Riprendiamo alcuni dei punti di vista emersi negli ultimi giorni riguardo alla vicenda che ha coinvolto un'educatrice di una scuola per l’infanzia privata del Torinese, messa alla gogna e licenziata dopo che l’ex fidanzato ha diffuso pubblicamente video di natura privata agli amici, attraverso la “chat del calcetto”. Il video è poi arrivato sui gruppi della scuola in cui la donna lavorava, attraverso la madre di un alunno. La direttrice, anzichè difendere la lavoratrice, l’ha licenziata.
Al di là del bigottismo e dell'ipocrisia che emerge da tutta questa vicenda a colpire è la catena della cultura patriarcale agita dall'ex fidanzato, dalla madre dell'alunno e dalla direttrice e per finire la narrazione mediatica che ne è stata fatta.
Di seguito riportiamo alcuni audio estratti da Radio Onda d'Urto e Radio Blackout:
A peggiorare ancora di più una situazione terrificante, c’è la gestione mediatica di questa plurima violenza: invece che sottolineare il reato e la violenza dietro a questo gesto perpetrato dall’ex fidanzato, e poi dagli altri personaggi coinvolti, si è invece fatta speculazione sulla figura della donna, sottolineando strumentalmente il suo ruolo di maestra e relegando, invece, il gesto dell’uomo a una…goliardata.
Ne parliamo con Fè, compagna di Non Una di Meno Torino. Ascolta o Scarica.
L’intervista a Valentine, attivista transfemminista e compagna di Torino. Ascolta o scarica
In diretta con Claudia Ska fondatrice di agit-porn per parlare di: “Video hard”, “foto spinte”, “revenge porn” – il caso di Settimo Torinese non c’entra con tutto questo.
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