InfoAut
Immagine di copertina per il post

Dalla Nazione Mapuche

||||

Al nostro popolo nazione mapuche, all’opinione pubblica, cilena e internazionale

Il Coordinamento Arauco Malleko e i suoi distinti ORT* comunicano quanto segue:

Kiñe (uno): che, in primo luogo, dichiariamo il nostro totale sostegno a pu peñi ka pu lamgen (i fratelli e le sorelle) del territorio del Kiñel mapu Makewe di fronte ai fatti recentemente accaduti nel loro mapu (terra) e di fronte alle accuse razziste e infondate che hanno effettuato diversi settori del mondo politico ed economico del Cile. Come CAM, addossiamo allo stato del Cile la responsabilità della morte del carabiniere, poiché sono loro che ci hanno identificati come loro nemico interno, dichiarandoci la guerra ogni volta che si sono messi al lato degli interessi del grande capitale, generando un conflitto a bassa intensità per così militarizzare e dar libero sfogo alla repressione selettiva e indiscriminata delle nostre diverse espressioni di lotta. Così come ci sono caduti nelle file del nemico anche noi abbiamo vissuto l’assassinio della nostra gente, problema di cui ci facciamo carico con dolore e rabbia, ma siamo decisi nel sostenere che tanto le morti bilaterali passate e future sono e saranno responsabilità dello stato criminale e dei suoi diversi governi di turno; in questo caso, per l’azione dei carabinieri che hanno sempre agito come guardia pretoriana del capitale, assassinando, uccidendo, sparando ai bambini, agli anziani, alle donne, e facendo montature contro il nostro popolo.

Epu (due): Riaffermiano il nostro weichan rakizuam (sperimentare la lotta) attraverso l’orizzonte strategico della Liberazione Nazionale Mapuche, sforzandoci di accumulare le forze e di gettare le basi della nostra emancipazione come Popolo oppresso, un processo che implica di dotarci di nuovo di una capacità politica, ideologica, sociale, culturale, ma soprattutto spirituale come lo hanno fatto i nostri kuifikecheyem (saggezze).

Kvla (tre): Come espressione rivoluzionaria del movimento mapuche autonomista, ci impegnamo a continuare a sviluppare processi di lotta conseguenti, a non distruggere i nostri principi e a combattere ideologicamente tutti i detrattori rifugiati tra le istituzioni winka (bianche) e le accademie coloniali. Consideriamo che l’attuale aspirazione plurinazionale e la partecipazione “indigena” al processo costituente configurano l’espressione contemporanea di una logica coloniale di soggezione con la quale si cerca di mettere una camicia di forza al weichan (lotta) e all’autonomia Mapuche, giacché queste si trovano soggiogate al medesimo meccanismo cileno dei partiti che ha storicamente protetto il grande capitale. Facciamo un appello al popolo Mapuche a non cadere in questo volano di luci, giacché l’autonomia si ottiene mediante la lotta territoriale, non dall’alto, e senza mendicare quote di potere né chinando la testa di fronte a nessuno.

Il processo costituente non garantisce una trasformazione di tipo strutturale che risolva i problemi di fondo e la violenza coloniale a cui siamo sottoposti. In questo modo, risulta un controsenso che certi “illustri”, presuntamente intellettuali della nostra storia e della storia dei popoli dell’Abya Yala (Terra in Fiore), aspirino a partecipare a detti spazi istituzionali inalberati con tratti plurinazionali, i medesimi che sono stati utilizzati a livello continentale per acuire la cooptazione neoliberale dei settori vacillanti abituati a mendicare alle élite una rappresentanza politica.

