InfoAut
Immagine di copertina per il post

Colombia. Sciopero nazionale e proteste contro il paquetazo di Duque

||||

È notizia di ieri che un ragazzo di 18 anni, Dylan Cruz, che ha preso parte alle proteste che da alcuni giorni scuotono la Colombia , è morto dopo essere stato colpito alla testa da un lacrimogeno o da una granata sparata dalla polizia antisommossa, la ESMAD, durante le manifestazioni a Bogotà.

Risale al 2018 l’elezione di Ivan Duque a Presidente della Colombia, esponente del Centro Democratico, sostenuto da proprietari terrieri e dalla potente classe imprenditoriale del Paese, portatore di un programma che puntava a valorizzare l’iniziativa privata e contrario a molti aspetti dell’accordo di pace siglato con le Farc. Alleato chiave degli Usa nella regione, la popolarità del presidente in questo anno e mezzo è andata a diminuire drasticamente (secondo i sondaggi ha raggiunto un tasso del 69% di impopolarità), così come il consenso verso una classe politica accusata di essere corrotta e collusa con la criminalità organizzata. La fine del consenso e le misure antisociali intraprese dal governo hanno dunque portato alla chiamata dello sciopero generale del 21 novembre che ha visto la partecipazione di centinaia di migliaia di persone.

Giovedì, giorno dello sciopero nazionale chiamato dai sindacati, sono scesi nelle strade di numerose città colombiane giovani, lavoratori, studenti, comunità indigena, contro il paquetazo che il presidente Duque ha realizzato in ambito economico, lavorativo e sociale con particolare attenzione nel denunciare il dilagare della corruzione della classe politica del paese. Alcuni provvedimenti riguardano l’eliminazione del pagamento degli straordinari e delle ferie, una discrepanza nello stipendio minimo tra i vari dipartimenti del paese, l’incremento dell’età pensionabile e la diminuzione delle pensioni stesse. Le riforme dell’Esecutivo prevedono, quindi, lo smantellamento dei diritti che in qualche modo garantiscono delle condizioni lavorative, pensionistiche e tributarie decenti andando in una direzione di privatizzazione. Altre questioni centrali nelle rivendicazioni dei manifestanti riguardano la richiesta di dimissioni del corpo di polizia antisommossa, che si è reso protagonista di una repressione sanguinaria durante le proteste, l’aumento degli investimenti per l’università pubblica e la risoluzione degli accordi di pace con le Farc.

A seguito della giornata di sciopero si sono susseguite altre manifestazioni, sabato, dopo la dichiarazione da parte del sindaco di Bogotà dello stato di emergenza e del coprifuoco, il corteo è stato ferocemente represso dallo Squadrone Mobile Antisommossa, con gas lacrimogeni e granate stordenti. Molte persone sono state arrestate, altre ferite e a Buenaventura sono morti due manifestanti in seguito all’intervento della polizia per impedire un saccheggio in un supermercato.

Per il momento il presidente ha annunciato di lanciare un dialogo nazionale per rafforzare l’agenda delle politiche sociali in vista della costruzione di un “cammino di riforme significativo”. In tutta risposta le proteste continuano e in un tweet diffuso dall’Unione Centrale dei Lavoratori si legge che “Il comitato nazionale dello sciopero ha deciso di rafforzare e aumentare la protesta e la mobilitazione. Contro l’agenda Duque e in omaggio a Dylan Cruz lo sciopero continua”.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

colombiaDYLAN CRUZPAQUETAZOprotestesciopero generale

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: corteo “Show Israel Red Card” contro la partita della vergogna tra Virtus e Maccabi Tel Aviv

Ieri, venerdì 21 novembre, corteo a Bologna contro la partita della vergogna, quella di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv prevista alle 20.30 al PalaDozza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ecuador: il trionfo di un popolo che non rinuncia alla sua sovranità

Nel referendum del 16 novembre il popolo ecuadoriano ha detto NO

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Levante: il Giappone ai tempi del neogoverno nazionalista della Premier Sanae Takaichi

A livello internazionale, una delle prime mosse della Takaichi è stata aprire un profondo scontro diplomatico con Pechino

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Medici per i diritti umani denuncia uccisioni prigionieri di Gaza nelle carceri israeliane

Il nuovo rapporto diffuso da Medici per i diritti umani-Israele (Phri) apre uno squarcio ulteriore su un sistema detentivo che negli ultimi due anni ha raggiunto un livello di letalità senza precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia in rivolta: proteste e scioperi contro l’inquinamento dell’impianto chimico

Il 21 ottobre 2025, la città tunisina di Gabès è stata paralizzata da uno sciopero generale e da massicce proteste contro l’inquinamento causato dall’impianto chimico statale gestito dal gruppo Tunisian Chemical Group (CGT)

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerra alla Guerra! Blocchiamo Tutto!

Di seguito il comunicato di GUERRA alla GUERRA rispetto a valutazioni e prospettive del percorso.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nel Paese Basco meridionale: risposta antifascista contro i nostalgici di Franco

Durante il raduno, i sostenitori della Falange hanno moltiplicato i saluti fascisti, sfilando con bandiere spagnole e simboli della dittatura militare.

Immagine di copertina per il post
Traduzioni

El trabajador inexistente

Para las derechas, los trabajadores y las trabajadores son “inexistentes” sino como agentes de la producción capitalista. Están privados de una subjetividad propia: no pueden y no deben tener opiniones, pensar, cabrearse o, dios no lo quiera, ocupar las calles.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Il lavoratore inesistente

La retorica della destra sul movimento “Blocchiamo tutto” ci racconta meglio di ogni saggio la visione dominante sul ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici nella società: farsi sfruttare, consumare e stare muti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.