InfoAut
Immagine di copertina per il post

“Se vogliamo davvero cambiare il nostro destino, dobbiamo lottare nelle strade.” Intervista al Comitè pour Adama

||||

Abbiamo tradotto per InfoAut un’intervista a Youcef Brakni. Youcef, come riporta il portale Mizane.info da cui abbiamo ripreso l’intervista, è uno dei portavoce del Comité Adama, il quale chiama ad unirsi al movimento dei Gilet Jaunes il primo dicembre a Parigi. Una posizione che sempre per Mizane.info mette fine, a suo modo, al dibattito interno dei militanti dei quartieri, i quali hanno opinioni diverse su questo movimento sociale. Buona lettura.

Il Comité Adama fa appello per una convergenza di lotte con i Gilets Jaunes?

Non parliamo di convergenza di lotte ma piuttosto di un’alleanza. La convergenza, nel senso in cui è utilizzata, significa raggiungere un luogo e allearsi a qualcosa che già esiste. E’ questo il senso che utilizzavamo quando chiedevamo, durante gli anni, agli abitanti dei quartieri di convergere nelle loro lotte per unirsi alle organizzazioni di sinistra o ai movimenti sociali. La convergenza è vuota di senso e troppo connotata. Quello che diciamo al Comité Adama è: “Siamo alleati alla pari, poiché la questione dell’uguaglianza sarà al cuore di questa alleanza, prendiamo insieme dei colpi e li restituiamo, soprattutto insieme

Il Comité Adama è in contatto con dei membri o dei responsabili dei Gilets Jaunes?

Alcuni Gilets Jaunes sostengono il Comité Adama. Benjamin Belaidi, a Compiègne, ne fa parte.

La questione dell’avvicinamento ai Gilet Jaunes divide i militanti dei quartieri. Pensate che sarebbe un errore, per gli abitanti dei quartieri, disertare questo tipo di mobilitazione sociale? O capite coloro che pensano che si tratti di due tipi di Francia differenti che non si possono incontrare?

Quello che conta è avere una linea chiara e non tradirsi. Non tradire i propri ideali politici. Per quanto riguarda la mobilitazione sociale, condividiamo tutti una precarietà e una disoccupazione endemica che può arrivare al 40% in alcuni quartieri. Condividiamo un sacco di cose a proposito della questione sociale la quale, molto spesso, è peggio per gli abitanti delle periferie. Non avere accesso al mercato del lavoro e vivere in degli edifici completamente insalubri degni del 19e secolo fanno della questione sociale una realtà molto più violenta per noi

A questo si aggiunge la questione del razzismo e dei crimini della polizia che sono specifici della nostra situazione e che è importante mettere in evidenza. Scenderemo in piazza sabato primo dicembre con i Gilet Jaunes perché combattiamo lo stesso nemico, senza negare le nostre specificità.

Chiederete ai Gilets Jaunes di includere altre parole d’ordine?

Non gli chiediamo niente, lo facciamo noi stessi. Cosa vuol dire essere un Gilet Jaune? E’ essere contro la vita cara, le tasse e l’aumento della benzina. Non appartiene a nessuno questo movimento. Appartiene a tutti quelli che vivono nella miseria, che non arrivano alla fine del mese, che devono risparmiare per dare da mangiare alle loro famiglie, che a volte anche con un lavoro si ritrovano a dover dormire per strada. Anche noi siamo dei Gilets Jaunes, non chiediamo niente. Portiamo la nostra specificità e anche quella deve essere ascoltata.

Cosa pensate di certi episodi razzisti osservati?

