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GRECIA: STUDENTI, MEDICI, MARITTIMI, CARCERI. SI ALLARGA LA LOTTA CONTRO IL GOVERNO CONSERVATORE

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Grecia. Medici e personale marittimo in sciopero in Grecia per chiedere un aumento dei salari e indennità di disoccupazione, nonché la protezione dei diritti sociali, colpiti dalle misure del governo conservatore con la “scusa” della pandemia. I battelli hanno gettato l’ancora nei porti della Grecia continentale a causa di uno sciopero di 48 ore, martedì e mercoledì su indicazione dell’Unione dei meccanici navali (Pemen), paralizzando i collegamenti marittimi con le isole.

Centinaia di medici hanno poi ieri, martedì, manifestato ad Atene, dopo che il loro sindacato, Oenge, ha indetto uno sciopero di 24 ore. “Non approfittate della pandemia per compromettere i nostri diritti sociali”, hanno scandito i medici al governo conservatore greco. Chieste poi “assunzioni massicce” e “requisizione di cliniche private” per far fronte a “crescenti bisogni”, degli ospedali dell’Attica, la regione di Atene, la più colpita dal Covid-19.

Sempre in Grecia proseguono le mobilitazioni studentesche, dopo l’istituzione di un corpo di polizia ad hoc dentro gli atenei. Una mossa fortemente voluta dall’esecutivo di Nea Democratia, alle prese pure con una proposta di legge analoga al (tristemente) noto “ddl Pillon” in Italia, mentre è stato arrestato con l’accusa di abusi su minori dell’attore e regista Dimitris Lignadis, direttore artistico del Teatro Nazionale di Atene, legato a doppio filo all’entourage famigliare del premier Kyriakos Mitsotakis.

In carcere, dal 2002, c’è anche Dimitri Koufontinas, membro dell’organizzazione rivoluzionaria “17 novembre”. Koufountinas è dall’8 gennaio in sciopero della fame (ha iniziato ora anche quello della sete) contro la nuova legge sulla detenzione carceraria repressiva ad hoc contro di lui.  Koufountinas, dalla terapia intensiva, chiede che venga rispettato il suo diritto, concesso anche dall’ultima legge autoritaria, di essere trasferito nella prigione di Korydallos, vicino Atene, rispetto al penitenziario della Grecia centrale, quello di Domokos. Per ora l’unica risposta è stata quella della Procura di Lamia, che ne ha ordinato l’alimentazione forzata

L’intervista sull’attuale situazione in Grecia con Tonia Tsitsovitz, compagna greca. Ascolta o scarica

 

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Da Radio Onda d’Urto

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