InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il tribunale boccia la sospensiva per Dana: prosegue l’ingiustizia.

||||

Il Tribunale di sorveglianza di Torino ha bocciato la richiesta di sospensiva della carcerazione di Dana, presentata dai suoi legali, che hanno contestato accuratamente le motivazioni che hanno portato lo stesso tribunale a scegliere l’esecuzione della pena in carcere, bocciando qualsiasi forma alternativa, nonostante vi fossero tutte le condizioni. E’ l’ennesimo fatto grave ed ingiusto nei confronti di Dana, che risulta quindi l’unica, ad oggi, del gruppo dei 12 condannati ad essere stata mandata in carcere. 

LEGGI: Abbiamo analizzato i tre gradi di sentenza del processo che ha portato Dana in carcere

La giusta opposizione che i legali hanno mosso nei confronti della scelta del tribunale, ha preso in considerazione tutti gli aspetti più illogici di questa vicenda, che vedono “premiare” le segnalazioni della Digos rispetto a tutti i presupposti per scontare in altre forme, come ad esempio la posizione lavorativa, la relazione dei servizi sociali, il reato di per sè.

La Digos ha minuziosamente ricostruito ogni partecipazione di Dana alle iniziative degli ultimi 10 anni, e il tribunale ha dato lo stesso peso ad alcune segnalazioni come se fossero condanne definitive di un processo, con il fatto che…la maggior parte di esse non hanno visto nemmeno un processo aprirsi nel merito ed altre si trovano nello stato di condanne di primo grado.

Sono inquietanti le motivazioni che spingono il tribunale a sostenere la detenzione in carcere come “urgenza di un trattamento rieducativo” nei confronti di Dana, che non “merita” le misure alternative non solo per “la gravita dei delitti di cui la condanna” (parlava ad un megafono!) ma anche perché la sua attività politica, è sintomatica di “una contrapposizione all’ordine democratico e alle sue istituzioni .

Insomma in barba al diritto di dissenso, alla dialettica politica, alla tanto decantata democrazia che i tribunali si ergono a difendere, partendo da un reato irrisorio arrivano a sostenere la pericolosità di Dana e delle sue/nostre idee, che quindi meritano la rieducazione in carcere.

 Non solo, nel bocciare la richiesta vi è un ennesimo fatto gravissimo: viene annotata dal tribunale, nel difendere la sentenza precedente emessa: “cui per inciso seguite reazioni scomposte e gravi atti di intimidazione”

 Questo significa che il collegio ha preso in considerazione, nel bocciare la richiesta di sospensiva, dei fatti che non possono essere imputati a Dana (quelli delle solite buste di proiettili che qualcuno in cerca di visibilità si diverte a mandare in giro da tempo), ma che nella fattispecie ricadono su di lei e sulla sua posizione.

Questo ci sembra inaudito! Dana è in carcere per aver parlato ad un megafono durante una manifestazione, per questo fatto ha subito una condanna spropositata a 2 anni. Poi viene mandata in carcere con motivazioni più che discutibili ed ora queste, non vengono prese in considerazione perché “sono seguite reazioni composte e fatti gravi” non imputabili in nessun modo a lei o ai notav.

E’ palese la forzatura in atto che vuole Dana in carcere (per essere rieducata bene, scrivono i magistrati, e solo il carcere può farlo e non gli arresti domiciliari!) per chi è, per quello che rappresenta e non per quello che ha fatto.

Inoltre ci sembra molto chiaro che il tribunale di sorveglianza non sia nella condizione di giudicare “serenamente” e “imparzialmente” perché, visto che lo scrive nero su bianco, si lascia influenzare da fatti esterni al processo.

Evidentemente il tribunale soffre la pressione che gli viene fatta da più parti, con la Digos che, in cerca di visibilità e prospettive di carriera per i suoi dirigenti, fornisce dossier e faldoni ogni giorno, rappresentando ogni forma di protesta come la più pericolosa dal secolo, e la Procura che continua a percorrere la strada tracciata da Caselli/Padalino/Rinaudo che hanno trasformato in un vera e propria crociata, l’attività giudiziaria contro i notav.

Quindi è chiaro che non vi siano le condizioni per giudicare Dana e i notav, serenamente e imparzialmente, ed è ora di prenderne atto.

Ogni giorno che Dana passa in carcere è un giorno in più che alimenta un’ingiustizia palese, una vendetta nei suoi confronti e nei confronti di un movimento che non ha mai abbassato la testa, del quale Dana è stata la voce tante volte, con coraggio e con la determinazione che ci ha sempre contraddistinto.