Non dobbiamo lasciare lo spazio all’estrema destra. Bisogna essere seri. Incontriamo episodi razzisti anche nelle manifestazioni di sinistra. Ho sentito dei militanti di sinistra dirmi, durante una manifestazione per la Palestina: “Perché usi degli slogan in arabo?”. Non c’è bisogno di vedere i Gilets Jaunes per constatare questo tipo di comportamento razzista. Quando vedo dei militanti di sinistra indignarsi, mi viene da sorridere. Bisogna vedere come degli operai musulmani nelle fabbriche sono stati trattati dalla sinistra, che gli accusava di essere troppo chiusi nella loro comunità. Vengo da una città della Seine-Saint-Denis nella quale coloro che mi hanno sempre impedito di militare erano di sinistra. Non era la destra ma il partito comunista, i Verdi etc. La lotta riguardo ai centri Sonacotra era in delle città comuniste. In delle città di sinistra sono stati bloccati dei progetti di moschee . E’ un’ipocrisia. Ci sono dei comportamenti razzisti in alcune mobilitazioni dei Gilet Jaunes, ma non è la loro specificità: è il riflesso della società. Bisogna domandarsi quali sono le responsabilità che ne derivano. Quando un certo tipo di sinistra parla come l’estrema destra, questo diventa un problema

Questa critica puo provenire anche dai militanti dei quartieri e non solo dai militanti di sinistra…

Si, perché a volte questo tipo di situazioni si riproducono per mimetismo, e questo è un peccato. Bisogna essere superiori e prendere distanza da questi soggetti. Non ho sentito delle critiche quando le stesse aggressioni si sono verificate nelle manifestazioni di sinistra. Non bisogna rimanere estranei a queste mobilitazioni. Bisogna essere sempre attori, essere l’iniziativa. E meglio bloccare i comportamenti razzisti all’inizio per evitare così che questo movimento diventi completamente razzista, in quel caso dovremmo batterci sia contro i Gilet Jaunes sia contro Macron! Bisogna dimostrare un’intelligenza strategica. Se vogliamo davvero cambiare il nostro destino in Francia e migliorare le nostre condizioni di vita, dobbiamo lottare socialmente nelle strade. Abbiamo tutti il nostro posto legittimo in questa mobilitazione. Bisogna esserci, Macron sta esagerando. L’impatto della sua politica sui quartieri popolari si moltiplicherà per dieci”

Questa mobilitazione alla quale invitate a partecipare il primo dicembre, avrà un valore di test politico per la partecipazione dei quartieri?

Il 13 ottobre, Il Comité Adama organizzò una manifestazione in solo sette giorni contro menzogne della giustizia in materia di abusi in divisa. Quattromila persone si sono mobilitate. Dunque, abbiamo già dimostrato la nostra capacità di mobilitazione. Siamo fiduciosi. Coloro che ci seguono sanno che lottiamo per il bene comune. Saremo presenti il primo dicembre per un corteo degli cheminots (lavoratori delle ferrovie ndt) alla stazione Saint-Lazare alle 13 in direzione degli Champs-Elysées

 

Qui un’intervista a Sonia e Youcef del Comitè pour Adama realizzata a Bologna alcuni giorni fa:

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

FranciaGILET JAUNESGILETS JAUNES

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fuck ICE! Note sulla rivolta.

Da giorni Los Angeles è sotto assedio, una vera e propria invasione poliziesca contro i lavoratori migranti ha scatenato un’odata di proteste e resistenza popolare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medio Oriente: Israele dà fuoco alla regione. Attacchi multipli all’Iran

Raid pure in Libano e Palestina. Teheran: “è una dichiarazione di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global March to Gaza: migliaia di persone in marcia nel Convoglio Sumud dalla Tunisia e da molti altri Paesi del mondo

Di seguito il comunicato della Global March to Gaza che vede l’adesione e il ricongiungimento anche con il Convoglio Sumud partito dalla Tunisia lunedì 9 giugno e alcuni aggiornamenti e corrispondenze dalle carovane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Anche con l’avvenuto scioglimento del Pkk, la fine del conflitto curdo-turco appare lontana

Nonostante il PKK si sia auto-dissolto con il XII Congresso, da parte di Ankara non si assiste a comportamenti speculari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

2025. Los Angeles. California

Il 6 giugno, agenti dell’ICE hanno condotto blitz in vari punti della città: Fashion District, Home Depot e una grossa azienda tessile. Oltre cento arresti. da Nodo Solidale Le strade hanno risposto: molotov, blocchi di cemento, barricate e auto in fiamme. I manifestantihanno resistito con determinazione, trasformando la città in un campo di battaglia contro […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Los Angeles: ICE si scioglie davanti al fuoco

