InfoAut
Immagine di copertina per il post

Vienna: polizia provoca un’ingiustificata escalation di violenza al termine della manifestazione del 1 Maggio

||||

Diversi feriti e tre arresti confermati.

Al termine di una partecipata manifestazione nella giornata del primo Maggio a Vienna, la piazza femminista, anticapitalista e antifascista è stata improvvisamente attaccata da un provocatore munito di spray al peperoncino che si trovava nei pressi della piazza, scambiato prima per militante neonazista, essersi poi rivelato un poliziotto in borghese. I compagni e le compagne hanno allontanato questo personaggio, pensando fosse un partecipante della manifestazione contro le misure anti-contagio svoltasi lo stesso giorno, organizzata dai neonazisti che ormai da mesi marciano impuniti e scortati dalla polizia per le vie della capitale austriaca. La reazione della polizia è stata violentissima, arbitraria e sproporzionata. In un primo momento sono stati fermati/e diversi compagne e compagni che avevano respinto la prima provocazione e l’attacco. Successivamente, con un dispiego di forze inimmaginabile, le forze speciali hanno violentemente attaccato arbitrariamente il resto della manifestazione e chi si trovava casualmente nel parco dove si svolgevano i comizi finali, fermando decine di persone, caricando e attaccando fisicamente con spray al peperoncino e cani, ferendo decine persone che hanno dovuto necessitare di cure mediche sul luogo od in ospedale. A tre persone è stato convalidato l’arresto e si trovano tutt’ora in carcere. Le compagne e i compagni della Plattform Radikale Linke (piattaforma sinistra radicale), come parte dell’organizzazione della manifestazione, hanno rilasciato un comunicato stampa di cui riportiamo di seguito la traduzione.

Enorme violenza poliziesca alla manifestazione del 1 Maggio a Vienna.

Attivist* criticano l’escalation strategica della violenza di stato.

Il primo Maggio si è svolta la manifestazione dal nome “Il Capitalismo è la crisi! Uniamo delle lotte sociale!” partita dalla stazione della metropolitana di Ottakring verso il centro città, partecipata da circa 1700 persone. La piazza finale presso il Sigmund-Freud-Park, nei pressi dell’Università di Vienna, è stata brutalmente attaccata dalla polizia [1]. In conseguenza, diverse persone sono state ferite e almeno nove persone arrestate. Una (rivelatesi successivamente essere tre, n.d.t.) è stata trattenuta in arresto e portata presso il carcere di Josefstadt. Stando alla versione della polizia, la causa dell’intervento risiederebbe in uno striscione fatto calare dalle impalcature della chiesa Votivkirche, chiesa che si trova dal lato opposto della strada rispetto al parco dove si stava concludendo la manifestazione. Compagne/i che si trovavano nei pressi della stessa chiesa sono stati attaccati da una persona con dello spray al peperoncino, persona rivelatosi poi essere un poliziotto in borghese, inizialmente scambiato come un partecipante della vicina manifestazione contro le misure anti-contagio. Immediatamente la polizia ha provato ad arrestare le persone i/le manifestanti [2].

Secondo le testimonianze di testimoni oculari, la polizia avrebbe concluso che l’attacco con lo spray fosse stato effettuato da partecipanti della manifestazione anti-capitalista, un attacco diretto verso i poliziotti in servizio. Persone presenti sul luogo hanno però comunicato che l’attacco era arrivato da un militante di estrema destra e richiesto l’immediato rilascio delle persone fermate. “La polizia non ha mostrato nessuna intenzione di voler trovare un dialogo, ma contrariamente ha cercato un’escalation della situazione, spingendo via i presenti con pugni e calci, gettando le persone a terra, scaraventandole tra i cespugli e su panchine. Come mostrano dei video in nostro possesso, una persona è stata immobilizzata a terra con il naso chiuso per impedirne la respirazione” dice Zissi Fritsche (KSV-LiLi) dall’organizzazione della manifestazione. A causa di questa sproporzionata violenza poliziesca, diversi che stavano partecipando alla parte conclusione della manifestazione, dal parco si sono avvicinati nei pressi della chiesa mostrando la propria giustificata rabbia [3]. A questo punto, la polizia ha iniziato ad attaccare senza ragione la manifestazioni che si stava concludendo nel parco dal lato opposto della strada rispetto alla chiesa (quindi a circa 50 metri da dove erano avvenute le prime cariche n.d.t.), causando panico generalizzato tra la gente presente [4]. “Persone che sedevano al parco, chi ascoltando della musica o chi i discorsi dal palco, ma anche persone completamente indipendenti dalla manifestazione, sono state totalmente travolte dai poliziotti, minacciate e attaccate con manganelli e spray al peperoncino [5]. Stand informativi sono stati distrutti e il camion da cui si stavano svolgendo i discorsi è stato attaccato con spray al peperoncino. Questo intervento è stato assolutamente sproporzionato”, spiega Fritsche.

