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La straripante solidarietà al movimento No Tav

L’operazione del procuratore Giancarlo Caselli contro il movimento No Tav ha scatenato una straripante attivazione di solidarietà con la Val Susa; non che non si fosse certi del sostegno ai quattro angoli del vecchio stivale che è sempre perventuto nella battaglia contro l’alta velocità, soprattutto nei momenti di necessità quindi di attacco della controparte, però gli arresti del 26 gennaio 2012 hanno scritto un’altra bella pagina della traduzione di No Tav in ogni territorio…

Molteplici e incontrollabili le azioni di solidarietà che si sono svolte in questi giorni, dai blocchi alla stazione di Napoli al murales di Bergamo, dal corteo in centro a Bologna agli striscioni di Ostia, e tanti altri potrebbero essere gli esempi fattivi di un No che attraversa l’Italia, dello sdegno e della rabbia contro gli arresti che hanno colpito tanti e tante No Tav.

Un segno della mareggiata di solidarietà e partecipazione, appoggio e vicinanza, l’abbiamo riscontrato – in maniera esponenzialmente differente dal recente passato, in momenti particolari di attacco ad esperienze di lotta o fratture compiute dal conflitto – affrontando la mole impressionante di comunicati di solidarietà ricevuti o recuperati lungo le mille vie della rete.

Centinaia e centinaia di documenti e volantini come di poche ma importanti righe. Un mare eterogeneo, composto da tanti e diversi: centri sociali, collettivi cittadini o studenteschi, occupazioni metropolitane, sindacati, partiti, reti sociali e chissà quante altre forme di progettualità politica; impossibile elencarle tutte!

Ragione per la quale è infattibile riuscire qui a riordinare tutti i comunicati di solidarietà, ci sarebbe piaciuto ma siamo ben contenti di aver incontrato questa difficoltà eccedente…! Consigliamo di dare un’occhiata alla sezione comunicati, lì abbiamo caricato tutto, lì si conserva la potenza di una solidarietà attiva e genuina, non relegata all’abitudine della formalità; in momenti come questi riteniamo sia fondamentale porsi sempre la domanda non solo di che cos’è il No Tav, ma soprattutto di cosa questo irriducibile ‘niet’ nato in una meravigliosa valle del Piemonte sia diventato e possa essere per il nostro paese, per la sua trasformazione, per la costruzione di quell’alternativa indispensabile e necessaria ma incompatibile con un sistema che crolla.

Per vincere, l’Italia ha bisogno della Val Susa, la Val Susa ha bisogno dell’Italia. Il No Tav non è un processo immaginifico, ma reale, non è una formuletta magica, ma concreto. Il No Tav non ricompone meccanicamente tutto, ma la sfida che le soggettività hanno dinnanzi, nei territori, sopratuttto nella fase di crisi che il nostro paese sta attraversando, non può che essere quella dello scardinamento degli steccati della differenza intorno all’adesione ad un No Tav come bene comune e collettivo; come ci insegna il movimento della Val Susa, e sono oltre vent’anni di movimento a testimoniarlo, ‘ si parte e si ritorna tutti assieme’!

Grazie a tutti e tutte; ora e sempre No Tav.

La redazione di Infoaut

 

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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