InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il muro della vergogna frontiera tra la Turchia e il Rojava

Il primo ministro turco Binali Yildirim ha espresso critiche nei confronti del muro tra gli Stati Uniti e Messico, che molti consideravano un’ipocrisia: “state costruendo muri, ma i muri non sono mai una soluzione. Saranno finalmente abbattuti come il muro di Berlino che si trovava lì per anni “, ha detto il primo ministro turco in occasione dell’incontro con il suo omologo britannico Theresa May, a gennaio.

Il muro di cemento sormontato di filo spinato è stato criticato dall’amministrazione autonoma del nord della Siria (Rojava), che ha dichiarato che si tratta di uno sforzo per dividere i curdi che vivono da una parte e dall’altra della frontiera e anche una violazione della sovranità popolare, che è in corso di costruzione sul suolo siriano.

Il Ministero degli esteri siriano e degli espatriati ha anche condannato il muro e ha chiamato il segretario generale delle Nazioni Unite e il presidente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu a far cessare le aggressioni della Turchia qualificando il muro come “violazione del principio dei Rapporti di buon vicinato” secondo l’agenzia Sana. La costruzione del muro di 367 km al confine tra Siria e Turchia è iniziato nel 2014 e dovrebbe essere completata entro la prima metà di questo 2017 secondo una previsione del ministro della difesa Fikri Isik del Novembre dello scorso anno.

L’ impresa Toki, famoso per la costruzione di blocchi di appartamenti nelle città curde distrutte in Turchia, è responsabile della costruzione di due terzi del muro. L’ Agenzia, direttamente sotto i poteri del primo ministro dal 2003, ha costruito dei posti di polizia e dei posti di controllo di alta sicurezza nel sudest della Turchia.

Toki sarà anche a capo del progetto controverso di ricostruzione delle città e dei distretti distrutti nella regione dominata dai curdi, distrutto durante gli scontri tra le forze di sicurezza e i giovani curdi (Yps) che avevano dichiarato l’autonomia a causa delle ingiustizie di cui erano vittime. ”

Il muro sarà completamente finito entro marzo o aprile. I costi non sono elevati, e costruiranno delle strade supplementari di sicurezza frontaliera dietro di essa, nonché delle torri, che sono fondamentali per la nostra sicurezza “, ha dichiarato a dicembre il presidente del Toki Ergun Turan a Reuters. Secondo fonti militari, il muro ha già notevolmente frenato il contrabbando e i passaggi “irregolari”. Quindi oltre ai duemila casi di contrabbando che sono stati registrati nel 2015 questa cifra è scesa a 76 nel 2016.

Il regolare commercio e gli affari degli abitanti che fornivano dei redditi a molte famiglie che vivono nella regione sono state interrotti e i rifugiati sono vittime anche della violenza delle guardie di frontiera turche.

Human Rights Watch ha dichiarato che le guardie di frontiera turche sparavano e picchiavano i richiedenti asilo siriani che tentavano di raggiungere la Turchia, provocando morti e gravi ferite. Dopo il controverso accordo sull’immigrazione di Ankara con l’UE, destinato a frenare i flussi migratori verso l’Europa, la violenza contro i rifugiati siriani è aumentato.

I critici hanno chiamato questa costruzione, il “muro della vergogna”.​

 

da Uiki Onlus

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Emilio Quadrelli, un comunista eretico contro la guerra

Non vi può essere alcun dubbio che tutto il percorso intellettuale e politico di Emilio Quadrelli, scomparso nel 2024, si situi interamente nella scia dell’eresia.

Immagine di copertina per il post
Culture

Le guerre del Nord e il futuro degli equilibri geopolitici ed economici mondiali

A ben guardare, però, lo scontro apertosi ormai da anni, per il controllo delle rotte artiche e delle materie prime custodite dal mare di ghiaccio che corrisponde al nome di Artico ricorda per più di un motivo la saga della corsa all’oro del Grande Nord che l’autore americano narrò oppure utilizzò come sfondo in molti dei suoi romanzi e racconti.