“Come un uso arbitrario di spray al peperoncino e manganelli contro le persone presenti nel parco possa essere giustificato dall’aver calato uno striscione, è più che discutibile. L’assolutamente sproporzionata operazione di polizia, che ha portato a panico generalizzato e gravi ferimenti, non è assolutamente in relazione con la presunta causa di questa intenzionale escalation da parte di polizia”, riporta Clara Sedlak, portavoce della Platform Radikale Linke parte, con altri gruppi,  dell’organizzazione della manifestazione. Una persona ferita è stata soccorsa sul luogo, tre persone tra i fermati dalla polizia hanno dovuto ricevere cure mediche in ospedale. I paramedici presenti in piazza hanno riportato almeno 50 persone che hanno avuto bisogno di assistenza medica. L’intenzione di voler ottenere un’escalation, oltre che evidente dalla provocazione effettuata da un poliziotto in borghese e dalla disproporzionata operazione, era inoltre chiara già dall’inizio della manifestazione, con minacce verbali provenienti da diversi poliziotti.

“Il 1 maggio, giornata di lotta degli/lle oppressi/e e sfruttati/e, una folla si è presa le strade di Vienna, per manifestare contro il capitalismo, la violenza patriarcale e gli omicidi a sfondo razziale della polizia (il primo maggio è anche il giorno dell’omicidio di Marcus Omofuma, ucciso a 25 anni nel 1999 per soffocamento dai poliziotti viennesi che lo avevano condotto sull’aereo che lo avrebbe deportato in Nigeria, suo paese di origine, n.d.r.), ed è stata duramente attaccata. Il fatto che il ministro degli interni dica che la piazza abbia abusato del proprio diritto a manifestare[6], mostra una dubbia conoscenza storica e costituzionale da parte del ministro di un partito neofascista in un paese neonazista.”, conclude Sedlak.

Plattform Radikale Linke (come parte dell’ organizzazione Mayday) e ÖH Uni Wien

[1] https://twitter.com/PresseWien/status/1388909274890448896
[2] https://twitter.com/PresseWien/status/1388924368441516036 https://twitter.com/PresseWien/status/1388605259354939392
[3] https://www.bonvalot.net/corona-leugnerinnen-drohen-mit-mord-die-polizei-geht-am-1-mai-gegen-linke-vor-821/
[4] https://twitter.com/beton_blau/status/1388503813460566016?s=19
[5] https://twitter.com/PresseWien/status/1388586998840057856
[6] https://wien.orf.at/stories/3101928/

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

Primo Maggiovienna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Los Angeles: ICE si scioglie davanti al fuoco

Riemergono le contraddizioni di un’America fondata sull’espropriazione degli ultimi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SCELTE DISARMANTI | Lotte e Percorsi per un’Europa di Pace

La logica di investimento in caserme verdi, aeroporti azzurri e porti blu, non riesce a mascherare l’opera di devastazione ambientale e sociale che la militarizzazione dei territori comporta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”

La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate:  31.95236° N, 32.38880° E” La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

El Salvador: Sei anni di Bukele con poteri ampliati, stato d’emergenza e detenzione degli oppositori

La deriva autoritaria del presidente di El Salvador.

