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Israele: voti sinistra e ascolti musica hip hop? Sei un potenziale membro di ISIS!

“L’utilizzo della canzone in questo particolare contesto – hanno fatto sapere su facebook i rapper – rappresenta una deliberata propaganda sionista ai fini di campagna elettorale per attaccare la cosiddetta “ala sinistra” sionista. Inoltre, implica per il nostro gruppo gravi accuse di terrorismo e di associazione con ISIS, che di conseguenza mettono tutti i membri Torabyeh in pericolo di vita”. Il gruppo ha poi condannato la “violazione spudorata dei diritti di proprietà intellettuale” e ha annunciato che ricorrerà ad azioni legali contro i responsabili (sottinteso, il premier Netanyahu) poiché “rifiuta tutte le forme di collaborazione con il nemico sionista (di destra e di sinistra)”.

Ancora una volta appare quindi evidente su quali binari viaggi la schifosa propaganda dello stato di Israele e di tutte le sue fazioni – tutte ugualmente sioniste – interessate soltanto a farsi la guerra a vicenda per un briciolo di egemonia in più a discapito delle sofferenze del popolo palestinese.

Un discorso a parte merita invece l’inquietante binomio “rapper arabo=terrorista” che – complice la strumentalizzazione dei media mainstream – si sta facendo largo negli ultimi mesi. Non basterà infatti un video in bassa definizione di Cherif Kouachi mentre canta nelle banlieues parigine, o la sinistra fama del “tagliatore di teste” dello Stato Islamico Abdel-Majed Abdel Bary (con un passato di rapper dei sobborghi londinesi) ad alterare lo spirito di una cultura che, da sempre, rappresenta la voce del riscatto degli emarginati, una musica che racconta di libertà, giustizia, unità, rabbia e amore. E questo lo sanno bene i membri di Torabyeh, quando sulle note di “Ghorbah” cantano “Let me be free because they are all mercenaries!”.

 

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