Immagine di copertina per il post
Culture

Imparare a lottare: la mia storia tra operaismo e femminismo

Torna disponibile in una nuova edizione ampliata, nella collana Femminismi di ombre corte,  L’arcano della riproduzione di Leopoldina Fortunati, uno dei testi di riferimento nella teoria femminista marxista italiana — e non solo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Un’Anabasi post-sovietica. Storia del Gruppo Wagner

Gli uomini in mimetica camminano soli o a coppie dentro fitti banchi di nebbia, a malapena si intravedono i campi desolati attorno alla lingua di cemento.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il primo vertice antiterrorismo internazionale – Roma 1898

Un evento spesso trascurato dalla storiografia italiana, anche da quella che si è occupata del movimento operaio e delle sue lotte, ma che obbliga a riflettere su una serie di nodi ancora tutti da sciogliere

Immagine di copertina per il post
Culture

Frankenstein, quel mostro nato dalle ombre oscure della guerra

Al mostro viene negato un nome e una individualità, esattamente come al proletariato

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Culture

Israele sull’orlo dell’abisso

Ilan Pappé, La fine di Israele. Il collasso del sionismo e la pace possibile in Palestina, Fazi Editore, Roma 2025, pp. 287

Immagine di copertina per il post
Culture

Se la Cina ha vinto

Se l’obiettivo di un titolo apodittico come “La Cina ha vinto” è convincere il lettore della validità della propria tesi, Alessandro Aresu vi riesce pienamente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Mala tempora currunt

Don’t let this shakes go on,It’s time we have a break from itIt’s time we had some leaveWe’ve been livin’ in the flames,We’ve been eatin’ out our brainsOh, please, don’t let these shakes go on(Veteran of the Psychic Wars, 1981 –Testo: Michael Moorcock. Musica: Blue Oyster Cult) di Sandro Moiso, da Carmilla Che per l’Occidente […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Viva Askatasuna! Torino e la deindustrializzazione

Una volta chiamavano Torino la città dell’automobile.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Aska è di chi arriva. Chiedi del 47

In questo momento più del solito, ma non è un fenomeno specifico di questi giorni, sembra esserci una gara a mettere etichette su Aska e sulle persone che fanno parte di quella proposta organizzativa.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sanzioni per lo sciopero generale del 3 ottobre: il governo Meloni prova a vendicarsi

La Commissione di Garanzia sulla legge 146 ha emesso la sua prima sentenza contro gli scioperi dello scorso autunno, facendo partire una prima pesante raffica di sanzioni contro l’agitazione che è stata proclamata senza rispettare i termini di preavviso a causa dell’attacco che stava subendo la Flotilla.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Allevatori ed agricoltori di nuovo in protesta in Belgio e Francia.

Di seguito ripotiamo due articoli che analizzano le proteste degli agricoltori che in questi giorni sono tornate ad attraversare la Francia ed il Belgio.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: “difendere l’Askatasuna per non far spegenere la scintilla di ribellione che Torino ha dentro”

“La grandissima manifestazione di risposta allo sgombero è stata la reazione di Torino che si è riversata nelle strade per difendere quella sua radice ribelle che non si vuole che venga cancellata.”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La violenza che non fa notizia

La violenza dello Stato: sgomberi, gas CS, idranti ad altezza persona e una narrazione mediatica che assolve chi colpisce e criminalizza chi resiste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ha vinto Kast e il Cile si aggiunge all’ondata di ultradestra

È il primo pinochetista a giungere a La Moneda in democrazia.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

È solo imperdonabile ignoranza?

Ecco che afferra l’immagine, la tira, la strappa, se ne impadronisce e con violenza la butta via, in modo che chi è fuori veda che si cancella tutto.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Torino città partigiana: Que viva Askatasuna! 

Ripubblichiamo il comunicato uscito dal centro sociale Askatasuna in merito alla giornata di lotta di ieri. Alleghiamo anche un video racconto della giornata.