InfoAut
Immagine di copertina per il post

STATI UNITI: SCONTRI E ARRESTI NELLA GIORNATA DI SOLIDARIETA’ ALLA LOTTA DI PORTLAND

||||

Decine di manifestazioni con migliaia di persone in piazza si sono tenute negli Stati Uniti nel fine settimana in solidarieta’ alla lotta di Portland, a sostegno delle rivendicazioni d Black Lives Matter e contro la decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di inviare agenti federali nelle città.

Le azioni si sono svolte sia nelle città più piccole che in quelle rurali, in particolare nel nord-ovest del Pacifico, così come nelle grandi città, dove gli scontri sono durati fino alle prime ore del mattino. Le dimensioni delle manifestazioni mostrano che la ribellione iniziata alla fine di maggio non mostra segni di rallentamento, poiché la rabbia popolare contro la polizia per la morte di George Floyd e la brutalità federale a Portland sta crescendo insieme alla rabbia per la crisi economica innescata dalla pandemia e la perdita di posti di lavoro.

Le azioni del fine settimana evidenziano anche la continua e mortale minaccia dell’estrema destra che in diverse città ha organizzate contro-dimostrazioni nel tentativo di allontanare i manifestanti dalle strade. Nella maggior parte dei casi hanno dovuto ritirarsi ma si registrano alcuni episodi particolarmente violenti ad Aurora, in Colorado e Austin, in Texas. Ad Austin Garrett Foster , 28 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dall’autista di un veicolo diretto verso la marcia di Black Lives Matter. Foster stava spingendo la sedia a rotelle della sua ragazza in quel momento. Priva di fondamento la notizia che Foster abbia aperto il fuoco per primo. In Texas manifestazioni anche a Dallas e Houston.

Ad Aurora, dove la gente si è mobilitata per le strade per circa due mesi consecutivi, in particolare attorno all’omicidio della polizia locale di Elijah McClain , una grande folla ha marciato su una grande autostrada, dove un veicolo ha fatto irruzione ferendo diverse persone. Nel tentativo di fermare la macchina, un manifestante ha aperto il fuoco, ferendo altre due persone. Secondo quanto riferito, tutti i feriti sono attualmente in condizioni non critiche. La polizia ha fermato i due uomini che guidavano la macchina ma non gli ha arrestati. Dopo aver lasciato l’autostrada, la folla di Aurora ha assediato il tribunale rompendo le finestre e incendiando un ufficio. Le proteste sono proseguite per tutta la giornata di domenica.

A Eugene, una grande folla è scesa in strada contro i sostenitori di Trump e l’ estrema destra che si erano mobilitati per contrastare l’evento, ma sono stati in gran parte allontanati dalle strade. I rivoltosi hanno infranto le vetrine di diversi negozi. A Salem, nell’Oregon, diverse centinaia di persone sono scese in strada e si sono scontrate con i manifestanti di estrema destra. Nelle vicinanze di Omaha, nel Nebraska, 75 persone che hanno preso parte a una manifestazione su un’autostrada sono state arrestate in una massiccia operazione di polizia.

Le proteste in corso a Portland, in Oregon, da settimane, hanno portato, ancora una volta, migliaia di persone a scendere in strada per ricordare George Floyd. I manifestanti hanno violato la recinzione posta a protezione del Tribunale federale della città e migliaia di persone si sono riversate nelle strade del centro assediando l’albergo dove risiedono gli agenti federali inviati dalla Casa Bianca. 

Violenti scontri a Seattle. Migliaia di persone si sono dirette verso il cantiere di un nuovo carcere minorile e l’hanno incendiato: durante il tragitto vandalizzati diversi edifici commerciali tra cui una stazione della polizia. Alla fine il bilancio è di 47 persone arrestate e 59 agenti rimasti feriti. 

In California, Oakland ha visto scendere in strada una marcia militante di diverse migliaia di persone, solo pochi giorni dopo che il “progressivo” Consiglio comunale ha votato per defundare la polizia . I manifestanti hanno invaso il quartier generale del dipartimento di polizia e alla fine hanno dato fuoco al tribunale della contea di Alameda. A Sacramento, oltre 150 persone sono scese in strada, anche qui vandalizzati diversi edifici. Nel sud della California si sono tenuti piccoli raduni di solidarietà, marce di strada e proteste, con una rivolta scoppiata nel centro di Los Angeles, che ha portato alla distruzione di un tribunale. Manifestazioni chiassose hanno avuto luogo anche nel sud-ovest. A Flagstaff, Phoenix, Salt Lake City e Las Vegas, i manifestanti hanno bloccato il traffico e si sono scontrati con la polizia.

