InfoAut
Immagine di copertina per il post

Palestina: l’Olp sospende il coordinamento alla sicurezza con Israele

Stop al coordinamento alla sicurezza con Israele. Lo ha deciso ieri il Consiglio Centrale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, nel corso del suo 27esimo meeting. La risoluzione votata ieri sospende uno degli aspetti più criticati da parte palestinese degli Accordi di Oslo del 1994: la coordinazione alle attività di sicurezza con le autorità israeliane, che negli anni ha spinto buona parte del popolo palestinese e della società civile a tacciare l’Autorità Nazionale di collaborazionismo con l’occupante.

Nella risoluzione si legge che la sospensione è dettata dall’attuale situazione politica e fa appello a Tel Aviv perché “si assuma le responsabilità previste dal diritto internazionale” in qualità di potere occupante: “La coordinazione alla sicurezza in tutte le sue forme con le autorità dell’occupazione israeliana sarà interrotta alla luce del mancato rispetto da parte di Israele degli accordi siglati tra le due parti”.

Insomma, non gestiamo più la sicurezza insieme fino a quando Israele non rispetterà quanto previsto dal diritto internazionale. Questo il messaggio dell’Olp, seppure l’attuale situazione politica non sia certo una novità. Di nuovo c’è la chiamata al boicottaggio di tutti i prodotti israeliani, “non solo quelli delle colonie” e il rifiuto “a riconoscere Israele come Stato ebraico”. Sul versante interno, la risoluzione chiede alle varie fazioni politiche palestinesi di facilitare il processo di riconciliazione nazionale, soprattutto alla luce delle necessità di Gaza, ancora piegata dalle conseguenze dell’attacco israeliano della scorsa estate, e di “tenere il più presto possibile le elezioni parlamentari”.

Una risoluzione all’apparenza completa che va a toccare i tanti aspetti della questione palestinese ad oggi irrisolti. Il voto segue ad una serie di iniziative assunte dall’Anp, tra cui l’adesione alla Corte Penale Internazionale e la decisione di denunciare Israele per crimini di guerra il prossimo primo aprile. Stavolta si va a toccare il coordinamento alla sicurezza, colonna portante degli Accordi di Oslo, attraverso la quale le autorità militari israeliane riescono ad agire con maggiore efficacia nei Territori grazie alle informazioni e alle azioni – indirettamente congiunte – con la polizia palestinese. Ciò si traduce, nella pratica, nella possibilità per l’esercito israeliano di entrare in Area A (secondo Oslo, parte della Cisgiordania sotto il completo controllo, civile e militare, palestinese) per condurre raid o arresti senza venir fermato dalle forze palestinesi; lo scambio di informazioni tra servizi segreti; l’arresto preventivo da parte palestinesi di soggetti sospettati di voler pianificare attacchi contro Israele.

Un tasto critico, che nel tempo ha fatto crollare i consensi verso l’Anp e Fatah, partito di governo. Tanto critico che il presidente Abbas – che è al tempo stesso anche presidente dell’Olp – non ha ancora commentato il voto. Per cui è ancora difficile dire se tale risoluzione entrerà in vigore o resterà, come spesso accaduto, lettera morta. Non commenta nemmeno Tel Aviv. Plauso invece da Hamas.

da Nena News

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

israeleolppalestina

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra Leonardo con il genocidio a Gaza?

Gianni Alioti, ricercatore di The Weapon Watch – Osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei, ha scritto per Pressenza un approfondimento, con notizie inedite, sulle responsabilità di Leonardo nel genocidio a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: continuano gli attacchi israeliani nonostante la tregua del novembre 2024. Due persone uccise

Ancora bombardamenti israeliani nel sud del Libano, nonostante l’accordo di tregua concordato nel novembre 2024.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Coloni lanciano attacchi coordinati contro agricoltori e terreni della Cisgiordania

Cisgiordania. Negli ultimi giorni, gruppi di coloni hanno lanciato una serie di attacchi coordinati contro agricoltori e terreni agricoli palestinesi a Betlemme, al-Khalil/Hebron e nella Valle del Giordano settentrionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupazioni e proteste per la Palestina: gli aggiornamenti da Napoli, Torino e Verona

Proseguono le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cina, le linee guida del plenum sul piano 2026-2030

Si è conclusa la quarta sessione plenaria del XX Comitato centrale del Partito comunista. Fissati gli obiettivi generali del XV piano quinquennale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: cariche alla manifestazione in solidarietà alla popolazione palestinese e contro il governo Meloni “Blocchiamo Tajani”

Una manifestazione indetta per contestare la loro presenza come esponenti del Governo Meloni, complice di Israele nel genocidio in Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia in rivolta: proteste e scioperi contro l’inquinamento dell’impianto chimico

Il 21 ottobre 2025, la città tunisina di Gabès è stata paralizzata da uno sciopero generale e da massicce proteste contro l’inquinamento causato dall’impianto chimico statale gestito dal gruppo Tunisian Chemical Group (CGT)

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Brasile: solidarietà internazionalista, João Pedro Stédile spiega la posizione del MST sul Venezuela

João Pedro Stédile, nell’intervista che ha concesso a Rádio Brasil de Fato, spiega la posizione politica del Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra (MST) di fronte alla situazione in Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sui diritti degli Indiani americani

In corrispondenza con noi Sibilla Drisaldi del Healing and Freedom Movement e Donald Hatch, detto Buddy, rappresentante della tribù Cheyenne e Arapaho del Sud Oklahoma. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla Guerra! Blocchiamo Tutto!

Di seguito il comunicato di GUERRA alla GUERRA rispetto a valutazioni e prospettive del percorso.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: accendiamo i riflettori della festa del cinema sulla Palestina, blocchiamo l’ambasciata israeliana

Venerdì 24 novembre alle ore 18 in piazza Verdi a Roma è stato chiamato un corteo da parte di diverse realtà di cui riprendiamo il comunicato.

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Nuovo DDL nucleare: via libera all’energia dell’atomo in Italia. Alcune considerazioni per prepararsi al contrattacco

Pubblichiamo il primo di una serie di contributi sul tema del nucleare. Questo testo è stato realizzato dal collettivo Ecologia Politica di Torino che prende parte al progetto Confluenza.