Da notav.info 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

DANA LIBERAingiustizianotavtorinotribunale

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Congo: la maledizione del cobalto

Quando Roger Milolo ha lasciato la sua città natale al confine tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia per lavorare come operatore in una miniera di cobalto, sperava che la sua sarebbe stata una storia “dagli stracci alla ricchezza”.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Gavio e ndrangheta. Le mani dei boss del cemento su TAV ed autostrada

Facciamo il punto su quanto emerso finora dall’indagine Echidna che ha scoperchiato il vaso di pandora dei rapporti tra politica, criminalità organizzata e imprenditori in Piemonte nel segno del cemento.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I giorni delle canaglie

Questi primi di aprile sono giorni in cui si torna a parlare delle collusioni fra personaggi legati alla malavita, politici locali e imprese che gestiscono gli appalti per lavori direttamente o indirettamente legati alle grandi opere in Piemonte: sono i giorni delle canaglie.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: un “mondo a parte” che non si lascerà mettere tanto facilmente da parte

Breve reportage sulla grande assemblea che si è tenuta l’altro ieri al parco Don Bosco: centinaia le persone accorse dopo il rilascio senza misure cautelari del diciannovenne arrestato la notte prima.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: sostegno alle 17 persone arrestate dalla polizia antiterrorismo in seguito alla campagna di azione nazionale contro il mondo del cemento

Lunedì 8 aprile, 17 persone sono state arrestate in Normandia e nell’Ile de France in un’operazione condotta dalla Sottodirezione antiterrorismo. Alcuni di loro sono stati portati nella sede di Levallois-Perret e potrebbero rimanerci per 96 ore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

PFAS: tre domande per capire ogni cosa sugli inquinanti eterni

I PFAS sono oggetto di una proposta di legge ambientale esaminata il 4 aprile. Questi inquinanti eterni, onnipresenti nei nostri prodotti di consumo, sono tossici per l’uomo.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV = Mafia. Nuove prove del coinvolgimento della ‘ndrangheta nel TAV Torino – Lione.

Negli scorsi mesi è venuta fuori, come succede ciclicamente, una polemica bipartisan sulla scritta che svetta sul Musiné all’ingresso della valle che recita TAV = Mafia. Oggi veniamo a conoscenza attraverso una notizia apparsa sul tg regionale che esistono nuove prove del coinvolgimento delle ‘ndrangheta nelle opere propedeutiche al TAV Torino – Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bologna: giovane aggredito e picchiato dai Carabinieri al Parco Don Bosco.

Nella “democratica Bologna” tre volanti dei carabinieri aggrediscono e picchiano un giovane all’interno del parco Don Bosco.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Ponte: partono gli espropri.

In questi giorni sui giornali locali e nazionali sono state pubblicate le liste delle procedure per l’esproprio delle aree interessate alle opere anticipate per la realizzazione del ponte sullo Stretto.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Un anno dopo Sainte-Soline: solidarietà, rabbia e gioia per le strade di Nantes

Un anno fa, decine di migliaia di noi hanno marciato in mezzo ai campi delle Deux-Sèvres contro i megabacini, e siamo rimasti intrappolati dalla repressione militare, intrappolati sotto il rombo delle granate sparate a migliaia.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Contro fascismo, sessismo, razzismo e guerra. Ora e sempre resistenza! Siamo sempre qua.

La facciata del centro sociale Askatasuna assume una nuova veste. In un presente senza storia rimettiamo al centro la Storia di ieri per guardare in avanti, in una prospettiva in cui c’è bisogno di tutta la capacità, le forze, le intelligenze di ognuno e ognuna per produrre trasformazioni .

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Formazione

Torino: 23 aprile corteo contro il convegno vergognoso del Politecnico

Condividiamo di seguito l’appello degli studenti e delle studentesse universitarie torinesi mobilitati in sostegno al popolo palestinese in vista del convegno che si terrà il 23 aprile al Politecnico alla presenza del Ministro Tajani, di Eni e MAECI.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Chi ha paura dei cittadini attivi ?

In molte città italiane le motoseghe che abbattono alberate al riparo di barriere e di schieramenti di forze dell’ordine stanno producendo anche lacerazioni tra popolazioni e amministratori. A cosa porteranno queste fratture? E quali saranno gli effetti del rifiuto dei tecnici comunali di confrontarsi con gli agronomi che sostengono le istanze dei cittadini?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tribunale della libertà conferma gli arresti per Anan, Alì e Mansour

L’Italia conferma la propria collaborazione con il progetto israeliano di repressione della resistenza palestinese. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

G7 clima, energia e ambiente: basta con i crimini ambientali, basta greenwashing, basta Tav!!!

Il 28, 29 e 30 aprile, Venaria sarà il palcoscenico del G7 dedicato all’energia, al clima e all’ambiente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Richiesta sospensione al CSM per Bucarelli, pm anti-No Tav

Ancora guai per il PM Enzo Bucarelli, che negli ultimi anni si è distinto per le persecuzioni nei confronti dei No Tav.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: cosa sta succedendo a Salbertrand?

Ai margini del parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand sono arrivati jersey di cemento, griglie metalliche e concertina necessari per il cantiere dello svincolo del cantiere Tav.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!

Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Le ragazze di Torino in sciopero della fame

Da martedì 6 febbraio al carcere di Torino nella sezione femminile è iniziato un nuovo sciopero della fame.