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Ancora due No Tav a processo accusati di istigazione a delinquere

Stiamo parlando proprio di questo, al tribunale di Torino si processano le idee, come per Erri De Luca , ancora una volta viene minato il principio costituzionale della Libertà e di Parola e di Opinione. Istigazione a delinquere per aver dichiarato illegittime le recinzioni del cantiere di Chiomonte e per aver detto che il movimento avrebbe provveduto più e più volte a danneggiarle.

Ma torniamo ai fatti e cerchiamo di capire di cosa si tratta. Eravamo nel 2012, l’anno della militarizzazione della val clarea. Nel 2011 ci fu lo sgombero del presidio di Chiomonte, la libera repubblica della Maddalena. Fu insediato il primo fortino di difesa del futuro cantiere e solo l’anno successivo, il 2012, fu insediato il cantiere nella sua completezza. Era l’anno di Luca, che a febbraio cadde dal traliccio resistendo e rallentando le operazioni di allargamento delle recinioni. Seguirono poi le resistenze e ancora le pressioni al cantiere. Arrivò la primavera e l’estate e ancora si proseguì con le mobilitazioni. Un anno molto inteso.
Era il 25 luglio, ci fu una conferenza stampa presso la sala consiliare del comune di Bussoleno, in val di Susa, in molti vi parteciparono per lanciare la marcia  popolare del 28 luglio 2012 da Giaglione a Chiomonte. In molti parlarono ma soprattutto migliaia di persone parteciparono alla manifestazione del sabato successivo. Il risultato delle dichiarazioni? Un imponente spiegamento di forze di polizia che circonda il cantiere e la popolazione della val di Susa che pacificamente aggira in una bellissima giornata di sole tutti i blocchi e le barriere raggiungendo a sera l’abitato di Chiomonte.

Continuiamo a pensare, ad anni di distanza che la pressione al cantiere sia un pezzo fondamentale della lotta no tav. Oggi come allora pensiamo che quel cantiere sia illegittimo, inutile, antieconomico, dannoso per l’ambiente e per la salute. Ogni giorno centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici, sacrifici delle persone vengono sprecati a Chiomonte. Dovere e compito delle persone giuste e oneste fermare questo scempio.

Continuiamo a praticare da oltre venti anni ogni forma di lotta, raccolte firme, ricorsi in tribunale, digiuni, marce popolari, tagli di rete. Non vogliamo fare del male a nessuno ma non intendiamo fermarci. Attendiamo piuttosto un atto politico, una sentenza, una risposta che finalmente riconosca l’inutilità di quest’opera e fermi questo cantiere. Come sempre saremo ben disponibili a dare una mano nell’opera di rimozione delle reti e dei macchinari.

 

Ora e sempre No Tav

Francesco Richetto

Alberto Perino

 

da notav.info

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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