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La marea blanca torna in piazza a Madrid in difesa della sanità

La mobilitazione si è espressa in modo continuativo all’interno dei presidi ospedalieri con assemblee, scioperi e minacce di dimissioni di massa ma ha anche riempito a più riprese le strade del paese con cortei ribattezzati ‘marea blanca’ dal nome del colore divenuto simbolo della protesta: l’ultima si era tenuta a Febbraio e per la prima volta aveva visto l’estensione della battaglia non solo alla capitale ma anche a molte altre città spagnole che erano scese in  piazza simultaneamente.

Nel pomeriggio di sabato una nuova marea blanca (la settima dall’inizio della mobilitazione) ha sfilato per le vie di Madrid portando in strada decine di migliaia di persone. Ancora una volta i lavoratori e le lavoratrici della sanità si sono organizzati con piccoli cortei partiti da diversi ospedali della città per poi confluire in un’unica grande manifestazione in plaza de Cibeles.

Lungo il percorso la marea blanca si è fermata all’altezza del ministero della salute dove sono stati scanditi slogan che chiedevano le dimissioni del presidente Rajoy e contestavano le politiche del suo Partito Popolare: l’attacco alla sanità (che prevede una massiccia esternalizzazione del servizio a favore di imprese private, con la conseguente chiusura di diversi ospedali e un innalzamento dei costi per i cittadini) è stato infatti varato a livello locale dall’esecutivo regionale su proposta del consigliere per la sanità di Madrid (Javier Fernández-Lasquetty, anch’egli del PP), ma si inserisce in quadro più generale di politiche nazionali che stanno portando alla dismissione del pubblico a colpi di tagli e privatizzazioni.

La marea blanca di sabato, una delle più partecipate dall’inizio della mobilitazione, si è poi conclusa nella centrale plaza del Sol con interventi e inviti a proseguire la battaglia al grido di ‘La sanidad no se viende, se defiende’.

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