InfoAut
Immagine di copertina per il post

Kim Jong Monti

Per una grottesca coincidenza, la notizia dell’ennesimo suicidio in Veneto – un ingegnere elettronico di 30 anni gettatosi dalla diga del Vajont – è coincisa con la visita di Mario Monti a Venezia.

Vi lascio indovinare quale evento abbia avuto più risalto mediatico.

Due giorni fa l’ex Premier aveva fatto bagnare mezza classe giornalistica annunciando la sua “salita” in campo via Twitter1 – sdoganando definitivamente quella che il giornalista Alberto Puliafito ha definito la “neolingua del Professore”. Il capolavoro del bispensiero montiano si è avuto con la seguente frase pronunciata in conferenza stampa:

“Accetterò di incoraggiare questo sforzo congiunto della politica responsabile e della società civile, accettando di essere designato come capo della coalizione.

Con la marcia ingranata sulle forme passive, Monti non si propone – «accetta di essere designato». Non è lui che si è stracciato gli striminziti panni del SuperTecnico Superpartes per cercare di battere Bersani/Berlusconi/Grillo/ecc. – è la società civile (quale?) che glielo chiede. Come scrive Puliafito, «tutto l’eloquio montiano è volto a raccontare una realtà che non c’è: ci eravamo abituati alla neolingua berlusconiana e pidiellina, ora dobbiamo abituarci a quella bocconiana, che è perfetta per l’anomalia da stato d’eccezione nella quale è precipitata l’Italia».

La lingua di Monti ricorda la lingua falsamente neutra di un certo tipo di associazionismo “culturale” da “terzo settore”, in cui tutti cercano disperatamente di rimescolare le carte in tavola, foderandosi di strati di inganni ideologici e riverniciamenti politici. Un ambiente che ti poggia il guanto bianco sulla spalla, ti fissa con gli occhi spenti e sussurra: «Guarda, noi siamo giusti. Facciamo bene. Come puoi essere contro di noi? Noi non siamo contro nessuno, siamo a favore di tutti, vogliamo soltanto il bene collettivo» (sempre Puliafito).

Inutile dire che la stampa ha preso nota del nuovo corso con solerzia ed entusiasmo, evidentemente smaniosa di sguazzare in questo pastiche più circonvoluto della vecchia retorica democristiana. Ieri, ad esempio, l’Ansa (e non solo) ha battuto una serie di agenzie su Monti a Venezia che avrebbero fatto vergognare persino un funzionario nordcoreano.

Partiamo dalla prima:

“Monti è a Venezia con la moglie Elsa, i figli e i nipoti. Tutti sono alloggiati alla pensione ‘Accademia’, una struttura a tre stelle confortevole ma sobria rispetto ai canoni alberghieri di Venezia. Pare sia una delle scelte alberghiere preferite dai turisti britannici in visita nella città lagunare. […] La presenza di Monti, fino a quel momento, non era stata notata dagli altri ospiti italiani e stranieri della pensione, che uscendo si sono chiesti il motivo dell’assembramento di cronisti e fotografi davanti alla struttura. Sul programma della visita privata dell’ex premier vige massimo riserbo.

In un’altra agenzia si specifica che la struttura è sì di «tre stelle» (quindi da pezzenti?) ma è «di charme» e contiene «pezzi di valore artistico che il premier dimissionario non avrà mancato di ammirare». Lo so: c’è già materiale sufficiente per mettersi a gridare, battere i pugni sulle mattonelle del cesso e singhiozzare nella vasca. Ma andiamo avanti:

“Niente ristoranti ‘alla moda’, ma una semplice osteria per la pausa pranzo a Venezia del premier Mario Monti e dei suoi familiari. Il senatore, fedele al proprio stile, ha evitato i locali più gettonati della città lagunare, scegliendo l’Hostaria da Franz, nel centro del sestiere di Castello, a due passi dalla chiesa dei Greci. Un quartiere popoloso che gravita attorno a San Marco, ma che resta una delle zone meno toccate dai grossi flussi turistici. Il professore, che indossa una pesante giacca in panno blu, all’uscita del Museo Correr si era fermato per stringere la mano ad un bambino che ha chiesto di poterlo conoscere. Quindi una lunga telefonata in Piazza San Marco e infine a passo svelto ha riattraversato l’area marciana, superando la Basilica, ed entrando a Castello per ricongiungersi con i famigliari nei pressi del ristorante.”

