InfoAut
Immagine di copertina per il post

Napoli: provocazioni e minacce poliziesche a Bagnoli

Giovani attivisti perquisiti e denunciati dalle forze dell’ordine

Villa Medusa era il centro anziani del quartiere Bagnoli, a Napoli. Un privato l’aveva donata al comune proprio per questo scopo. Falegnameria, pittura, balli di gruppo, oltre 500 iscritti all’associazione, l’esperienza si interrompe nel 2007: alcuni locali vengono dichiarati inagibili, l’amministrazione non li mette a norma e chiude il centro.

Nel 2012 finisce nei beni da dismettere ma nel 2013 gli attivisti di Bagnoli lo occupano dandogli nuova vita, con la manutenzione tornano le attività per anziani e nuove iniziative come la biblioteca, lo sportello per i disoccupati, la palestra, corsi di italiano per migranti, feste per bambini. Villa Medusa è tra i siti riconosciuti dal comune a giugno come «spazi divenuti di uso civico e collettivo». E’ anche uno dei luoghi dove gli abitanti si riuniscono per discutere della bonifica della zona, l’ex area industriale Italsider, contrari al commissariamento imposto dal governo e ai piani urbanistici sottratti alle sedi istituzionali e affidati, con lo Sblocca Italia, all’agenzia del governo Invitalia.

Lunedì pomeriggio una volante è arrivata all’ingresso della struttura e ha fermato due ragazzi. Avevano partecipato a un’assemblea e stavano andando a lavorare in una ditta di spedizioni: costretti a spogliarsi, vengono perquisiti. I compagni chiedono spiegazioni ma dalla volante parte una chiamata e in un attimo arrivano sette auto in appoggio. In sette vengono portati via e tenuti per quattro ore nella caserma Raniero, la stessa dove vennero fermati gli attivisti del Global Forum nel 2001. Sono stati rilasciati alle nove di sera con un verbale di fermo e una denuncia per violenza privata e minacce. I ragazzi descrivono l’accaduto come «una provocazione in un generale clima di intimidazione».

Da settimane si susseguono all’esterno di Villa Medusa posti di blocco con fermo e controllo dei documenti. Il 20 luglio gli attivisti, riuniti nella sigla Bagnoli libera, si sono presentati al convegno di Invitalia. Doveva essere, nelle dichiarazioni degli organizzatori, un appuntamento aperto alla cittadinanza ma si accedeva a inviti. La relazione introduttiva l’ha fatta Pietro Spirito, scelto da Invitalia come program manager del piano di rigenerazione urbana di Bagnoli-Coroglio, già manager di Atac Roma ai tempi di Alemanno, passato per la direzione dell’Interporto di Bologna e per incarichi alla Consob e alla Montedison. «Abbiamo contestato le ricostruzioni di Spirito sulle attività della cabina di regia del commissariamento – spiegano – . In particolare il piano finanziario per la bonifica, redatto prima di aver avuto i risultati della caratterizzazione dei suoli, e le gare d’appalto già svolte per la messa in sicurezza degli arenili nord (700mila euro). La stessa operazione di sostituzione della sabbia c’è già stata nel 2007 ed è stata vanificata dall’azione del mare, è servita solo ai gestori delle concessioni balneari per continuare la loro attività commerciale».

Renzi ha imposto il commissariamento e ha fatto di Bagnoli una delle sue bandiere in stile Expo, ma la cittadinanza si oppone da due anni ai piani del governo. «Abbiamo subito perquisizioni a casa – raccontano gli attivisti -, veniamo fermati per strada per controlli continui. Le volanti stazionano quasi sempre fuori Villa Medusa, un centro frequentato dai movimenti ma anche da anziani e bambini. Sperano di innervosire il quartiere e isolarci». Dalla scorsa settimana sono arrivate anche le intimidazioni: «Alcuni personaggi armati di sfollagente ci hanno minacciato. E’ evidente che la trasformazione di Bagnoli risveglia molti interessi».

da: osservatoriorepressione.info

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Il primo vertice antiterrorismo internazionale – Roma 1898

Un evento spesso trascurato dalla storiografia italiana, anche da quella che si è occupata del movimento operaio e delle sue lotte, ma che obbliga a riflettere su una serie di nodi ancora tutti da sciogliere

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Mala tempora currunt

Don’t let this shakes go on,It’s time we have a break from itIt’s time we had some leaveWe’ve been livin’ in the flames,We’ve been eatin’ out our brainsOh, please, don’t let these shakes go on(Veteran of the Psychic Wars, 1981 –Testo: Michael Moorcock. Musica: Blue Oyster Cult) di Sandro Moiso, da Carmilla Che per l’Occidente […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Bolivia in fiamme: dentro un ecocidio latinoamericano

Bolivia Burning: Inside a Latin American Ecocide è un documentario di 52 minuti di The Gecko Project che porta gli spettatori all’interno di una delle crisi ambientali più sottovalutate al mondo: la rapida distruzione delle foreste in Bolivia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Non ci sarebbe mai stata una fase due, il cessate il fuoco era la strategia

Il cessate il fuoco, come i negoziati, sono diventati un altro campo di battaglia in cui Tel Aviv temporeggia e Washington ne scrive l’esito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cile: le grandi possibilità del nazi Kast di essere presidente

Il primo turno delle elezioni presidenziali in Cile di ieri sono terminate in modo triste e prevedibile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: corteo “Show Israel Red Card” contro la partita della vergogna tra Virtus e Maccabi Tel Aviv

Ieri, venerdì 21 novembre, corteo a Bologna contro la partita della vergogna, quella di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv prevista alle 20.30 al PalaDozza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ex Ilva: il riarmo divora la politica industriale (e la transizione ecologica)

Tutti i nodi vengono al pettine. Il governo sovranista con la sua manovrina accantona risorse per acquistare armi e manda alle ortiche quasiasi politica industriale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

COP30: Extinction Rebellion scarica 30 tavoli davanti alla Regione Piemonte. “Tutte le occasioni mancate”

Nei giorni conclusivi della conferenza sui cambiamenti climatici che si tiene a Belém, il movimento denuncia gli impegni disattesi da Governo e Regione

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Brescia: perquisizioni, denunce e avvisi orali per il corteo del 27 settembre sotto Leonardo SPA

Perquisizioni, denunce e “avvisi orali” dall’alba di venerdì 21 novembre a Brescia contro compagne-i (anche studentesse-i) per il grande corteo per la Palestina di sabato 27 settembre

Immagine di copertina per il post
Bisogni

E’ ancora il momento di bloccare tutto!

Il 28 novembre sarà sciopero generale, coordiniamoci in tutte le città, in tutte le provincie, in tutti i paesi per bloccare ancora una volta in maniera effettiva tutto il territorio nazionale.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

San Giuliano: Telt prende possesso delle case, ma la valle non si arrende

Ieri mattina Telt è entrata ufficialmente in possesso delle abitazioni di San Giuliano di Susa che verranno abbattute per far spazio al cantiere della stazione internazionale del Tav Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Aggressioni e lotte nel comparto tessile di Prato

Come racconta l’aggressione dei giorni passati – che segue a numerose altre aggressioni ai danni di lavoratori e lavoratrici in sciopero negli ultimi anni – un sistema predatorio fatto di aggressioni e intimidazioni è estremamente consolidato nel settore.