà dura”, e che non è certo uno scherzo.

La leggenda della Libera Repubblica della Maddalena ha ancora da essere raccontata.

da StudAut

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

3lugliono tavstudenti medi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Cosa aspettarsi dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici

Con il ritiro degli Stati Uniti e la cautela della Cina, la conferenza in Brasile metterà alla prova la capacità del mondo di rispettare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi finanziari

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Tutti a sciare, ovvero la fabbrica della neve

Fino ad oggi la neve artificiale per essere prodotta necessitava pur sempre di un elemento imprescindibile, e cioè che facesse freddo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giorni di trivelle in Val Susa

Lunedì scorso è stata avvistata una prima trivella in località Isolabella, a Bussoleno. Immediatamente è partito il monitoraggio sul territorio da parte del popolo valsusino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

31 ottobre – 8 dicembre 2005 / 31 ottobre – 8 dicembre 2025 : avere vent’anni è avere sogni grandi!

Sono passati vent’anni da quei giorni che hanno segnato la storia della nostra valle.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Provocazione fascista al Liceo Einstein di Torino: la polizia carica gli studenti

Gli studenti hanno risposto alla provocazione gettando i volantini nel cestino, ma pronti a difendere i fascisti vi erano gli agenti della digos e la celere che sono intervenuti malmenando gli studenti e le studentesse, caricandoli e fermando un ragazzo di 15 anni con tanto di ammanettamento.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupare per la Palestina: Se la scuola sta in silenzio, gli e le studentesse alzano la voce!

Ripubblichiamo questo contributo scritto e pubblicato da “Riscatto – Cronache dalla Pisa che non si rassegna!” in merito all’ondata di occupazioni nelle scuole in solidarietà alla Palestina che si sta verificando in queste settimane a Pisa e non solo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Un milione di corpi in movimento, di bandiere, striscioni, messaggi a pennarello su pezzi di cartone”

Pubblichiamo di seguito il contributo di Nicoletta Dosio in merito al corteo nazionale per la Palestina dello scorso sabato a Roma. Buona lettura!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio studentesco No Tav: giorni di lotta, formazione e resistenza in Val di Susa

Si è concluso sabato al presidio di Venaus il campeggio studentesco che, per diversi giorni, ha visto la partecipazione di decine di studenti e studentesse provenienti da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Assemblea sulle scuole: organizziamoci per liberare le scuole dalla guerra

Partecipa anche tu all’assemblea sulle scuole che si terrà il 6 settembre a Venaus, per organizzare forme di lotta concrete che dalle scuole siano in grado di inceppare la macchina bellica.