Mario Monti: l’uomo che attraversa le aree marciane a «passo svelto» ed è fermato da orde di bambini che chiedono (sobriamente) «di poterlo conoscere», neanche fosse un Justin Bieber della macroeconomia.

L’ultima Ansa-Dov’è Il Tuo Istituto Luce Ora? è di gran lunga la mia preferita:

“Nella sua vacanza veneziana Mario Monti ha voluto dare di sè un’immagine semplice e familiare. Lo ha fatto, ad esempio, mostrandosi all’obiettivo dei fotografi come un normalissimo nonno, con un pupazzo a forma di topo, della sua nipotina, posto sull’apertura del suo giaccone blu. Anche il ristorante scelto per il pranzo, così come l’albergo in cui alloggia, sono ben lontani dai fasti della politica di qualche stagione fa. Il menù laguna del locale scelto da Monti offre infatti a 35 euro la possibilità di provare una piccola carta, mentre con 65 euro si può sperimentare il menù degustazione. Alla sua uscita dal ristorante non sono mancate le famiglie che gli hanno stretto la mano e hanno voluto fargli gli auguri per il nuovo anno e per la sua avventura politica.

Sono dei dispacci così imbarazzanti che viene voglia di regalare il «pupazzo a forma di topo» al martire che è stato costretto a seviziare così brutalmente la sua dignità intellettuale.

Per dire, non mi sarei stupito se a un certo punto fosse apparsa una cosa del genere:

“Venezia, 29 dic – Dopo aver moltiplicato i reni e le fatture degli avventori di una tipica cicchetteria veneziana, Mario Monti ha cominciato a librarsi nell’aria citando i fondamentali 2012 dell’industria italiana, mentre il suo augusto Staff ‘twittava’ la miracolosa circostanza. La folla, discreta e cristianamente compunta, ha osservato con sobrio stupore il passaggio del Professore sulle acque del Bacino San Marco. In molti si sono chiesti se per caso nella notte l’amministrazione comunale avesse costruito un nuovo ponte. Il premier, tuttavia, prima ha sventolato la sua Agenda con la mano sinistra, poi ha alzato la mano destra in segno di benedizione ed infine ha accettato di ascendere al Cielo, dove ora siede alla destra del Padre e di nuovo verrà designato nella gloria per giudicare i vivi e i morti ed il suo Regno non avrà fine.

Amen.

da LaPrivataRepubblica

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

governoitaliaMontipolitica istituzionale

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Quando il polemos si fa prassi

Majakovsky aveva paura che «una corona» avrebbe potuto «nascondere la sua fronte così umana e geniale e così vera» e «che processioni e mausolei» avrebbero offuscato la «semplicità di Lenin».

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Culture

Le ultime parole scritte da Malcolm X riguardavano il sionismo. Ecco cosa disse

Per Malcolm X, il sionismo era indissolubilmente legato al più ampio colonialismo europeo. In un passaggio poco conosciuto scritto poco prima del suo assassinio, affermò chiaramente che vedeva il sionismo non solo come una minaccia per la Palestina, ma per l’intero Terzo Mondo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Oscar 2024: celebrità e stelle del cinema chiedono cessate il fuoco a Gaza

Numerose celebrità e stelle del cinema di Hollywood di alto profilo hanno manifestato il loro sostegno e la loro solidarietà ai palestinesi della Striscia di Gaza, chiedendo un cessate il fuoco sul tappeto rosso degli Oscar 2024.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alle radici della Rivoluzione industriale: la schiavitù

E’ considerato come uno dei più noti storici dei Caraibi, insieme a Cyril Lionel Robert James, soprattutto per il suo libro intitolato “Capitalismo e schiavitù”, appena pubblicato in Italia da Meltemi editore.

Immagine di copertina per il post
Culture

ALTRI MONDI / ALTRI MODI VOL.II “Viaggio al centro della Terra”

Non si tratta di cercare degli altrove impossibili, altri mondi alternativi, comunità utopiche. Il centro della Terra è qui, in un angolo di mondo inesplorato.. in altri modi di agire, di contrapporsi, di emanciparsi, tutti da esplorare.

