Nell’ottobre del 2020 è nata una ZAD sulle colline svizzere a nord di Losanna per opporsi alla devastazione del territorio ad opera della multinazionale del cemento Holcim. Abbiamo parlato con una compagna per ripercorrere il percorso e le motivazioni che hanno ispirato l’opposizione alla devastazione e per dare notizia dell’imminente sgombero. La giustizia svizzera ha deciso infatti di dare ragione, come sempre, a chi i territori li sfrutta e di reprimere chi prova a proteggerli.
Holcim è tra le multinazionali più inquinanti d’Europa. Il sito di Eclepens, dove si è situata la ZAD, è il sesto più inquinato della Svizzera. Eppure, a fronte degli evidenti danni alla flora e alla fauna del luogo, nonché alla sua ricchezza archeologica, Holcim porta avanti una retorica pseudo-green millantando tecniche sostenibili di lavorazione del cemento che però è inevitabilmente vincolata alla combustione ad altissime temperature di sostanze fossili altamente inquinanti, come la lignite. Inoltre, recentemente l’azienda sta tentando di espandere i propri siti di estrazione e lavorazione sull’intero complesso collinare, condannando un’intera zona al degrado ambientale e umano (è infatti noto che Holcim sfrutti la manodopera). Le subdole pratiche di greenwashing sono i fattori che permettono ad Holcim e ad altre multinazionali ugualmente devastanti di nascondere la distruzione che provocano sotto un velo finto-ottimista e ipocrita di attenzione per i territori.
Per maggiori info: https://zaddelacolline.info/
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