InfoAut
Immagine di copertina per il post

Roma: in diecimila rompono gli argini per la Palestina

Più di diecimila persone ieri hanno raggiunto la Capitale per manifestare il fermo sostegno alla Palestina e al Libano sotto attacco da parte di Israele nella complicità internazionale.

L’aria dei giorni che hanno preceduto questo appuntamento è stata pregna di propaganda atta a delegittimare le istanze portate in piazza, dai giornali asserviti alla linea pro Israele che hanno esaltato le divisioni interne al movimento in solidarietà alla Palestina alla gestione dell’ordine a seguito della decisione del governo di vietare la manifestazione, il tam tam ha avuto l’obiettivo di impaurire e fare da deterrente per limitare la partecipazione.

La giornata di ieri ha decisamente dimostrato il contrario. Nonostante i blocchi ai caselli autostradali, i fogli di via preventivi e i fermi prima del concentramento, piazza Piramide a Roma si è riempita di persone, dalle comunità palestinesi e arabe ai giovani che hanno animato le mobilitazioni studentesche degli ultimi mesi. In una piazza gremita e blindata, dopo una lunga attesa, il corteo interno si è trasformato in una spinta a fuoriuscire dai cordoni di celere e camionette schierate tutto lungo il confine del concentramento, che nelle ultime ore di sabato era stato autorizzato come manifestazione statica. La risposta delle forze dell’ordine è stata importante, con cariche, lancio di lacrimogeni e idranti, con caroselli in mezzo alla folla. Il che ha causato 4 arresti, di cui uno passerà in processo per direttissima lunedì (qui l’appello dei compagni di Tiziano), mentre gli altri sono usciti in serata, diversi feriti e contusi, di cui alcuni alla testa. A fine giornata Piantedosi si è congratulato con l’impeccabile gestione della piazza da parte delle forze dell’ordine e un ringraziamento ai “rappresentanti” della polizia.

Qui la cronaca della giornata, interventi e dirette dalla piazza a cura della redazione di Radio Onda d’Urto.

Nonostante il carico di una narrazione schiacciata sulla pesante repressione del dissenso che ha dato spazio a interventi allarmistici e depressivi sul rischio di non poter più manifestare, con uno sguardo verso il futuro ddl 1660, la vivacità e la determinazione della parte viva di questo Paese regala un sospiro di sollievo. C’è addirittura chi pensa di sminuire l’eccedenza della piazza appiattendosi in maniera moralistica sulla cronaca mainstream, mettendo in relazione la volontà di sfidare il divieto di manifestare e praticare l’opposizione alla guerra e al genocidio con la strumentalizzazione da parte dei titoli del giorno dopo.

Ciò che rimane da questa giornata sono i numeri importanti e la necessità di rilanciare in avanti da parte del movimento a sostegno della Palestina. La ricchezza e l’eterogeneità della partecipazione restituiscono una chiara analisi sulle responsabilità del genocidio nei confronti della popolazione palestinese, individuando Israele, gli USA e il blocco atlantista come le controparti da additare. Il risalto mediatico della giornata ha oltrepassato i confini nazionali, di seguito alcuni video.

da Aljazeera
da Cerveaux Non Disponibles

Di seguito riportiamo il comunicato dell’Intifada Studentesca

NESSUN DIVIETO FERMA L’INTIFADA

Ad un anno dal 7 ottobre oggi tutta l’Italia ha raggiunto Roma, nonostante il divieto del governo, per sancire il sostegno alla resistenza palestinese e a tutte le resistenze contro la violenza e l’arroganza dei potenti di tutti i Paesi del mondo che opprimono le persone, le affamano e le costringono alla guerra.
Oggi, nonostante i divieti e i blocchi, anche noi come Intifada studentesca di Torino siamo riuscitə ad arrivare con due pullman a Roma per il corteo nazionale per la Palestina. Ad un anno dall’inizio del genocidio non possiamo certo restare zittə a guardare, dobbiamo e vogliamo essere in prima fila per sostenere la liberazione della Palestina.

Non saranno né le propagande sioniste né il DDL 1660 a bloccare la mobilitazione al fianco del popolo palestinese e libanese.

Sono avvenuti continui fermi e identificazioni da parte della polizia e del sistema di sicurezza di Piantedosi, con lo scopo di bloccare lə manifestanti prima che riuscissero ad arrivare alla piazza. Infatti prima ancora di giungere al punto di raccolta 38 compagn3 hanno ricevuto il foglio di via mentre altr3 sono stat3 bloccat3 ai posti di blocco e nelle questure.
Siamo stat3 fermat3 per ore in piazza senza possibilità di avanzare.
Dopo 3 ore di stallo la rabbia è stata tale da spingere le migliaia di giovani che erano in piazza a Roma per fare un corteo, a rompere i cordoni di polizia e forzare i blocchi per muoversi dalla piazza nella quale la polizia ci ha chiuso per ore.

Nonostante la carica molto violenta, gli idranti e i lacrimogeni delle forze dell’ordine ci abbiano fatto retrocedere, abbiamo risposto numerosə e determinatə a dimostrazione della nostra volontà di continuare questa lotta.

Per questo, ci rivediamo il 7 ottobre in piazza Castello ore 20.00 alla fiaccolata al fianco della Palestina e del Libano ancora sotto l’attacco delle bombe sioniste. Ancora una volta, non sarà il divieto della questura a fermarci.