Immagine di copertina per il post
Culture

Art Not Genocide: oltre ventimila artisti firmano contro la presenza israeliana alla Biennale di Venezia

«Offrire un palcoscenico a uno Stato impegnato in continui massacri contro il popolo palestinese a Gaza è inaccettabile».

Immagine di copertina per il post
Culture

Immagini di classe. Produzione artistica, operaismo, autonomia e femminismo

Jacopo Galimberti, Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica, DeriveApprodi, Bologna 2023

Immagine di copertina per il post
Culture

Dune nell’immaginario di ieri e di oggi

Dune può dirsi un vero e proprio mito contemporaneo capace di segnare profondamente l’immaginario collettivo

Immagine di copertina per il post
Culture

La propaganda di Israele nel più popolare sport americano

Israele ha approfittato dei 123 milioni di telespettatori, il massimo dallo sbarco sulla Luna del 1969, che hanno visto la finale del campionato di Football americano, per fare propaganda.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Il significato conteso del 25 aprile di fronte al genocidio. Spinte e possibilità.

Le iniziative ufficiali del 24 e 25 aprile di quest’anno sono state la dimostrazione della separatezza che intercorre tra il sinistro antifascismo istituzionale e quello quotidiano di chi non si rifugia in un’identità stantia priva di sostanza e attinenza alla realtà.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele vuole Anan Yaeesh, l’Italia intanto lo fa arrestare

Il caso del 37enne palestinese, residente a L’Aquila, accusato da Tel Aviv di finanziare la Brigata Tulkarem.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cannoni italiani contro i palestinesi di Gaza

La conferma giunge adesso direttamente dalla Marina Militare di Israele: alle operazioni di guerra contro Gaza partecipano le unità navali armate con i cannoni di OTO Melara del gruppo italiano Leonardo SpA.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Proteste degli agricoltori in tutta Europa. In Francia una giovane donna investita durante un blocco

Dopo le mobilitazioni degli agricoltori in Germania il movimento si estende in Francia, in particolare nella regione dell’Occitanie. Bloccata la A64 a Carbonne, i blocchi si moltiplicano a macchia d’olio intorno a Tolosa nella Haute-Garonne, bloccata anche l’autostrada A20 di Montauban.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Marcia popolare No Tav: venerdì 8 dicembre Susa-Venaus.

Da sempre l’8 dicembre per il Movimento No Tav è un momento di ricordo della grande giornata di lotta e resistenza del 2005 ma è soprattutto uno sguardo che dal passato volge al futuro per continuare la battaglia contro il progetto del treno ad alta velocità Torino Lione.

Immagine di copertina per il post
Formazione

2-3 ottobre, governo e Meloni non siete i benvenuti!

Riprendiamo il comunicato studentesco sulla due giorni di mobilitazione tenutasi a Torino in concomitanza con il Festival delle Regioni. Ieri il corteo partito dalle scuole superiori ha contestato il ministro dell’Istruzione Valditara, mentre oggi la manifestazione ha contestato l’arrivo della premier Giorgia Meloni, per la prima volta in città, ed è stata più volte caricata brutalmente dalla polizia che ha causato diversi feriti tra i manifestanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’orrore nucleare di Ghedi e Aviano

Chissà cosa accadrebbe se qualcuno dicesse che in Italia ci sono armi nucleari. Che quella presenza espone di fatto tutto il territorio a essere in qualsiasi momento bersaglio nucleare e che le esplosioni potrebbero causare tra i 2 e i 10 milioni di morti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il governo Meloni ci ruba il futuro.

Di seguito pubblichiamo l’appello dell’ Unione Sindacale di Base per la manifestazione nazionale che si terrà a Roma il 24 giugno.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV: la Francia nell’imbuto della Torino-Lione

Grande è la confusione sotto il cielo della Torino Lione. Un terremoto mediatico si è scatenato qualche giorno fa lungo la faglia tellurica dei rapporti italo-francesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aziende produttrici di armi: lobby e interessi italiani.

Secondo la stima diffusa dal SIPRI di Stoccolma la spesa militare mondiale ha raggiunto nel 2022 la somma di 2.240 miliardi di dollari complessivi, ossia una crescita del 3.7% rispetto all’anno precedente.