InfoAut
Immagine di copertina per il post

“Non c’è più nulla”. Nel Libano colpito dalla crisi anche il pane scarseggia

||||

Il costo di un paniere alimentare di base per una singola famiglia è ora cinque volte il salario minimo nazionale, afferma l’Osservatorio di crisi dell’Università americana di Beirut.

Fonte: english version

Agence France Presse – 13 agosto 2021

Immagine di copertina: Un fornaio libanese insacca il pane appena sfornato mentre la gente fa la fila fuori da una panetteria nella città costiera meridionale di Sidone – 13 agosto 2021  (Foto di Mahmoud ZAYYAT / AFP)

BEIRUT: Michael Hamati esce da una lunga coda in una panetteria di Beirut, il sudore che gli goccipola dalla fronte, mentre il collasso economico del Libano provoca crescenti carenze, compreso il pane.

“Non c’è più niente in questo paese”, ha detto il 72enne, mentre dietro di lui dozzine di persone urlano nel caldo bollente per il loro turno.

I libanesi si sono riversati nelle panetterie prima dell’alba di venerdì, alla disperata ricerca di pane a un prezzo accessibile in un paese in cui il carburante e le medicine ormai scarseggiano.

La corsa è arrivata dopo che la banca centrale ha dichiarato mercoledì che non poteva più permettersi di sovvenzionare il carburante in Libano.

Il Paese, alle prese con disordini politici dal 2019, è stato colpito dalla peggiore crisi economica globale degli ultimi 150 anni, secondo la Banca Mondiale.

Almeno il 78% della popolazione di oltre sei milioni di persone vive al di sotto della soglia di povertà e le imprese riescono a malapena a restare a galla.

In meno di due anni, la lira libanese ha perso più del 90% del suo valore rispetto al dollaro sul mercato nero

Molte panetterie hanno già chiuso perché non possono permettersi l’aumento del costo del carburante necessario per alimentare i generatori privati, poiché le interruzioni dell’elettricità durano circa 20 ore al giorno.

Quelli che rimangono aperti hanno razionato la produzione per far durare più a lungo la farina sovvenzionata che ricevono dallo stato, causando carenze nei negozi e nei supermercati.

Hamati è arrivato in una panetteria di Beirut la mattina presto, preparandosi a una lunga attesa.

“Questa è la prima volta che vengo in questa panetteria. Non c’è più pane nei negozi”, ha detto all’AFP.

“Forse che è rimasto qualcosa in Libano?” chiede.

– Code dalle 3 del mattino –

Il Libano è stato attanagliato dalla crisi del carburante dall’inizio dell’estate, con gli importatori che accusano il governo di ritardo nell’apertura di linee di credito per finanziare le importazioni.

Le autorità hanno accusato i distributori di accumulare scorte per venderle a prezzi più elevati sul mercato nero o oltre confine in Siria.

“I panifici non hanno i mezzi per assicurarsi il combustibile… e non sappiamo se lo riceveremo dallo stato”, ha affermato Ali Ibrahim, che guida il sindacato dei proprietari di panetterie.

“Ce ne danno abbastanza per due giorni… anche se panetterie e mulini dovrebbero riceverne abbastanza per un mese.”

Nel distretto Nabaa di Beirut, Jacques al-Khoury cerca di organizzare una coda di dozzine di persone in attesa fuori dal suo panificio per il pane.

La fila è iniziata già alle 3:00 del mattino, proprio quando ha iniziato a infornare per la giornata.

“Tutte le panetterie di questa zona hanno chiuso e la pressione è tutta su di me”, ha detto.

Khoury, 60 anni, ha affermato di ricevere 36 tonnellate di farina sovvenzionata dallo stato al mese, ma con l’aumento della domanda  dura solo una settimana.

Nella città settentrionale di Tripoli, la più povera del Libano, molte panetterie sono state costrette a chiudere, mentre i supermercati hanno smesso di vendere il pane.

– ‘Pane raffermo’ –

Anche le poche panetterie di Tripoli rimaste aperte faticano a tenere il passo con la domanda.

“Stiamo razionando la quantità di pane che distribuiamo ai negozi”, ha detto un dipendente di uno dei più grandi panifici della città.

“Stiamo fornendo loro la metà del normale quantitativo”.

In una panetteria nella città meridionale di Sidone, i residenti possono acquistare solo un sacchetto di pane bianco ciascuno.

Secondo le Nazioni Unite, i prezzi del cibo sono aumentati fino al 400 per cento.

Il costo di un paniere alimentare di base per una singola famiglia è ora cinque volte il salario minimo nazionale, afferma l’Osservatorio di crisi dell’Università americana di Beirut.