In tutto il Midwest si sono svolte dimostrazioni e manifestazioni. A Minneapolis, dove era iniziata la ribellione a fine maggio, centinaia di persone si sono radunate per una festa di strada.

Ad Atlanta, in Georgia assediato un ufficio DHS e ICE . Una dichiarazione pubblicata sui media locali riportava “In solidarietà con Portland ieri sera, una folla si è riunita ad Atlanta fuori dall’ufficio DHS / ICE. Queste agenzie sono direttamente responsabili della rovina di un numero imprecisato di vite umane e della violenta polizia delle proteste di Portland. Combatteremo con tutto ciò che abbiamo contro la forza di polizia privata di Trump, contro la governance autoritaria e dispotica.”

Azioni e marce militanti anche a Charlotte, Washington DC e Richmond, in Virginia. A Washington DC, i manifestanti hanno organizzato una manifestazione presso l’abitazione di Chad Wolf Segretario ad interim degli Stati Uniti per la sicurezza interna e capo del Dipartimento della Patria (DHS). A Richmond, in centinaia hanno marciato contro la polizia, provocando scontri e incendiando un camion. Inoltre, a Louisville, nel Kentucky, dove i manifestanti hanno ricordato Breonna Taylor per quasi due mesi, sono venute a contatto le milizie armate di “Not Fucking Around Coalition” o NFAC e quella di estrema destra.

Infine, nel nord-est, continuano a verificarsi manifestazioni, marce e azioni militanti, con migliaia di persone in strada che bloccano ponti e si scontrano con la polizia a New York e Brooklyn.

Martino Mazzonis americanista e giornalista autore dell’articolo Perche’ è importante quello che accade a Portland

Da Radio Onda d’Urto

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

BLACK LIVES MATTERPORTLANDUsa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: Per la difesa dei propri territori i popoli creano l’Assemblea Maya per l’Autonomia

Città del Messico / Comunità di diversi popoli maya hanno concordato di creare e di organizzarsi nell’Assemblea Maya per l’Autonomia e nel Consiglio Maya per l’Autonomia, per rafforzare le lotte locali a difesa del territorio contro l’attività mineraria, la turistificazione, l’agroindustria e le altre forme di saccheggio nella Penisola dello Yucatán. L’accordo di unirsi nell’Assemblea per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone oggi ad 80 anni dalle bombe nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki

Nella puntata odierna andiamo in Giappone, facendo il punto sulla politica domestica del Paese nipponico e sugli scenari internazionali del quadrante asiatico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Rottura e interdipendenza: la partita tecnologica tra Usa e Cina

La competizione strategica tra Cina e Stati Uniti è più complessa e meno lineare di come viene solitamente rappresentata dai media generalisti.

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

Leonard Peltier è finalmente libero!

Pubblichiamo la traduzione di questo articolo. “Oggi sono finalmente libero! Mi hanno imprigionato, ma non hanno mai spezzato il mio spirito!” Ciò che sembrava impossibile è diventato realtà il 18 febbraio, quando il prigioniero politico nativo Leonard Peltier è uscito dal penitenziario federale di Coleman da uomo libero. Ha lasciato Coleman non più in uniforme […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Non guerra in Europa, ma guerra all’Europa

La telefonata tra Trump e Putin ha traumatizzato la pessima classe dirigente europea, gettandola nel panico. Mentre la guerra in Ucraina va verso il congelamento gli imbelli che governano il continente finalmente si stanno rendendo conto che questa non era solamente una guerra in Europa, ma una guerra all’Europa, portata avanti con mezzi non convenzionali […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi sul cessate il fuoco

L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Governo Trump: i primi 10 giorni

Fin dalla presa di possesso dello studio ovale lo scorso 19 gennaio, il neo-(ri)- presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump è partito con una frenetica attività di produzione di decreti attuativi, atti a mostrare la concretezza decisionista strombazzata nella sua campagna elettorale.