Il cammino plurinazionale dall’alto, così come oggi è proposto, è un ostacolo per l’autonomia rivoluzionaria mapuche, giacché implica di riconoscere la legittimità assoluta dello stato cileno nel Wallmapu, condizione alla quale resistiamo e per la quale il nostro popolo ha versato sangue, ha sofferto persecuzioni e carcere. Non è una novità che questa via abbia attualmente la sua massima rappresentanza in accademici mapuche che da Santiago vogliono approfittare dei successi e dei risultati del movimento autonomista per salire intellettualmente e politicamente. Noi, dalle esperienze di controllo territoriale, lamentiamo che ci siano dei mapuche così assetati di potere e prestigio. Consideriamo il loro atteggiamento ipocrita e deplorevole, al limite, per il fatto che molti sono giunti a patteggiare con la destra o con i settori più duri della classe imprenditoriale e a non riconoscere le degne azioni di resistenza della nostra gente allo scopo di assicurare la propria partecipazione a questi seggi istituzionali e di non dare fastidio al potere. Nonostante ciò, nel Wallmapu la situazione è distante da tale pseudo realtà santiaghina, giacché il razzismo e il fascismo esacerbato continua a sottomettere il nostro popolo e nei nostri trawün (assemblea), palin (un gioco mapuche), nguillaimawün (cerimonia spirituale) non c’è il tema della partecipazione nelle loro istituzioni; qui si vive il weichan (lotta), la repressione, il controllo territoriale e la resistenza.

Meli (quattro): Come pu weichafe (combattenti) ci siamo fatti carico della lotta frontale contro gli interessi del grande capitale, continueremo con il controllo territoriale e il sabotaggio, ogni volta che le misure dello stato del Cile ci condannano allo sterminio per quanto riguarda il nostro itrofilmongen (biodiversità), esacerbando il saccheggio, le perquisizioni, la militarizzazione, la persecuzione politica e la prigione politica. Pertanto, daremo continuità al weichan (lotta), facendoci carico di tutti i costi che questo implica, inclusa la morte.

È in questo scenario, rivendichiamo le seguenti azioni realizzato nel Wallmapu dai distinti ORT:

– Tenuta agricola Rukamanke, impresa forestale Mininco, 5 macchinari di ultima generazione completamente bruciati. Temuco ORT- Nagche Ankanamun (febbraio).

– Settore Chacamo, impresa forestale Mininco, un camion bruciato. Carahue, ORT Lavkenche (aprile).

– Tenuta agricola Santa Elena, tre trattori, una scavatrice e un camion. Strada Freire Villarica, ORT- Wenteche Kvlapan (aprile).

– Tenuta agricola El Puma, impresa forestale Arauco, due mietitrici. Panguipulli. ORT Huilliche Kalfulikan (maggio).

– Tenuta agricola Los Tallos, impresa forestale Arauco, due mietitrici. Panguipulli – Los Lagos, ORT Huilliche Kalfulikan (maggio).

– Tenuta agricola San Ernesto, impresa forestale Mininco, uno tripneumatico e un container. Contulmo, ORT Lavkenche- Levtraru (luglio).

– Maquinaria Yanakona Norin. Traiguen, ORT Nagche Mañil Wenu.

– Los Riesqos, impresa forestale Anchile, un camion e un container. Purranque, ORT Williche Kalfulikan (agosto).

– Tenuta agricola La Castilla, impresa forestale Arauco, 4 trebbiatrici e un fuoristrada. Loncoche, ORT Williche Kalfulican (agosto).

– Tenuta agricola Pichibureo, impresa forestale Mininco, Besalco, 6 macchinari e 3 fuoristrada completamente bruciati. Mulchén, ORT Wenteche Katrileo (agosto).

– Tenuta agricola Saboya, impresa forestale Mininco, contrattista Cerda, 5 macchinari e due autobus sabotati. Los Sauces, ORT Nagche Pelontraru (settembre).

– Strada Purén-Lumaco, due camion forestali. Comune di Lumaco, ORT Nagche Pelontraru (settembre).

– Tenuta agricola Vista Hermosa, impresa forestale Cautín, macchinari incendiati. Padre Las Casas, ORT Wenteche Katrileo.

– Tenuta agricola Antofagasta, impresa forestale Cautín, macchinario bruciato. Traiguen, ORT Nagche Manguil Wenu.

– Tenuta agricola San Carlos, impresa forestale Mininco, un macchinario e un camion bruciati. Selva Oscura, ORT Wenteche-Manguil Wenu.

– Tenuta agricola Nahuelcura, impresa forestale Mininco, 7 macchinari e 3 camion completamente incendiati. Cunco, ORT Wenteche Matias Katrileo.

