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Grecia. Gli studenti dicono “no” alla riforma universitaria

Continua lo scontro tra gli studenti e i lavoratori dell’istruzione superiore e il Ministero dell’Istruzione. Molti gli slogan contro la riforma “Athinà” scanditi ieri alla manifestazione nazionale studentesca nel centro di Atene e davanti al Ministero dell’Istruzione, rimasto bloccato per tutto il giorno da centinaia di studenti dei licei e delle università.

Dal mattino presto sono arrivati a Marussi gruppi di persone da molte città della provincia e da molte scuole di Atene, molte delle quali si sono poi spostate verso il centro per unirsi agli altri studenti che si erano concentrati a Propilea. L’afflusso di studenti da Marussi al centro di Atene è stato continuo e così le migliaia di partecipanti alla manifestazione sono andati aumentando sempre di più.

È stata di nuovo significativa la presenza degli studenti di Filosofia, facoltà che ha molti dipartimenti minacciati da “Athinà”, e degli studenti dell’ Università dell’Egeo di Samo, che hanno intrapreso un viaggio di molte ore per difendere il loro diritto all’istruzione universitaria: “Non hanno idea delle terribili conseguenze degli accorparmenti per l’università di Samo”, ci hanno detto. L’impressione degli studenti su “Athinà” è negativa, per quelli di Pirgo come per quelli di Drama, con i quali abbiamo avuto occasione di parlare, e che erano particolarmente preoccupati sia per il cambio dei programmi di studio che per il loro probabile trasferimento, mentre la fase di transizione fino al 2018 che propone il ministero non viene ritenuta una soluzione poiché anche se gli studenti completassero gli studi, prenderebbero una laurea senza alcun riconoscimento, visto che il loro dipartimento non esisterà più.

Qualche momento di tensione si è verificato all’ingresso del Ministero dell’Istruzione, dove il corteo al centro di Atene è rimasto fermo per circa venti minuti, quando un poliziotto in moto che procedeva contromano lungo via Stadìu ha investito un’anziana. La donna è ricoverata fuori pericolo all’ospedale “G.Ghenimatàs”.

Sono arrivati dunque migliaia di “no” alla riforma “Athinà” proprio pochi giorni prima dell’applicazione dei Decreti Presidenziali e nonostante le promesse fatte negli ultimi giorni per ulteriori correzioni del piano.

Le promesse ministeriali, secondo le informazioni, riguardano la cancellazione: 1. della fusione dei dipartimenti delle letterature straniere dell’Università di Atene e di Salonicco; 2. dell’accorpamento del Programma di Psicologia al dipartimento di Filosofia e Psicologia dell’Università di Atene; 3. della fusione dei dipartimenti di Logopedia e Ergoterapia; 4. della cancellazione del dipartimento di Educazione Prescolare del TEI [Istituto di Educazione Tecnologica, n.d.t.] di Atene mentre, come accertano membri dello stesso istituto, sono arrivate promesse per la sua conservazione. Si tratta del dipartimento più vecchio – all’inizio era il dipartimento di Puericultura del Centro per Neonati “Madre” – ma anche dell’unico che è specializzato nella formazione di neonati e bambini di 0-5 anni.

Al ministero erano presenti le Associazione studentesche della Scuola di Educazione Pedagogica e Tecnologica, della Scuola di Tecnologie applicate del ΤΕΙ di Atene, del Pireo, del ΤΕΙ di Kastorià, della Scuola di Tecnologie applicate del ΤΕΙ di Patrasso, di Kozani, della Scuola di Amministrazione ed Economia del ΤΕΙ di Kozani, del ΤΕΙ di Lamia, della Scuola di Tecnologie applicate del ΤΕΙ e della Scuola di Amministrazione ed Economia del ΤΕΙ di Chalkida, il Dipartimento di Topografia e il Dipartimento di Igiene del TEI di Atene, il Dipartimento di Informatica e quello di Automazione del TEI di Salonicco, le Associazioni delle case dello studente della Scuola di Educazione Pedagogica e Tecnologica e del TEI di Patrasso e le Associazioni studentesche di Studi Geologici, Ospedalieri, Educativi e di Lingua Turca…

Dopo la fine del corteo di Atene, gli studenti si sono raccolti nello storico edificio dell’Università a Patissìon per lo svolgimento di un’assemblea nazionale per un’intensificazione delle azioni di protesta fino alla votazione della riforma in Parlamento.

Tra le altre cose, al TEI di Serròn gli insegnanti hanno deciso la loro astensione a tempo indeterminato dalle attività didattiche e al TEI di Patrasso continua l’occupazione dell’Istituto. Al TEI di Salonicco gli studenti sono arrivati all’ottavo giorno di sciopero della fame. A Iràklion, a Creta, c’è stata una grande manifestazione con studenti provenienti da tutta l’isola, mentre il dipartimeto di Ingegneria Elettrica di Larissa accusa “i politicanti per aver ordito una riforma insufficientemente giustificata”, secondo cui il periodo di transizione si concluderà nel 2018 e il dipartimento verrà assorbito dall’omologo dipartimento dell’Università della Calcidica; continuano, inoltre, tutte le occupazioni nella provincia e si intensificano anche le altre forme di protesta. Domani a Livadià i residenti scenderanno in strada per un corteo, bloccando le strade che portano in città, mentre ieri ad Eghio è stato chiuso il municipio e sono stati sospesi tutti i servizi del comune, ed è stato organizzato un corteo di protesta.

Contro la sospensione di 81 impiegati. L’Università di Salonicco ricorre al Consiglio di Stato

L’Università di Salonicco (APTH) ricorre al Consiglio di Stato (StE) ! Le sigle sono confuse tanto quanto le decisioni del governo del tripartito, che manda in aspettativa 81 impiegati del più grande istituto di istruzione del paese assestando un colpo mortale al suo corretto funzionamento.

L’Università di Salonicco ha così deciso ieri di ricorrere al Consiglio di Stato per evitare il licenziamento degli 81 impiegati, che entrano subito in aspettativa.

Come ha comunicato il vicerettore Ghiannis Pandìs, il Senato Accademico dell’Istituto ha preso questa decisione sottolineando il diverso trattamento subito dall’Università di Salonicco rispetto ad altre università del paese. Contemporaneamente chiede al ministro dell’Istruzione di risolvere la questione, mentre i 770 impiegati dell’amministrazione non sono sufficienti a far funzionare neanche la sola Facoltà di Architettura.

da AteneCalling

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