Bukele celebra il suo sesto anno di mandato e il primo dalla sua controversa rielezione, sostenendosi su un regime d’emergenza che accumula denunce per violazioni dei diritti umani e la persecuzione delle voci critiche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Catania: salpata la nave umanitaria della Freedom Flotilla “per rompere l’assedio di Gaza”

In circa una settimana di navigazione, l’imbarcazione umanitaria Madleen della Freedom Flotilla dovrebbe raggiungere le acque basse della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Non lasceremo loro nulla”. La distruzione del settore agricolo e dei sistemi alimentari di Gaza /2

Questo rapporto “Non lasceremo loro nulla” (*) affronta la distruzione del settore agricolo e delle strutture legate alla produzione alimentare durante l’assalto militare israeliano in corso sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. di Palestinian Centre for Human Rights, da ECOR Network Qui la prima parte. II. La distruzione israeliana del settore agricolo e dei sistemi […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brescia: contestato il Ministro Tajani “Contro il genocidio in Palestina e le complicità anche italiane. Palestina Libera!”

A Brescia forte contestazione di almeno 150 tra studenti e attivisti contro la presenza alla facoltà di Giurisprudenza del ministro degli esteri e vicepremier Tajani, invitato dall’Ateneo per inaugurare un corso di laurea.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In cinquemila nello spezzone sociale del primo maggio 2025: l’unica opposizione credibile alla guerra

Lo spezzone sociale del primo maggio 2025 incarna l’unica alternativa reale allo scenario di guerra che sta venendo costruito scientificamente per imporre il ricatto della precarietà e un impoverimento progressivo in tutte le sfere della vita con l’obiettivo della disponibilità alla guerra.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Stop al riarmo, contro il Partito della Guerra. Organizziamoci verso e oltre il primo maggio

Le parole d’ordine uscite dall’assemblea per la costruzione dello spezzone del primo maggio torinese parlano chiaro: organizzarsi per stoppare il riarmo generale, contrastare il partito della guerra

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Giorgio e la sorveglianza speciale

Il 28 febbraio 2023 la Procura di Torino ha chiesto la sorveglianza speciale e l’obbligo di dimora nel luogo di residenza per quattro anni per Giorgio Rossetto, disposto a fine giugno 2023.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Contro la vostra “pace” e il vostro “lavoro” la lotta è solo all’inizio

Primo maggio a Torino: con la resistenza palestinese, contro il governo della crisi sociale.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Primo maggio 2023: a Milano e Napoli la radicalità operaia sbaraglia le inutili passerelle dei Confederali

In particolare, la straordinaria partecipazione al corteo di Milano ci consegna un dato che è oggettivamente inoppugnabile: la crescente domanda di opposizione sociale, di lotta e di conflitto, che emerge con sempre più convinzione dalla piazza.

Immagine di copertina per il post
Culture

Spazi Sociali 2023 – Il giornale del Network Antagonista Torinese

Questo Primo Maggio come da tradizione è stato diffuso il volantone “Spazi Sociali”, il giornale del Network Antagonista Torinese. Al centro dell’edizione di quest’anno la questione della guerra e della crisi sociale, ma anche la libertà d’aborto e gli attacchi giudiziari ai movimenti sociali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: per il primo maggio 2,3 milioni in piazza contro la riforma delle pensioni

Il primo maggio francese più grande degli ultimi decenni, non solo dal punto di vista della partecipazione, ma anche della determinazione delle piazze che ha risposto alle provocazioni della polizia a Parigi che ha attaccato il corteo con granate assordanti e gas lacrimogeni. Gli scontri sono andati avanti per ore.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Primo Maggio: contro la guerra e contro chi la a(r)ma

Primo Maggio per noi significa dire forte e chiaro ciò che nessuno dice: la guerra che si sta consumando in Ucraina è un crimine voluto da chi antepone la tenuta del sistema egemonico targato USA alle vite umane ed è disposto a tutto pur di mantenere i propri profitti mortiferi. Gli interessi delle classi popolari sappiamo bene non coincidere con quelli delle élite russe, cinesi o occidentali.

Immagine di copertina per il post
Culture

1 maggio 2023: Associazione a Resistere per la libertà delle lotte

1 maggio 2023 a Pisa: per la libertà delle lotte contro guerra, criminalizzazione del dissenso e violenza patriarcale!

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

BASTA ARMI! Primo maggio 2023

Torino : Assemblea cittadina verso il primo maggio 2023

“BASTA ARMI! FERMIAMO LA GUERRA IN UCRAINA. Contro carovita e devastazione ambientale.”