InfoAut
Immagine di copertina per il post

Cile: rifiuto della condanna senza prove di 4 prigionieri politici mapuche del CAM

Osservatori Internazionali. Il Coordinamento Arauco Malleco è l’organizzazione mapuche più perseguitata dal governo di Boric.

Secondo la nostra opinione, quanto avvenuto durante il mese e mezzo del processo riflette un modello di discriminazione e criminalizzazione impulsato, avallato e promosso dallo Stato del Cile, dal suo Governo e dal Presidente Gabriel Boric. Queste azioni si iscrivono in un progressismo liberale che reprime i movimenti popolari, una tendenza che soddisfa le richieste dell’estrema destra e dei grandi imprenditori.

Convocati dalle famiglie dei Prigionieri Politici Mapuche del Coordinamento Arauco Malleco (CAM) – Ernesto Llaitul Pezoa, Ricardo Delgado Reinao, Esteban Henríquez Riquelme e Nicolás Villouta Alcamán -, abbiamo partecipato come Osservatori Internazionali al processo del Giudizio Orale portato avanti contro i 4 weichafe (combattenti).

Questo processo è iniziato mercoledì 4 ottobre 2023 ed è terminato con la lettura della sentenza il passato giorno 16 novembre, nella località cilena di Los Ángeles, provincia del Biobío, in Cile.

In questo esteso e spossante processo siamo stati attenti a tutti i fatti che lo riguardavano, denunciando le numerose violazioni dei diritti che sono state commesse durante il suo svolgimento.

Ora, e dopo una condanna che consideriamo ingiusta e politica, manifestiamo la nostra preoccupazione per l’evidente assenza del dovuto processo. Carenza che è evidente nella stessa redazione della sentenza, che in ripetute occasioni fa riferimento alla CAM dei 4 comuneri, come elemento centrale per giustificare la condanna. Questa sentenza risulta, a nostro giudizio, il frutto di un processo viziato dal razzismo, dai pregiudizi, la mancanza di garanzie e negligenza che diventa evidente con una condanna grottesca a più di 15 anni.

Come Osservatori, abbiamo constatato situazioni sommamente preoccupanti che non hanno protetto né hanno assicurato le condizioni minime per la difesa:

1. Il gruppo della difesa ha evidenziato e ha messo in risalto una delle più gravi violazioni al dovuto processo: la condanna di una persona per la sua vicinanza al luogo dove fu commesso il delitto. Decisione che è priva di testimonianze, testimoni o prove scientifiche che leghino i comuneri condannati per una partecipazione punibile.

2. Il processo è stato portato a termine in modo virtuale, nonostante che lo Stato d’Allerta Sanitaria in Cile fosse finito il 30 agosto 2023. Il Tribunale Orale Penale di Los Ángeles ha sollecitato la continuazione per un altro anno dei procedimenti telematici. Questo sistema ha escluso dalle udienze familiari e Osservatori dei Diritti Umani. È importante ricordare che, secondo le sue stesse leggi, lo stato è obbligato a facilitare l’accesso pubblico alle udienze. Escludere i familiari costituisce una grave omissione.

3. Denunciamo, inoltre, molteplici violazioni dei diritti dei comuneri durante il processo. Una delle più preoccupanti è stata l’imposizione di ceppi americani o manette alle mani e ai piedi. Questa misura evidenzia la mancanza di uguaglianza di fronte alla legge e viola il principio di presunzione di innocenza, considerandoli colpevoli prima di essere condannati.

4. A tutto questo si aggiunge, che si sono osservati momenti di estrema misoginia verso le difensore dei comuneri mapuche da parte del Procuratore, situazione che non ha ricevuto il trattamento adeguato da parte dei giudici del tribunale.

5. Alla fine e di fronte alla decisione dei giudici su quella che sarebbe una “condanna esemplare”, segnaliamo che l’unico fatto che è stato comprovato ed esemplificato è il razzismo e la persecuzione verso il popolo mapuche da parte della giustizia cilena, giacché questi giovani rappresentano la lotta storica di questo popolo.

