Tantissime le persone che si sono ritrovate in Logge dei Banchi a Pisa, segno anche della debolezza dei media mainstream, che puntualmente hanno provato a raccontare un'altra Valsusa, cercando di nascondere le violenze perpetrate dalle forze dell'ordine e la realtà di una terra occupata e di un popolo che non si arrende e che riesce a parlare a tutti, oltrepassando qualunque censura mediatica.
Tante le bandiere No Tav sventolate nella piazza davanti al comune di Pisa; 'i militari occupano la Valsusa, noi blocchiamo l'italia. Avanti No Tav', recita lo striscione che apre quello che di lì a poco si è trasformato in un corteo. Circa cinquecento persone hanno sfilato sui Lungarni in direzione dell'Aurelia, raggiungendo quest'importante arteria di comunicazione per poi rimanere in presidio bloccando il traffico.
Dopo circa un'ora di paralisi del traffico il corteo è ripartito, bloccando ancora le strade della città, passando tra le macchine, intonando cori per la Valsusa, per Luca e per tutti i No Tav ancora in carcere. Lungo il corteo dal megafono è stata ribadita più volte la piena solidarietà al popolo della Valsusa, esempio di resistenza per tutti, speranza per un futuro non assoggettato alle logiche del potere e del denaro. La manifestazione ha poi attraversato nuovamente i lungarni ed ha raggiunto il presidio di occupy Pisa in piazza Dante.
Nel frattempo anche altre città della Toscana hanno risposto all'appello della Valle: mobilitazioni e blocchi anche a Viareggio, Livorno, Pistoia, Empoli e Firenze.
La Valsusa non è sola!
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Car* tutt*,
è da poco finito il presidio sotto il carcere ancora sorrido delle parole e della musica che mi/ci avete regalato.