UN ANNO DI GENOCIDIO
UN ANNO DI RESISTENZA

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

intifada studentescaisraelelibanomanifestazione 5 ottobrepalestinaroma

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’anomalia della guerra in Messico

Il 5 marzo il collettivo “Guerreros Buscadores de Jalisco” scopre qualcosa che innalza il livello della crudeltà del potere in Messico: un campo di sterminio del Cartel Jalisco Nueva Generación, uno dei cartelli più feroci del Paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tregua finita, Israele attacca Gaza. Centinaia di palestinesi uccisi

Non conosce soste la massiccia offensiva aerea lanciata da Israele nella notte  a sorpresa contro Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sul campo di concentramento e sterminio in Jalisco. Il Ranch Izaguirre a Teuchitlán

Il ritrovamento del campo di sterminio nel ranch Izaguirre a Teuchitlán, Jalisco, lo scorso 5 marzo 2025, è un esempio della crudeltà e dell’atrocità normalizzata, istituzionalizzata e coperta in Messico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Maxi-scritta di Extinction Rebellion sulla ciminiera della Leonardo: “Life not War”

Extinction Rebellion ha realizzato una grande scritta, “Life Not War”, sulla ciminiera della sede di Leonardo, azienda leader nell’industria militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Serve un forte movimento pacifista e operaio che si opponga all’Europa del riarmo”, parte della CGIL dice No alla piazza di Michele Serra

Una piazza del riarmo o della pace? E’ frutto di questa ambiguità che molte realtà, partiti e singoli hanno deciso di non aderire alla manifestazione lanciata dallo scrittore tramite Repubblica.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla guerra: una coalizione per disarmare il militarismo

Traduciamo un appello partito da diversi collettivi e realtà in Francia, pubblicato sui canali di Soulèvements de la Terre , che ci sembra fondamentale diffondere a nostra volta, per sottolineare l’urgenza di unirsi in un fronte transnazionale contro la guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’Europa chiama alla guerra

Rearm Eu prevede 800 miliardi per il riarmo europeo, il piano di Ursula Von Der Leyen viene discusso oggi in Consiglio Europeo. Emmanuel Macron lancia dichiarazioni inquietanti sulla sua offerta di ombrello nucleare made in France.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: La guerra contro i popoli continua

Nel quadro delle Giornate Globali Giustizia per Samir Flores Soberanes!, a sei anni dal suo assassinio, il Congresso Nazionale Indigeno e l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale hanno reso pubblica una dichiarazione a sostegno dell’Unione delle Comunità Indigene della Zona Nord dell’Istmo (Ucizoni), condannando l’imboscata avvenuta nella zona di confine tra Santo Domingo Petapa e San Juan Mazatlán, Oaxaca, nella quale furono uccisi tre dei loro difensori del territorio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

PKK: rispetteremo l’appello del leader Öcalan, dichiariamo il cessate il fuoco

Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan” e dichiariamo un cessate il fuoco a partire da oggi. Tradotto da ANF Il Comitato esecutivo del PKK ha dichiarato in un comunicato: “Siamo d’accordo con il contenuto dell’appello del leader Öcalan così com’è, e dichiariamo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Grecia: sciopero generale a due anni dalla strage ferroviaria di Tebi, manifestazione oceanica ad Atene

Grecia paralizzata per uno sciopero nazionale indetto da tutti i sindacati con oltre 200 manifestazioni – una delle mobilitazioni più imponenti degli ultimi decenni – per chiedere verità e giustizia in occasione dell’anniversario di due anni dalla strage ferroviaria di Tebi, in cui persero la vita 57 persone, tra cui molti studenti: 85 i feriti gravi, […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni di Anan all’ultima udienza

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazione di Anan durante l’ultima udienza all’Aquila che lo ha rinviato a giudizio insieme al altri due palestinesi.  da Radio Onda Rossa Anan Yaeesh – dichiarazione spontanea ex art 421 cpp Desidero iniziare con i miei saluti alla Corte e a tutti i presenti. Esiste sempre la legge, ma anche lo […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Quarticciolo resiste

Dopo il week end di mobilitazione nel quartiere Quarticciolo è tempo di alcune valutazioni su questo passaggio importante.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tajani non sei il benvenuto! Comunicato dell’Intifada studentesca di Polito

Dopo più di un anno di mobilitazioni cittadine, di mozioni in senato e di proteste studentesche, il Politecnico decide di invitare il ministro degli esteri all’inaugurazione dell’anno accademico.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas ha annunciato il rinvio dello scambio di prigionieri: Perché e perché ora?

Hamas si trova attualmente in una posizione in cui deve fare del suo meglio per negoziare l’ingresso di aiuti sufficienti a Gaza, assicurando al contempo la fine della guerra e la formazione di un’amministrazione post-bellica in modo che il territorio possa essere rilanciato e ricostruito. di Robert Inlakesh, tradotto da The Palestine Chronicle Lunedì, il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un unico modo per sconfiggere il Fascismo Israeliano: Ilan Pappé sulla giustizia globale

Riprendiamo l’articolo tradotto di invictapalestina. English version Dobbiamo ancora credere che, a lungo termine, per quanto orribile sia questo scenario che si sta sviluppando, esso sia il preludio a un futuro molto migliore. Di Ilan Pappe – 7 febbraio 2025 Se le persone vogliono sapere cosa ha prodotto in Israele l’ultimo folle e allucinante discorso […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spionaggio e abusi tecnologici: Il caso Paragon e il pericolo della sorveglianza invisibile

Nel cuore di un’Italia già scossa dalle incertezze politiche e sociali, un nuovo scandalo sta scuotendo le fondamenta della nostra privacy e libertà individuale. Si tratta del caso Paragon, un’inquietante vicenda che ha rivelato l’utilizzo di sofisticati strumenti di spionaggio informatico per sorvegliare attivisti, giornalisti e comunissimi cittadini. Una storia che, seppur legata all’uso di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il progetto imperialista USA-Israele su Gaza e gli sviluppi sul cessate il fuoco

L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.