Secondo la nostra opinione, quanto avvenuto durante il mese e mezzo del processo riflette un modello di discriminazione e criminalizzazione impulsato, avallato e promosso dallo stato del Cile, dal suo Governo e dal Presidente Gabriel Boric. Queste azioni si iscrivono in un progressismo liberale che reprime i movimenti popolari, una tendenza che soddisfa le richieste dell’estrema destra e dei grandi imprenditori. E nell’impegno di dimostrare un rispetto incondizionato verso le istituzioni liberali che supera i limiti e lede i diritti delle persone.

Ci sembra anche rilevante menzionare la sentenza “Norin Catriman e altri vs. Chile”, emessa il 29 maggio 2014 dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani, che condannò lo Stato del Cile perché stimò violati, tra gli altri, il principio di legalità e il principio di uguaglianza che proibisce di imporre discriminazioni arbitrarie.

Questi diritti, nuovamente, sono flagrantemente violati, con questa sentenza sproporzionata e senza fondamenti probatori, dalle giudici Marisol Panes, Constanza Naranjo e dal giudice Christian Osses del Tribunale Orale Penale di Los Ángeles.

Ribadiamo che il Coordinamento Arauco Malleco è stato storicamente oggetto di persecuzione e condanna a causa della sua legittima lotta per i diritti del popolo mapuche. Lo Stato del Cile ha impiegato tattiche brutali di terrorismo di stato contro questo, che vanno dagli assassinii fino alle detenzioni e persecuzioni dei suoi membri, famiglie e simpatizzanti, ledendo i loro diritti fondamentali.

Denunciamo pubblicamente questa situazione e facciamo un appello alle organizzazioni popolari e sociali ad unirsi a questa dichiarazione, diffondendola al di là dei media ufficiali e governativi. Riaffermiamo il nostro impegno e la nostra solidarietà ai lottatori del CAM che sono stati ingiustamente condannati dallo Stato del Cile.

LIBERTÀ PER I PRIGIONIERI POLITICI MAPUCHE

Novembre, 2023

24-11.2023

La Haine

Traduzione a cura di Comitato Carlos Fonseca

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

cilemapuchePOPOLI INDIGENI

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: la strategia Trump del “cortile di casa”

Le dichiarazioni di Trump delle ultime settimane sono molte e contraddittorie rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti del Sud America in particolare al largo del Venezuela

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Un “pericoloso comunista” sindaco di New York… E vai!

Riprendiamo questo articolo apparso su Il Pungolo Rosso sulla elezione di Mamdani a sindaco di New York. Il contenuto ci pare largamente condivisibile in diversi punti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sudan. Dopo il Darfur le RSF puntano al Kordofan, proseguono i massacri

Il Sudan continua a precipitare in una spirale di violenza che sembra non avere fine.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

NYC: la vittoria di Mamdani

La vittoria del candidato sindaco democratico Mamdani è stata in prima pagina su tutti i giornali nostrani sia ieri che oggi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Quando fallirà la promessa gialla?

Da Balfour a Trump, dal distintivo giallo alla linea gialla, la stessa storia si ripete in un unico colore, un colore che macchia le mappe e dipinge sia la geografia che la memoria.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La Bolivia nel suo labirinto

Con questo risultato, si chiude, per il momento, l’egemonia del Movimento al Socialismo (MAS) di Evo Morales

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: Noboa cerca di autorizzare una base militare USA nelle isole Galápagos

Il presidente ecuadoriano cerca di eliminare l’articolo costituzionale che proibisce basi straniere, nonostante il rifiuto sociale e ambientale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’è dietro il nuovo piano di Israele per dividere Gaza in due

Mentre Trump elogia la “pace”, Israele sta consolidando un nuovo regime di confini fortificati, governo per procura e disperazione orchestrata, con l’espulsione ancora obiettivo finale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Elezioni presidenziali in Camerun: proteste, repressione del dissenso e delle opposizioni

Le elezioni presidenziali in Camerun del 12 ottobre hanno portato ad un clima di crescente tensione nel Paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Sui diritti degli Indiani americani

In corrispondenza con noi Sibilla Drisaldi del Healing and Freedom Movement e Donald Hatch, detto Buddy, rappresentante della tribù Cheyenne e Arapaho del Sud Oklahoma. 

