Da alcuni giorni in Francia si è aperto un ciclo di occupazioni di teatri, cinema e altri luoghi della cultura per porre all'attenzione dell'opinione pubblica la situazione in cui versa il settore, completamente abbandonato dalle istituzioni.
Dal quattro marzo dopo l'entrata in occupazione del teatro Odeon di Parigi si sono moltiplicate le iniziative e le mobilitazioni dei lavoratori e delle lavoratrici della cultura in tutto il paese. Gli occupanti del teatro hanno lanciato un'agorà giornaliera con l'intenzione di incontrare le altre lotte sociali ed inserirsi nelle dinamiche dei Gilet Jaunes.
In Francia, come in Italia, teatri e luoghi della cultura sono chiusi nuovamente da ottobre, ma la protesta non riguarda solo le chiusure e fin dall'inizio si è posta l'obbiettivo di parlare in generale a chi vive condizioni di lavoro precarie per via della pandemia e delle politiche governative. Una delle prime rivendicazioni riguarda la richiesta di ritiro della proposta di legge sulla disoccupazione. La riforma voluta da Macron peggiorerebbe gravemente le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici intermittenti (circa tre milioni in Francia) che si troverebbero a partire da luglio con un sussidio di disoccupazione molto più basso sia in entrata che per i mesi successivi.
Tra le altre rivendicazioni della lotta poi vi sono un prolungamento dell'anno bianco (cioè l'esonero dai contributi previdenziali) per i precari e gli stagionali, la promozione di misure per garantire maternità e malattia, un finanziamento del settore attraverso un piano massiccio di sostegno al lavoro, delle garanzie per i diritti sociali: formazione, medicina del lavoro, congedi pagati ecc... ecc...
Dopo l'occupazione dell'Odeon è stata la volta poi del teatro della Colline. Si è aggiunto poi il Teatro nazionale di Strasburgo, il Théâtre Graslin a Nantes e il Théâtre de la Cité a Tolosa. Di giorno in giorno continuano ad aumentare le iniziative e i luoghi della cultura coinvolti nel movimento, con una ventina di cinema che questo weekend hanno aperto le porte come atto simbolico nonostante le restrizioni. Molte compagnie di attori ed attrici, orchestre, figure della cultura e dello spettacolo francesi hanno manifestato la propria solidarietà alla lotta. Anche durante le cerimonie del Premio César nelle scorse ore diversi sono stati gli interventi a favore delle occupazioni e contro le riforme del mondo del lavoro.
Qui potete trovare la mappa virtuale delle occupazioni culturali aggiornata in tempo reale.
Qui invece un'intervista ad un'attrice e regista italiana che sta partecipando alle mobilitazioni.
Infine la pagina facebook dell'occupazione del Teatro Odeon per gli aggiornamenti sulla lotta.
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