InfoAut
Immagine di copertina per il post

La Corte Suprema spagnola lascia in galera i prigionieri politici catalani. Escluso il confinamento a casa per il Covid-19

||||

Le commissioni per il trattamento nelle carceri dei detenuti in Spagna hanno escluso che i prigionieri politici catalani favorevoli all’indipendenza possano spendere il blocco del coronavirus in isolamento a casa, piuttosto che in prigione.

La decisione arriva dopo che il ministero della giustizia del governo catalano ha chiesto una valutazione sull’opzione di rilasciare i prigionieri nelle loro case e ridurre così le popolazioni carcerarie durante il periodo di confinamento. E segue anche l’avvertimento della Corte Suprema di Madrid sulla questione, dicendo chiaramente alla magistratura di Barcellona che lasciare che i politici catalani condannati fossero in isolamento a casa, si aggiungerebbe a un crimine di abuso di potere da parte dei togati catalani. In effetti, l’alta corte spagnola si è spinta adesso fino a chiedere di essere informata su quali siano, specificatamente, quei funzionari della prigione e i magistrati che hanno preso le decisioni in merito per la scarcerazione.

Le commissioni di trattamento hanno, tuttavia, approvato che a 15 detenuti nella stessa categoria dei leader indipendentisti incarcerati sia permesso di trascorrere l’isolamento del Covid-19 nelle proprie case durante l’emergenza. Questi 15 detenuti, come i nove prigionieri politici, stanno scontando un regime di sicurezza standard di secondo livello, pur avendo il permesso di lasciare il penitenziario nei giorni feriali per lavorare (ai sensi dell’articolo 100.2 delle norme penitenziarie). I 15 a cui è stato concesso questo diritto costituiscono il 15% di tutti i prigionieri in queste circostanze.

È la prima volta che le carceri del governo catalano propongono una misura del genere, secondo un’interpretazione non restrittiva del regolamento carcerario. È senza precedenti, ma la giustificazione fornita è l’attuale crisi della salute pubblica.

Dei quindici a cui è stato permesso di tornare a casa, quattro stanno scontando la pena nel carcere femminile di Wad Ras nella città di Barcellona e sono già a casa. Gli altri 11 sono detenuti nel carcere di Quatre Camins a La Roca, sempre vicino alla capitale catalana. In quanto iniziativa senza precedenti, la commissione per il trattamento di Quatre Camins deve trasmettere la decisione al tribunale penitenziario per l’approvazione definitiva senza eseguirla immediatamente, come avrebbero diritto. Il resto delle prigioni ha invece escluso tutti i casi che hanno valutato, compresi i consigli delle tre prigioni in cui i prigionieri politici scontano le loro condanne: Lledoners, Puig de les Basses ed El Catllar.

Il tribunale penitenziario deve informare i pubblici ministeri affinché possano prendere una posizione in merito. Quindi deciderà se ratificare o respingere la proposta da parte delle commissioni penitenziarie. Sono anche possibili ricorsi dinanzi a un tribunale superiore.

L’obiettivo fissato dal ministero della giustizia catalano in materia è ridurre al minimo la popolazione carceraria per ridurre il rischio di contagio nelle prigioni. Questa iniziativa del governo catalano è stata anche sollecitata dalle Nazioni Unite e dal Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa.

Martedì, il ministero della giustizia ha chiesto alle autorità penitenziarie di studiare, caso per caso, la possibilità di confinamento domiciliare per i detenuti con regimi penitenziari di secondo livello che erano stati resi più flessibili ai sensi dell’articolo 100.2 relativo alle disposizioni sul lavoro, che  si avvicina allo status di un regime di prigione aperta (terzo livello) diviso tra detenzione e lavoro. Le commissioni di trattamento sono composte da oltre 10 professionisti, tra cui giuristi, psicologi, assistenti sociali, educatori, medici e insegnanti. Per prendere le loro decisioni, queste squadre studiano e valutano i rapporti prodotti dai team carcerari che sono in contatto quotidiano con i detenuti. Prima dell’emergenza sanitaria, in Catalogna c’erano 325 detenuti che tornavano quotidianamente in casa, il 19% dei 1.700 privati ​​della libertà e classificato in un regime aperto di terzo livello. Dal 13 marzo, questo è stato applicato a 848 prigionieri in più, quindi a un totale di 1.174 prigionieri che sono raggruppati nel regime sulla sicurezza di basso livello. In Catalogna stanno spendendo il blocco sanitario nelle loro case il 69% di tutti i prigionieri di questa categoria nelle carceri catalane.

Da lesenfantsterribles.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

carcericatalunyaINDIPENDENTISMOspagna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: i Me`phaa di Tilapa creano sistema di giustizia a difesa del loro territorio

Il popolo Me`phaa di Tilapa, Guerrero, ha presentato il proprio sistema di giustizia denominato Sicurezza di Protezione Territoriale Indigena (Serti), per “difendere il territorio da una prospettiva indigena, olistica e integrale”, di fronte alle minacce di progetti minerari, saccheggio territoriale e controllo dei gruppi del crimine organizzato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Protezione Civile: 2.000 palestinesi scomparsi a seguito del ritiro delle forze israeliane da alcune aree di Gaza

La Difesa civile della Striscia di Gaza ha rivelato in un comunicato divulgato domenica che circa duemila palestinesi sono stati dichiarati dispersi in varie aree dell’enclave dopo il ritiro delle forze di occupazione israeliane (IOF) da esse.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un documento trapelato dal New York Times su Gaza dice ai giornalisti di evitare le parole: “Genocidio”, “Pulizia Etnica” e “Territorio Occupato”

Nel mezzo della battaglia interna sulla copertura del New York Times riguardo la guerra di Israele, i principali redattori hanno emanato una serie di direttive.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

USA per la Palestina: dipendenti Google licenziati e studenti alla Columbia University sgomberati dalla polizia

Negli Stati Uniti proteste in corso a sostegno del popolo palestinese, per il quale diversi settori della società civile si sono mobilitati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giornata di mobilitazione per il clima e a sostegno della Palestina.