Kechu (cinque): Da ultimo, facciamo appello alle altre espressioni in resistenza, alle comunità in lotta, a dare continuità al weichan (lotta), nel cammino di una lotta frontale per recuperare il territorio e la libertà per il nostro popolo. Ad unirci nella lotta, a rafforzare i processi, a mantenere la dignità che caratterizza noi mapuche che lottiamo per il territorio e l’autonomia, a non lasciarci vincere da tutto l’apparato economico e politico. Non permettiamo che ci vengano a parlare di pace, quando hanno massacrato la nostra gente, quando la loro ricchezza è macchiata dal sangue mapuche, quando hanno saccheggiato i nostri territori: vogliono pace, ma con il popolo mapuche in ginocchio. Che la lotta continui fino ad espellere le imprese forestali, idroelettriche e i latifondisti che ci hanno tolto il territorio e la libertà con morte, proiettili e carcere. L’autodifesa e il sabotaggio di fronte all’invasione è legittima.

PER TERRITORIO E AUTONOMIA PER LA NAZIONE MAPUCHE!!!

FUORI LE IMPRESE FORESTALI, IDROELETTRICHE E GLI ALTRI INVESTIMENTI CAPITALISTI DAL WALLMAPU!!!

LIBERTÀ PER DANIEL CANIO E TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI!!!

¡¡¡AMULEPE TAIÑ WEICHAN WEWAIÑ – MARRICHIWEU!!!

(CONTINUI LA NOSTRA LOTTA – VINCEREMO CENTO VOLTE!!!)

NON SIAMO GLI INDIGENI DEL CILE, SIAMO MAPUCHE!!! (Matías Catrileo)

COORDINAMENTO ARAUCO MALLECO

*ORT: Organi di Resistenza Territoriale

foto: Simbolo degli Organi di Resistenza Territoriale

31 ottobre 2020

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

mapuche

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: Per la difesa dei propri territori i popoli creano l’Assemblea Maya per l’Autonomia

Città del Messico / Comunità di diversi popoli maya hanno concordato di creare e di organizzarsi nell’Assemblea Maya per l’Autonomia e nel Consiglio Maya per l’Autonomia, per rafforzare le lotte locali a difesa del territorio contro l’attività mineraria, la turistificazione, l’agroindustria e le altre forme di saccheggio nella Penisola dello Yucatán. L’accordo di unirsi nell’Assemblea per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone oggi ad 80 anni dalle bombe nucleari USA su Hiroshima e Nagasaki

Nella puntata odierna andiamo in Giappone, facendo il punto sulla politica domestica del Paese nipponico e sugli scenari internazionali del quadrante asiatico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“I popoli sostengono la causa palestinese. Potenti e governi voltano le spalle”. Corrispondenza dalla Cisgiordania occupata

Il ministro israeliano della Difesa Katz ha dichiarato oggi, mercoledì 16 aprile 2025, che “Israele non ha alcuna intenzione di permettere l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armarsi per salvare il capitalismo finanziario! La lezione di Rosa Luxemburg, Kalecki, Baran e Sweezy

Per quanto grande sia una Nazione, se ama la guerra perirà; per quanto pacifico sia il mondo, se dimentica la guerra sarà in pericolo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dati trapelati rivelano una massiccia campagna israeliana per la rimozione di post pro-Palestina da Facebook e Instagram

Una repressione radicale dei post su Instagram e Facebook critici nei confronti di Israele, o anche solo vagamente a sostegno dei palestinesi, è stata orchestrata direttamente dal governo israeliano

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NATO incontra Palantir: un’analisi critica del sistema di guerra basato su IA della NATO

È notizia di oggi che il 25 marzo 2025, la NATO ha finalizzato l’acquisizione del Maven Smart System NATO (MSS NATO), una piattaforma di guerra basata su intelligenza artificiale integrata sviluppata in collaborazione con Palantir Technologies. Acclamato come un passo avanti nelle capacità decisionali operative, il MSS NATO rappresenta l’ennesimo esempio dell’integrazione dell’IA nella sfera […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”: la diretta dalla manifestazione nazionale di Milano

“Fermiamo la macchina bellica. Palestina libera!”. Decine di migliaia di persone – circa 50mila per le realtà organizzatrici – sabato 12 aprile a Milano per la manifestazione nazionale per la Palestina, sottoposta a 77 anni di occupazione e a un anno e mezzo di genocidio per mano dello Stato israeliano. La piattaforma rivendicativa ribadisce le motivazioni della giornata di lotta: “NO al genocidio […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Come gli europei vanno incontro all’era complessa

