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Mobilitazione popolare a Torino per difendere uno dei più grandi parchi della città. Sabato il corteo “Salviamo il Meisino”

Sono giorni di lotta popolare al Parco del Meisino, polmone verde a nord est di Torino, a seguito dell’avvio dei primi lavori per la costruzione di una “cittadella” dello sport nel cuore della riserva naturale sull’ansa del fiume Po.

All’inizio di questa settimana i comitati ambientalisti e gli abitanti, attivi fin dagli albori del progetto, si sono frapposti  tra i primi mezzi per i lavori e l’area verde a rischio devastazione. Immediato l’arrivo sul posto delle forze di polizia, che nelle mattinate di lunedì 9 e martedì 10 settembre hanno pattugliato l’area e sgomberato, a suon di spintoni e manganelli, giovani e anziani presenti per impedire la cantierizzazione.

Cosa sta accadendo? Il parco del Meisino è una delle 12 aree protette che compongono il parco del Po torinese. E’ qui che sono iniziati i lavori del progetto esecutivo per la realizzazione di una cittadella dello sport nella zona dell’ex galoppatoio, attraverso i fondi del PNRR. Un progetto mastodontico da 11 milioni e 500 mila euro che, secondo i comitati che difendono il parco e gli abitanti che si oppongono, “devasterebbe una riserva naturale di grande pregio”.

Il parco del Meisino è uno dei più grandi parchi della città di Torino, ampio 45 ettari e posizionato ai piedi del monte Superga. Il parco torinese ha una lunga storia, costellata da una serie di eventi che ne hanno messo a rischio la sua biodiversità. Ad esempio, a fine anni ’80, l’area verde torinese fu messa a rischio da una variante al piano regolatore di Torino che avrebbe comportato la realizzazione di una grande quantità di fabbricati residenziali nell’area. Tale variante fu però accantonata grazie all’opposizione di varie associazioni ambientaliste e ai suoi abitanti, portando alla legge regionale del 1990 che istituì poi nell’area la Riserva Naturale Speciale del Meisino e dell’Isolone Bertolla.

L’odierna area della riserva comprende, oltre ad aree in precedenza agricole, anche un ex galoppatoio militare, in precedenza utilizzato dall’esercito come poligono di tiro e successivamente aperto al pubblico nell’ottobre 2020, dopo lavori di ripulitura e messa in sicurezza. All’interno del parco sono tutt’ora già presenti strutture sportive, tra le quali un centro ippico, campi da calcio, beach volley, campi da bocce e ciclopedonali, oltre che la pratica del birdwatching e la presenza di una 50ina di orti urbani.

Il progetto e le sue ombre. L’idea prende forma nell’estate del 2022 senza alcuna consultazione popolare e, dopo un paio d’anni di richiesta di permessi e modifiche raffazzonate, il 9 luglio 2024 il Comune di Torino approva il progetto esecutivo per il centro sportivo: 7 milioni e 500mila saranno destinati alla realizzazione della “Cittadella dello Sport”, mentre 4 milioni di euro saranno impiegati per la rigenerazione dell’ex galoppatoio. Il tutto a debito con l’UE, cioè fondi che poi dovranno essere restituiti. Un maxi piano che coinvolgerà il 10% del territorio naturale, 393.767 mq di area verde coinvolta e l’abbattimento di 104 alberi sani perché “interferenti con le attrezzature che verranno sistemate sul terreno”. “Si prevede inoltre che su alberi 373 dovrà essere realizzata la Verifica di Stabilità (VTA) in quanto giudicati visivamente a rischio di caduta”, fa sapere il Comitato Salviamo il Meisino, che ormai da due anni attenziona il progetto.

La mobilitazione popolare. L’ipotesi della realizzazione di un tale intervento aveva immediatamente mobilitato la popolazione, tanto che una petizione online contraria al progetto ha raccolto ad oggi l’adesione di quasi 10.000 persone. Non da ultimo l’istituzione del Comitato Salviamo il Meisino, nato dalla mobilitazione dei cittadini per salvare il parco di Torino e che in questi giorni si è attivato per impedire la sua devastazione. La realtà ambientalista, oltre che mantenere il presidio presso il parco, ha lanciato per sabato 14 settembre una manifestazione dalle 15 con concentramento a piazza Modena, antistante al Meisino.

Una trasmissione di approfondimento con Elena Sargiotto, attivista del Comitato Salviamo il Meisino. Ascolta o scarica.

da Radio Onda d’Urto

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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