Un commento di Davide Grasso ai microfoni di Radio onda d'urto.
Siria del Nord. E’ di almeno 16 morti il bilancio dell’attentato suicida che ha preso di mira oggi, mercoledì 16 gennaio 2019, Manbij, località controllata dalle forze del confederalismo democratico e su cui, da mesi, ha messo gli occhi la Turchia di Erdogan, che continua ad ammassare truppe al confine turcosiriano.
L’esplosione è avvenuta al ristorante Qeser Al Umaraa sulla via Sindis, nel centro di Manbij. Quattro delle vittime sono militari statunitensi della Coalizione anti-Daesh, gli altri sono membri del Consiglio militare di Manbji e civili. Tra i feriti ci sono altri 3 soldati Usa.
L’attacco è stato rivendicato da Daesh, anche se da più parti, sul terreno, si punta il dito nei confronti dei servizi segreti turchi, non nuovi ad agire in…sintonia con il Califfato Islamico.
L’intervista a Davide Grasso, già nostro corrispondente dal Kurdistan, volontario delle YPG, che ha combattuto, nel 2016, durante la conquista della città di Manbij, autore dei libri “Hevalen” e “Il fiore del deserto” e uno dei cinque compagni di Torino per cui la Procura piemontese ha chiesto la misura ultrarepressiva della sorveglianza speciale, proprio per il suo sostegno, diretto, all’esperienza della rivoluzione confederale in Siria del Nord.
da Radio onda d'urto
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