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La Commissione di Garanzia Sciopero vieta al comparto scuola la partecipazione allo sciopero generale dell’8 marzo

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La Commissione di Garanzia Sciopero vieta al comparto scuola la partecipazione allo sciopero generale dell’8 marzo 

Denunciamo una grave violazione del diritto di sciopero: la commissione di garanzia ha deciso di vietare la partecipazione allo sciopero dell’8 marzo all’intero comparto scuola, con la motivazione che l’1 marzo è stato indetto uno sciopero di categoria dal sindacato Sisa e il 3 marzo da Feder Ata.

Le limitazioni al diritto di sciopero nei servizi essenziali (e non solo) con la pandemia sono ulteriormente aumentate grazie  al protocollo d’intesa in merito alle procedure di raffreddamento nei servizi essenziali del 2 dicembre 2020, sottoscritto da CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA, ANIEF, cui va tutto il nostro sdegno.

La comunicazione della Commissione di Garanzia giunge a una settimana dall’8 marzo e  impedisce di fatto il diritto di sciopero in uno dei settori a altissima densità femminile –  l’80% del corpo insegnante è infatti composto da donne – e tra i più importanti e più colpiti dall’emergenza sanitaria, proprio in una fase in cui si discute, e localmente si sta già attuando, di una nuova chiusura delle scuole e il carico di lavoro delle insegnanti, in presenza e in Dad, è notevolmente aumentato in assenza di regolamentazione e tutele della salute.

Lo sciopero femminista dell’8 marzo quest’anno assume un significato ancora più rilevante in un momento in cui la pandemia ha evidenziato le criticità e le fragilità delle istituzioni del welfare, in particolare della scuola, dovute a decenni di tagli e disinvestimenti e ha scaricato ulteriormente il lavoro di cura sulle donne. Nonostante il divieto di sciopero del comparto scuola, invitiamo insegnati, personale, ata e studenti a partecipare alle mobilitazioni organizzate nell’ambito dello sciopero femminista e transfemminista nelle piazze di decine di città italiane. Invitiamo le/gli studenti a fare propria questa giornata di sciopero e di lotta. 

Ribadiamo inoltre che il divieto non riguarda le lavoratrici degli asili nido e delle scuole materne comunali ed educatrici ed educatori dipendenti di cooperativa che possono scioperare.

Essenziali sono le nostre vite, essenziale è la nostra lotta, essenziale è il nostro sciopero! 

Non una di meno

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pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

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