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Dentro e fuori il G7. Il bilancio del contro-vertice e l’esito (debole) del documento finale

Si è chiuso il meeting in Puglia del G7 presso il resort di lusso di Borgo Ignazia, alla presenza delle elitè mondiali: al tavolo i leader di Italia (che l’ha presieduto), FranciaGermaniaStati UnitiGiapponeCanada e Gran Bretagna.

In pole position la presidente della Commissione Europea Von Der Leyen e il presidente del Consiglio Europeo Michel. A coronare il quadretto delle grandi potenze la presenza sabato in Puglia di Papa Francesco.

Le conclusioni del vertice, i cui “documenti finali hanno spesso un peso abbastanza irrisorio” fa sapere il giornalista Andrea Carugati ai nostri microfoni appena rientrato dalla Puglia, “misurano una temperatura rispetto ai grandi temi” su cui conservatori e liberali dovevano convergere: quello dei diritti è stato sicuramente il tema sacrificato sull’altare degli accordi, mentre per quanto riguarda l’Ucraina è stato stabilito lo stanziamento di 50 miliardi di aiuti militari a Kiev derivanti dagli asset russi congelati. Oltre a questo, l’impegno a lavorare per un accordo sul cessate il fuoco a Gaza si è tradotto nell’appello alla “tregua olimpica” in vista dei Giochi di Parigi.

Stamattina il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha definito come “pieno di arroganza, pregiudizio e bugie” il documento conclusivo del G7 in Puglia. Pechino rivendica inoltre quella che definisce una “posizione sensata” sulla guerra in Ucraina, che poggia sul “riconoscimento dell’iniziativa da entrambe le parti” in confitto, sulla “parità di partecipazione di tutte le parti” coinvolte e sulla “discussione equa di tutti i piani di pace” disponibili. Una posizione, ribadisce la Repubblica popolare cinese, appoggiata da oltre cento paesi nel mondo.

L’intervista ad Andrea Carugati, inviato in Puglia per il Manifesto. Ascolta o scarica.

Al di fuori dell’esclusivo vertice una serie di iniziative e contestazioni nel weekend hanno animato le piazze del brindisino. Giovedì la contro-cena dei poveri “un evento di pacifica contestazione che contrappone un messaggio di solidarietà e rispetto dei diritti umani al lusso sfrenato del banchetto dei potenti” – scrivono gli organizzatori. Sabato invece la manifestazione unitaria nazionale contro il G7 a Fasano. Più di duemila persone hanno partecipato al corteo organizzato dalla rete di movimenti e realtà sociali contro il vertice.

La mobilitazione no G7 non si chiude con la Puglia. Prossimo appuntamento a San Giovanni, in luglio, in occasione di un nuovo G7 ministeriale. Ad agosto invece le manifestazioni No Muos e No Ponte sullo Stretto, rilanciate durante l’assemblea conclusiva. Sentiamo il bilancio di Bobo Aprile, del Tavolo di Coordinamento No G7. Ascolta o scarica.

da Radio Onda d’Urto

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