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#22F. La Val Susa chiama Modena risponde

 

Negli ultimi due anni nella provincia di Modena abbiamo visto nascere diversi comitati popolari sopratutto nella bassa modenese, che a causa di diverse catastrofi, terremoti, alluvioni e una gestione speculativa dei territori da parte della politica locale, hanno deciso di mettersi in gioco e lottare per riprendersi in mano le loro terre e vite.

 

Sotto la sede di A.I.P.O. hanno fatto sentire la loro voce e hanno risposto alla chiamata di Dal Basso Alla Bassa diversi comitati cittadini e della provincia: Sisma.12 che da quasi due anni lotta nelle terre terremotate, ArginiaMO il comitato nato dopo l’alluvione che ha nuovamente messo in ginocchio la bassa, il comitato dei cittadini di Modena est che da sempre lotta e si batte per la manutenzione dei fiumi proprio per evitare catastrofi come l’alluvione, il comitato che da anni lotta contro l’inceneritore. A portare sostegno e solidarietà militante sono intervenuti anche gli studenti del liceo Sigonio che lottano da oltre un anno per la sicurezza delle scuole sopratutto dopo il terremoto che ha sfiorato la città di modena, ma anche diversi cittadini e realtà politiche come il PrendoCasa Modena, il Guernica e tante altre.

 

Apriamo una piccola parentesi per Dal Basso Alla Bassa, che da quasi due anni lotta assieme alla gente e ai comitati della bassa terremotata per ottenere una ricostruzione pari al 100% delle terre terremotate.

 

La sede di A.I.P.O.non è stata scelta a caso. Sin dai giorni successivi all’alluvione, questo ente è stato additato come uno dei responsabili del disastro, colpevole di non aver fatto la giusta manutenzione agli argini del fiume Secchia, provocando poi la loro rottura. E’ lo stesso ente che per parola del suo responsabile ha provato sin da subito a dare la colpa del cedimento alle nutrie, scatenando la forte rabbia della gente colpita, rabbia che poi ha fatto si che in quelle terre nascessero diversi comitati, tra cui appunto ArginiaMO.

 

In tutto questo risulta evidente come A.I.P.O.sia stato utilizzato come capo espiatorio da parte della Governance delle nostre terre, nel tentativo di lavarsi le mani dell’ennesimo disastro che ha colpito le terre modenesi. Tentativo fatto fallire dall’attivismo dei comitati che con rabbia e voglia di lottare hanno portato alla luce come ancora una volta all’interesse collettivo, la politica sui nostri territori preferisce speculare e portare avanti interessi personali.

 

Una piazza che ha visto un centinaio di persone che sotto la pioggia ha voluto portare sostegno alle lotte che questi comitati portano avanti giorno dopo giorno. Sotto la frase “ RICOSTRUIAMO IL TERRITORIO” dal microfono aperto sono stati fatti diversi interventi per spiegare le lotte quotidiane che vengono portate avanti nei territori, sotto l’occhio vigile ancora una volta di un numero spropositato di forza pubblica, forse sempre più intimorita dalla rabbia sociale della gente, ma sopratutto sempre più intimorita che la pace sociale che da sempre contraddistingue il territorio modenesi salti una volta per tutte.

 

Una volta finito il presidio ci si è spostati all’interno dei locali dell’ex Deposito Carcerario Autogestito 51 in via Carteria per il convegno che sempre dal Basso alla Bassa ha organizzato per continuare a discutere di lotte per i beni comuni e per la difesa dei nostri territori. Anche qui una cinquantina di persone, insieme ai diversi relatori, hanno condiviso le lotte dei comitati e analizzato la situazione attuale rilanciando verso nuove lotte per contrastare il malaffare della politica e per riprendersi in mano la propria vita e le proprie terre. Ad affiancare il convegno, è stata allestita una mostra delle zone alluvionate, organizzata e prodotta dagli studenti del collettivo “Amici del Venturi” dell’istituto d’arte Venturi, anch’essi impegnati nella lotta per la sicurezza degli edifici scolastici e nelle lotte studentesche che stanno imperversando nelle scuole modenesi. 

 

Una giornata che a Modena va a rompere un altro tabù. Non si era mai visto una manifestazione di comitati popolari, di cittadini andare a colpire duramente le scelte politiche e le logiche di governo del PD all’interno della città di Modena. Lotte che di fatto danno via a quel processo atto a far cadere quello scudo e invulnerabilità che da sempre caratterizza la governance modenese, provinciale e regionale.

 

Certo sono i primi colpi e non possiamo parlare di chissà quale vittoria, ma possiamo dire con certezza che la strada per far crollare il famoso modello emiliano è bella che spianata!

 

Davanti a noi ci saranno molti altri momenti di lotta i quali se portati avanti con intelligenza come ha dimostrato la giornata di oggi, non potranno che essere ulteriori tasselli verso la vittoria finale!

 

@Infoaut_modena

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pubblicato il in Crisi Climaticadi redazioneTag correlati:

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