InfoAut
Immagine di copertina per il post

Cronaca e testimonianze sulle cariche di questa notte in Val Susa

TESTIMONIANZA DI NICOLETTA DEL COMITATO DI LOTTA POPOLARE DI BUSSOLENO
Ancora un presidio, la scorsa notte, in Valle di Susa, alla Stazione di Condove-Chiusa San Michele, contro il nucleare e per denunciare il passaggio di un treno di scorie radioattive, il quale, nella più totale disinformazione, avrebbe dovuto transitare in valle, proveniente da Vercelli e diretto in Francia. Un bidone col fuoco acceso contro la freddo, qualche termos di caffè, una cinquantina di presidianti nei pressi del passaggio a livello, e almeno il triplo di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa, affiancati dall’onnipresente Digos, secondo il copione che la Valle NO TAV conosce bene. Dai due lati della stazione sono fermi camionette e furgoni. Le ore passano lente. Qualche manifestante si muove per controllare le stazioni vicine, prontamente seguito dai “tutori dell’ordine”. Il passaggio a livello è abbassato, l’ora X si avvicina ma nessun treno è in vista, tuttavia, tra le truppe, si percepiscono manovre. A un certo punto le sbarre, stranamente, si alzano, i manifestanti sono fermi nel vano del passaggio a livello. L’atmosfera è quasi surreale: un  treno fantasma che non giunge, mentre le “forze dell’ordine” imbracciano gli scudi e abbassano le visiere. La carica parte fulminea, dai due lati della ferrovia. I presidianti cercano riparo sulla statale verso Chiusa, ma sono presi tra due fuochi e tra due file di blindati. Si scatena la caccia all’uomo, a suon di manganellate; la proporzione è almeno di tre per uno. I manifestanti sono rincorsi, afferrati, fatti inginocchiare a terra, ai lati della statale, qualcuno è stato colpito duramente, uno, in particolare ha il volto tumefatto : una manganellata gli ha spaccato gli occhiali e ha lasciato il segno sul naso che si sta gonfiando. Alle botte si aggiungono gli insulti e le intimidazioni. Ad uno ad uno i fermati vengono identificati e fotografati, si procede arrogantemente alle perquisizioni. A chi chiede di andare in bagno viene negato il permesso.  Sulla statale il traffico è bloccato; si formano lunghe code di auto di chi va al lavoro, anche le ambulanze passano con difficoltà, Sulla ferrovia non passano treni, i pendolari devono ripiegare sull’auto. La notte è quasi finita, sono ormai le sei e del treno nucleare nessuna traccia. Si intravedono ormai le prime luci dell’alba quando vengono restituiti i documenti ai fermati che possono finalmente muoversi e gli uomini-robot si imbarcano sui cellulari, non senza aver apostrofato i manifestanti con un arrogante “sarà dura”. Intanto si apprende dagli avvocati che ci sono due arrestati a cui va la nostra piena solidarietà. La lotta, come sempre, continua!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

no nukenucleareval susa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Confluenza: 22 e 23 novembre insieme nel Mugello per la difesa dell’Appennino

Mentre a livello globale e nazionale l’aggressione estrattivista dei territori si fa sempre maggiore, in Italia continua il percorso di Confluenza, affiancata dalla coalizione TESS.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: gli indigeni dell’Amazzonia si invitano al vertice sul clima

Gli indigeni della tribù Kayapó, sostenuti da centinaia di manifestanti, hanno organizzato un’azione di protesta all’interno della “zona verde” della COP30.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il Sud unito contro il ponte. Vogliamo casa, lavoro, ambiente e sanità

La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto è, oggi, uno spazio politico cruciale per la resistenza e il riscatto del Sud.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

III e IV giorno dell’Incontro Internazionale delle Comunità Danneggiate dalle Dighe, dalla Crisi Climatica e dai Sistemi Energetici

Sotto il sole amazzonico, un gruppo composto da militanti di 45 paesi ha intrapreso questa domenica (9/11) una traversata simbolica attraverso le acque della Baía do Guajará, a Belém (PA).

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Mineria responsable? Cuento miserable!

Con una compagna del Frente Nacional Antiminero parliamo di estrattivismo in Ecuador.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Cosa aspettarsi dal vertice mondiale sui cambiamenti climatici

Con il ritiro degli Stati Uniti e la cautela della Cina, la conferenza in Brasile metterà alla prova la capacità del mondo di rispettare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi finanziari

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Tutti a sciare, ovvero la fabbrica della neve

Fino ad oggi la neve artificiale per essere prodotta necessitava pur sempre di un elemento imprescindibile, e cioè che facesse freddo.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

DDL NUCLEARE : cosa aspettarci, cosa sappiamo?

Continuiamo ad approfondire e a tenere alta l’attenzione sul tema del ritorno del nucleare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Contrattacco al nucleare: prepariamolo insieme!

Verso l’assemblea pubblica di lunedì 3 novembre alle ore 18 al Campus Luigi Einaudi a Torino organizzata insieme a Ecologia Politica Torino

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Mappature dal basso: condividiamo informazioni, tracciamo traiettorie di lotta

Con il progetto Mappature dal basso vogliamo costruire una rete di informazioni e connessioni attraverso pratiche condivise e strumenti collettivi. Le due mappe che presentiamo – quella dei comitati e quella dei progetti speculativi – sono solo l’inizio di un percorso più ampio..

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Giorni di trivelle in Val Susa

Lunedì scorso è stata avvistata una prima trivella in località Isolabella, a Bussoleno. Immediatamente è partito il monitoraggio sul territorio da parte del popolo valsusino.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo DDL nucleare: via libera all’energia dell’atomo in Italia. Alcune considerazioni per prepararsi al contrattacco

Pubblichiamo il primo di una serie di contributi sul tema del nucleare. Questo testo è stato realizzato dal collettivo Ecologia Politica di Torino che prende parte al progetto Confluenza.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Il nucleare non ha niente a che vedere con le fonti energetiche rinnovabili

Pubblichiamo il comunicato stampa di Pro Natura Piemonte in merito al convegno dal titolo “Ecolife: Transizione energetica” che si terrà sabato 18 ottobre a Biella al quale saranno presenti il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin e il rettore del Politecnico Stefano Corgnati.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Campeggio studentesco No Tav: giorni di lotta, formazione e resistenza in Val di Susa

Si è concluso sabato al presidio di Venaus il campeggio studentesco che, per diversi giorni, ha visto la partecipazione di decine di studenti e studentesse provenienti da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Riflessioni post Festival Alta Felicità su riarmo, energia e nucleare: l’urgenza di bloccare la guerra ai territori a partire dai territori

Un filo conduttore scottante è quello che possiamo tracciare tra questione energetica, nucleare e riarmo.