“Una volta pagato l’affitto, non abbiamo più soldi”, ha detto Mohammad Abdul Qader, un dipendente di una pasticceria che deve provvedere a cinque figli.

“Il cibo è diventato così costoso che non possiamo più permetterci la carne. Guardo il macellaio da lontano, e poi vado per la mia strada”, ha detto. “Ieri ho mangiato solo pane raffermo con cipolla e pomodoro”.

Traduzione di Grazia Parolari “Tutti gli esseri senzienti sono moralmente uguali” – Invictapalestina.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

libano

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra e algoritmi: la nuova frontiera di Israele nella sperimentazione militare a Gaza

Un inchiesta pubblicata oggi (il25 aprile ndr) dal New York Times rivela come Israele abbia trasformato il campo di battaglia in un laboratorio sperimentale senza precedenti per l’intelligenza artificiale applicata alla guerra. Un laboratorio in tempo reale, con esseri umani, spesso civili. da Pagine Esteri Secondo il quotidiano statunitense, citando interviste condotte con nove funzionari israeliani e […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gli occhi dell’impero sulle Galapagos

La decisione del presidente ecuadoriano Daniel Noboa di cedere una base nelle Galapagos alle forze armate degli Stati Uniti dovrebbe scuotere la società

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: Per la difesa dei propri territori i popoli creano l’Assemblea Maya per l’Autonomia

Città del Messico / Comunità di diversi popoli maya hanno concordato di creare e di organizzarsi nell’Assemblea Maya per l’Autonomia e nel Consiglio Maya per l’Autonomia, per rafforzare le lotte locali a difesa del territorio contro l’attività mineraria, la turistificazione, l’agroindustria e le altre forme di saccheggio nella Penisola dello Yucatán. L’accordo di unirsi nell’Assemblea per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone oggi ad 80 anni dalle bombe nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki

Nella puntata odierna andiamo in Giappone, facendo il punto sulla politica domestica del Paese nipponico e sugli scenari internazionali del quadrante asiatico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Siria: la sfida di una ricostruzione indipendente dagli interessi imperialisti

Abbiamo posto alcune questioni a Yussef Boussoumah, co-fondatore del Partito degli Indigeni della Repubblica insieme a Houria Bouteldja e ora voce importante all’interno del media di informazione indipendente Parole d’Honneur a partire dalla caduta del regime di Bachar Al Assad in Siria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Una fragile (sanguinosa) tregua

Alle 10 di questa [ieri] mattina è partita la tregua di 60 giorni (rinnovabile) tra Israele e Hezbollah, orchestrata dagli Stati Uniti e in parte dalla Francia. Una tregua fragile e sporca, che riporta la situazione ad un impossibile status quo ex ante, come se di mezzo non ci fossero stati 4000 morti (restringendo la guerra al solo Libano) e 1.200.000 sfollati su un paese di circa 6 milioni di abitanti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Libano: la Francia (forse) libererà Georges Abdallah, militante comunista incarcerato dal 1987

Originario di Kobayat, nel nord del Libano, militante del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina prima e tra i fondatori delle Fazioni Armate Rivoluzionarie Libanesi dopo l’invasione israeliana del Libano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I giornalisti israeliani si uniscono al Genocidio trasmesso in diretta

Un noto giornalista israeliano ha recentemente fatto saltare in aria una casa in Libano come parte di un servizio giornalistico mentre era al seguito dell’esercito.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vice-capo di Hezbollah afferma che esiste ora una “nuova equazione” nella lotta contro Israele

In un recente discorso televisivo, il vicesegretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il gruppo di resistenza libanese si è completamente ripreso dai recenti colpi e sta operando sotto una “nuova equazione” volta a intensificare i suoi attacchi contro lo Stato di occupazione israeliano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele spara sulle truppe Unifil: il cortocircuito colonialista

Dopo un anno di guerra genocida a Gaza i politici italiani hanno iniziato a pronunciare le parole “crimine di guerra”.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Piazze per la Palestina: una speranza che può esistere, un punto segnato alla controparte

Il 5 ottobre a Roma è stata una giornata importante, la conferma di una speranza che può esistere, un punto segnato sulla controparte.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: in diecimila rompono gli argini per la Palestina

Più di diecimila persone ieri hanno raggiunto la Capitale per manifestare il fermo sostegno alla Palestina e al Libano sotto attacco da parte di Israele nella complicità internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

5 Ottobre: GPI e UDAP confermano la manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano

Manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano lanciata da Giovani Palestinesi d’Italia e Unione Democratica Arabo-Palestinese per sabato 5 ottobre 2024 a Roma (ore 14, piazzale Ostiense – metro Piramide).