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Bolivia: I popoli indigeni paralizzano nei propri territori il progetto governativo di coltivazione della palma da olio

Il progetto governativo per coltivare la palma da olio o africana (Elaeis guineensis) è rimasto sospeso in certi territori dell’Amazzonia boliviana.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: media e organizzazioni documenteranno con una Missione di Osservazione la persecuzione politica a Eloxochitlán

Si tratta della prima missione di osservazione a Eloxochitlán che sorge “come una risposta urgente” alla violenza politica e giudiziaria contro la popolazione

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Paese Mapuche: parla il CAM, “La Commissione di Pace e di Intesa è una farsa” (I)

Siamo chiari, questa Commissione non rappresenta gli obiettivi politici della nostra organizzazione e del movimento mapuche autonomista che è attivo nei processi di recupero territoriale. di Héctor Llaitul La nostra politica continua ad essere la ricostruzione nazionale e la liberazione del Wallmapu, obiettivi che, una volta di più, non sono compresi né abbordati dalla classe […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: Per la difesa dei propri territori i popoli creano l’Assemblea Maya per l’Autonomia

Città del Messico / Comunità di diversi popoli maya hanno concordato di creare e di organizzarsi nell’Assemblea Maya per l’Autonomia e nel Consiglio Maya per l’Autonomia, per rafforzare le lotte locali a difesa del territorio contro l’attività mineraria, la turistificazione, l’agroindustria e le altre forme di saccheggio nella Penisola dello Yucatán. L’accordo di unirsi nell’Assemblea per […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’anomalia della guerra in Messico

Il 5 marzo il collettivo “Guerreros Buscadores de Jalisco” scopre qualcosa che innalza il livello della crudeltà del potere in Messico: un campo di sterminio del Cartel Jalisco Nueva Generación, uno dei cartelli più feroci del Paese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Autonomie e autodifesa in Amazzonia

Le autonomie territoriali e l’autogoverno popolare devono difendere i propri spazi in un periodo di crescente violenza statale e criminalità organizzata, che sono attori delle guerre di esproprio. di Raúl Zibechi, da Comune-info Se non lo facessero, sarebbero seriamente a rischio sia la sopravvivenza delle persone e dei gruppi, sia le autonomie. Tuttavia, molte autonomie […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Argentina: “Lo Stato Nazionale decide di non finanziare la lotta agli incendi”

Il fuoco devasta territori e vita nel Chubut, Río Negro e Neuquén. Di fronte alla scarsa azione del governo nazionale, abitanti locali, produttori e popoli originari indicano le cause: siccità prolungate e cambiamento climatico, monocolture di pini e mancanza di prevenzione. Un morto, centinaia di case distrutte e 23.000 ettari sono alcune delle conseguenze. Nel […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Messico: giustizia per Samir Flores Soberanes! 6 anni di impunità

Questo 20 febbraio si compiono 6 anni dal vile assassinio del nostro compagno Samir Flores Soberanes. Sei anni nella totale impunità di un governo che funge da mano armata per il grande capitale. da Nodo Solidale Samir è stato ucciso da 4 colpi di pistola davanti a casa sua ad Amilcingo, nello stato messicano del […]

Immagine di copertina per il post
Culture

La terra promessa di Sion non è per i Giusti

“Mi addormentai così, oppresso dal cupo destino che sembrava incombere su di noi. Pensavo a Brigham Young, che nella mia fantasia di bambino aveva assunto le dimensioni di un gigantesco essere malvagio, un diavolo vero e proprio, con tanto di corna e di coda.” (Jack London, Il vagabondo delle stelle – 1915) di Sandro Moiso, […]