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Pierluigi Fagan sulla congiuntura europea. Fagan parteciperà al dibattito di sabato 12 aprile alle 16 dal titolo “Scenari della guerra globale“. L’articolo è apparso […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“No alla prima fabbrica di armi per REARM Europe”: comunicato stampa della “Rete Mamme da Nord a Sud”

La Rete Mamme da Nord a Sud lancia un appello all’adesione e alla mobilitazione contro la nuova fabbrica di esplosivi nel Lazio e contro la militarizzazione dell’Europa. Le fabbriche di morte finanziate con fondi pubblici dalla Commissione europea rischiano di diventare presto realtà: apprendiamo con sgomento che la ex Simmel Difesa, oggi Knds (gruppo franco-tedesco, […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Capitalismo finanziario e economia di guerra

Nella giornata che ha visto grandi dichiarazioni del presidente Trump aprire alla guerra commerciale dei dazi abbiamo approfondito come la ristrutturazione della finanza e gli scenari bellici mondiali siano strettamente connessi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il popolo mapuche convoca una marcia a Temuco contro un megaprogetto elettrico

Viene convocata anche per chiedere la fine della promulgazione e dell’applicazione di leggi che cercano di fronteggiare i genuini processi di rivendicazione territoriale che comunità e Pu lof portano avanti in attesa della ricostruzione e liberazione nazionale mapuche.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: la Via Istituzionale v/s Resistenza e Controllo Territoriale

Sotto uno stato capitalista e coloniale è impossibile garantire i diritti fondamentali dei popoli originari.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: il CAM in Sciopero della Fame dice che “Non ci può essere dialogo con militarizzazione, prigionieri politici e senza la restituzione delle terre”

Dal 13 novembre sono in sciopero della fame i prigionieri politici mapuche del CAM (Coordinamento Arauco-Malleco) reclusi nel CCP Biobío di Concepción, Ernesto Llaitul, Esteban Henríquez, Ricardo Delgado Reinao e Nicolás Alcamán, per chiedere l’annullamento della sentenza di condanna a più di 15 anni di reclusione che pesa su di loro.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: i prigionieri politici mapuche iniziano uno sciopero della fame fino ad ottenere l’annullamento del processo del razzista stato cileno

Facciamo un appello al nostro Popolo, alle comunità in resistenza, così come agli oppressi in generale, ad accompagnare questa mobilitazione con denunce, proteste e azioni contro lo stato cileno e principalmente contro i veri nemici, i capitalisti e i loro lacchè, responsabili di tante ingiustizie, così come del saccheggio dei territori ancestrali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Popolo mapuche: accanimento giudiziario verso i dirigenti mapuche con condanne carcerarie eterne

La persecuzione verso le dirigenze mapuche non cessano, nemmeno dietro le sbarre, dove ultimamente abbiamo visto condanne di decine d’anni, una vita intera in carcere, un peso della legge che non cade così nemmeno sui violentatori di diritti umani di questo paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cile: rifiuto della condanna senza prove di 4 prigionieri politici mapuche del CAM

Queste azioni si iscrivono in un progressismo liberale che reprime i movimenti popolari, una tendenza che soddisfa le richieste dell’estrema destra e dei grandi imprenditori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: confermata l’estradizione in Cile dell’attivista mapuche Jones Huala

Questo martedì la Corte Suprema di Giustizia argentina ha emesso un verdetto con cui convalida l’ordine d’estradizione in Cile del lonko mapuche Facundo Jones Huala, detenuto da gennaio nel carcere penale federale di Esquel, Chubut, nell’ambito di una causa penale realizzata nel paese transandino e sulla cui legalità ci sono più che troppi sospetti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nazione Mapuche: La Corte d’Appello di Temuco tutela l’identità dei testimoni senza volto nella causa contro Héctor Llaitul

È una sentenza politica perché prescinde dai principi fondamentali di un dovuto processo, sottraendosi alle regole che garantiscono il diritto alla difesa nel quadro di un procedimento accusatorio garantista.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Héctor Llaitul, storico portavoce del CAM (Coordinamento Arauco Malleco), parla dal carcere – Intervista esclusiva di Resumen Latinoamericano

Il 24 agosto 2022 il portavoce del CAM Héctor Llaitul è stato arrestato e condotto in via preventiva nel carcere di Concepción, insieme ad altri weichafe dell’organizzazione.