Da Nord a Sud Italia questa mattina lo sciopero climatico lanciato da Fridays For Future ha riempito le piazze di giovani e giovanissimi che hanno ribadito le connessioni stringenti tra la devastazione dei territori e le guerre, rappresentando un forte grido in sostegno alla Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello alla mobilitazione in sostegno alla popolazione di Gaza ed alla resistenza palestinese

Ci appelliamo a tutt3 coloro che vogliono sostenere la resistenza del popolo palestinese per difendere una prospettiva universale di autodeterminazione, uguaglianza, equità e diritti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Attacco iraniano a Israele: quali conseguenze per il Libano?

Lo Stato ebraico potrebbe intensificare la lotta contro Hezbollah, ma secondo gli esperti una guerra aperta sul territorio libanese è improbabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Federico II di Napoli: assemblea di massa in solidarietà con il popolo palestinese

Napoli venerdi 12 aprile, h 11.30. Dopo aver impedito al direttore di Repubblica Molinari di portare avanti la sua propaganda guerrafondaia, dopo aver occupato il rettorato, gli studenti della Federico II hanno costretto ad un tavolo il rettore Lorito.  L’aula Conforti della facoltà di Giurisprudenza è stracolma, parliamo almeno di 500 persone.  L’intervento d’apertura da […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le elezioni USA: non solo uno scontro tra un “rimbambito” e un “delinquente”

Dopo il Super Tuesday del 5 marzo, la partita delle primarie presidenziali negli Stati Uniti si è chiusa con lo scontato risultato della vittoria di Biden da un lato e di Trump dall’altro, che quest’estate verranno incoronati quali candidati per la corsa del novembre 2024 nelle Conventions dei rispettivi partiti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Inquietudini irrisolte in Euskal Herria e Corsica

Domenica scorsa, 3 marzo 2024, cadeva il 48° anniversario del massacro operato dalla polizia spagnola a Vitoria-Gasteiz e costato la vita a cinque operai

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amnistia in Catalogna, prosegue il dibattito

In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Chi sono i prigionieri palestinesi in Israele

Con lo scambio di prigionieri tra Israele e Hamas si è scatenata una fiera di maldicenze o di luoghi comuni non verificati: come, ad esempio, il fatto che i prigionieri palestinesi rilasciati, minorenni al momento dell’arresto, fossero tutti accusati o colpevoli di crimini gravi.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Nuovo “pacchetto sicurezza”: piu’ armi per le forze dell’ordine, piu’ carcere per tutti gli altri

Il Consiglio dei ministri ha approvato l’ennesimo pacchetto sicurezza: un libro degli orrori con le forze dell’ordine che potranno pure avere un’arma privata a casa, un nuovo reato per le proteste nelle carceri; da 2 a 7 anni per chi occupa un immobile a scopo abitativo e procedure lampo per gli sgomberi degli immobili, 6 anni per la proteste dei migranti nei lager detentivi chiamati Cpr, un ulteriore giro di vite sui blocchi stradali.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Scontri in centro a Madrid, l’ennesima manifestazione di una destra ipocrita e disperata

“Chi può fare qualcosa, la faccia” diceva qualche giorno fa José María Aznar, ex premier e leader spirituale del Partito popolare (Pp). Il messaggio è stato rilanciato da altri rappresentanti politici e mediatici della destra ed estrema destra spagnola —se nel paese iberico è ancora possibile fare questa distinzione— e ha spronato centinaia di persone […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Spagna: un’agricoltura che consideri l’acqua come un bene comune

L’inquinamento e la scarsità dell’acqua derivanti dal cambiamento climatico ostacolano le prospettive delle generazioni attuali e future.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spagna: smascherato un sesto agente di polizia sotto copertura nei movimenti

In 15 mesi, un totale di sei agenti di polizia sotto copertura sono stati identificati nei movimenti sociali in Spagna e Catalogna. L’ultimo poliziotto è stato scoperto dopo un’operazione di infiltrazione che è durata nove anni…

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Utilizzare le ex caserme come carceri? Una soluzione inefficace e dannosa

Carceri su barche galleggianti ancorate al largo, nelle caserme dismesse, negli ospedali o nei manicomi abbandonati , non difetta la fantasia dei governanti ogni qual volta si tratta di rafforzare le istituzioni totali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Le ondate di caldo nelle carceri israeliane: una vita insopportabile per i prigionieri palestinesi

Con l’aumento delle temperature, i detenuti vivono in celle “simili a forni” senza mezzi per rinfrescarsi

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Spagna, elezioni: avanti il PP, ma di misura. In calo i fascisti di VOX. PSOE e SUMAR tengono. Nessuno ha la maggioranza assoluta

Alle elezioni politiche in Spagna vince il Partido popular, ma di misura. La destra non sfonda. Contro i pronostici, i socialisti del Psoe, guidati dal premier uscente Sanchez, tengono. In calo, invece, la destra fascista e sovranista di Vox.