Riemergono le contraddizioni di un’America fondata sull’espropriazione degli ultimi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

SCELTE DISARMANTI | Lotte e Percorsi per un’Europa di Pace

La logica di investimento in caserme verdi, aeroporti azzurri e porti blu, non riesce a mascherare l’opera di devastazione ambientale e sociale che la militarizzazione dei territori comporta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FREEDOM FLOTILLA COALITION: “La nave civile Madleen attaccata dall’esercito israeliano, equipaggio rapito in acque internazionali”

La Freedom Flotilla Coalition conferma che la sua nave civile, Madleen, che trasportava aiuti umanitari a Gaza per rompere il blocco degli occupanti israeliani, è stata abbordata dall’esercito occupante israeliano “alle 3:02 CET in acque internazionali, coordinate:  31.95236° N, 32.38880° E” La nave è stata abbordata, il suo equipaggio civile – disarmato – rapito e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

I tribunali danno il via libera al progetto dell’A69, ma la lotta si sta organizzando

Francia: è stato lanciato un appello a concentrarsi davanti alle prefetture questo mercoledì, in vista di giorni di mobilitazione a luglio contro il cantiere della A69.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Riprendere la terra dalle macchine. Manifesto della cooperativa L’Atelier paysan

Da dieci anni la cooperativa l’Atelier Paysan, con sede nell’Isère, lavora per l’adozione diffusa di un’agroecologia contadina, con l’obiettivo di cambiare il modello agricolo e alimentare.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV, Anno Zero: l’inizio della fine della Torino-Lione

L’Anno Zero non esiste. Nel nostro tempo, che segue il calendario gregoriano, si passa direttamente dall’anno 1 a.C. all’anno 1 d.C. Nel fantastico mondo della Torino Lione invece il tempo ha un significato astratto. Ogni anno è l’Anno Zero, in un eterno gioco dell’oca dove si ritorna sempre al punto di partenza. da notav.info Giovedì […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Dagli inferi di Manchester agli inferi della banlieue

Un estratto da Cronache marsigliesi. Scorci di guerra civile in Francia di Emilio Quadrelli (MachinaLibro, 2025)

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Speculazione sul burro e altre storie del capitalismo globalizzato

Il capitalismo è una follia e la prova è data da un prodotto che tutti i bretoni amano: il burro. Il 28 dicembre, un articolo di Le Parisien ha raccontato di un biscottificio dell’Ile et Vilaine costretto ad acquistare burro dai Paesi Bassi, anche se prodotto a 90 chilometri dalla sua fabbrica… in Normandia! Tradotto […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: “oltremare” sempre inquieto

Dalla Martinica alla Nuova Caledonia, i “territori d’oltre mare” sono percorsi da proteste e ribellioni. A cui il governo francese risponde con il copri-fuoco e la repressione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia: Barnier come primo ministro, il figlio del RN e del macronismo

Macron voleva concludere il suo mandato governando con l’estrema destra. È con questo obiettivo che ha inaspettatamente lanciato uno scioglimento d’emergenza prima dell’estate.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Francia: migliaia in corteo a difesa delle risorse idriche. Lancio di lacrimogeni da parte della polizia che vieta le manifestazioni

Movimenti e organizzazioni di base sono impegnati da ieri mattina in Francia in una mobilitazione internazionale lanciata da Soulevementes de la Terre e Bassines Non Merci in difesa della terra e delle risorse idriche, contro la costruzione di mega-bacini idrici nell’area di Poitou, nell’ovest del paese. Migliaia di persone in corteo. La polizia, anche a […]

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

Un suspiro de alivio, nada más

Más que la victoria a medias de la izquierda en Francia, lo que realmente podemos celebrar es la derrota de la Agrupación Nacional de Le Pen. Una derrota clara, una buena noticia a corto plazo pero que, después de haber suspirado de alivio, nos obliga a hacernos unas cuantas preguntas