InfoAut
Immagine di copertina per il post

Antudo sotto attacco per aver diffuso il video di un’azione contro la guerra

Antudo è sotto accusa. Ma insieme ad Antudo , realtà politica siciliana e portale di informazione indipendente, anche la libertà di espressione è sotto accusa.

All’alba di venerdì scorso, infatti, su mandato della “Direzione Distrettuale Antimafia”, negli appartamenti di sei membri della redazione del portale siciliano, tra Palermo e Messina sono state effettuate altrettante perquisizioni dalle forze di polizia: le accuse sono di istigazione a delinquere e atto terroristico, correlate alla diffusione di un video e una nota stampa sul sito antudo.info lo scorso novembre. Nel video si intravede un’azione di protesta attuata da un gruppo di persone davanti a una delle sedi della Leonardo SPA sul territorio siciliano.

Viene da chiedersi come sia possibile che per la diffusione di un video e di una nota su una pagina Facebook sia stato messo in campo un dispositivo giudiziario di tale entità, con pene che arrivano a 8 anni, volto a rintracciare i responsabili della pubblicazione del materiale informativo.

Ma per chi è a conoscenza di cosa sia il colosso Leonardo SPA, appare evidente come l’argomento sia oggetto di massima attenzione da parte degli organi repressivi.

Si tratta infatti di un’azienda a partecipazione statale dai profitti miliardari (932 milioni di euro il bilancio 2022) di importanza strategica per lo stato italiano, poiché tra i leader mondiali nei settori di difesa, aerospazio e sicurezza. In poche parole, produce e vende agli eserciti di tutto il mondo armi, mezzi, brevetti, tecnologie militari all’avanguardia.

Un’azienda che vanta tra i più assidui acquirenti la Turchia di Erdogan, che lo scorso autunno ha bombardato le popolazioni civili dei territori del Rojava, in Siria del Nord. Un’azienda che dal conflitto Russo-Ucraino ha goduto grandi incrementi nel fatturato a causa delle maggiori vendite di velivoli e armamenti.

Un’azienda che continua ad arricchirsi sulla morte e sulla distruzione di interi territori.

In questo scenario di escalation militare globale, pare che anche la libertà di diffusione e di informazione debba essere trattata dalle istituzioni dello stato come questione di interesse strategico. Ma l’attacco subito da Antudo è un attacco rivolto a chiunque scelga di fare informazione indipendente, di schierarsi contro la guerra e i profitti miliardari delle aziende di morte mentre l’inflazione e la disoccupazione gravano sempre più sul tessuto sociale. È un tentativo di colpire la libera diffusione di contenuti digitali perché considerati scomodi e da mettere a tacere. Di fronte a questo attacco, chiamiamo a raccolta tutti coloro che insieme a noi questa libertà di pensiero e di espressione vogliono difenderla.

Qui l’articolo in questione.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Conflitti Globalidi redazioneTag correlati:

antudoguerraLEONARDOrepressionesicilia

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

«La cosa più importante è salvare il maggior numero possibile di vite umane e infrastrutture in Ucraina»

Maidan illustra quindi i principali dilemmi dei movimenti e delle mobilitazioni globali: la classe operaia ha una capacità molto limitata di organizzarsi, di articolare gli interessi di classe e di fornire almeno una leadership nazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cameri: manifestazione contro Leonardo e le fabbriche di morte del governo italiano

Il Coordinamento Novara per la Palestina e altre realtà locali hanno organizzato per sabato 15 novembre una manifestazione che partirà dal centro città di Cameri per poi giungere sino alla base militare di Cameri in provincia di Novara composta dall’aeroporto militare e da due stabilimenti Leonardo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele sta costruendo un “muro per l’accaparramento delle terre” nel sud del Libano meridionale mentre continuano gli attacchi aerei

Immagini di un muro in costruzione da parte dell’esercito israeliano nei pressi di postazioni occupate nel sud del Libano sono circolate online, mentre continua la pressione per disarmare Hezbollah

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turisti della guerra a Sarajevo: aperta un’inchiesta, almeno 5 gli italiani coinvolti

Si radunavano a Trieste e da lì partivano per sparare “per divertimento” ai civili insieme ai militari dell’esercito serbo-bosniaco che assediavano la città di Sarajevo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi e gas :l’Europa sempre piu’ dipendente dagli U.S.A.

A ottobre, per la prima volta, un singolo Paese gli USA ha esportato oltre 10 milioni di tonnellate metriche (mmt) di gas liquefatto, il 70% delle quali verso l’Europa.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il grande reggimento cinese dell’esercito globale dei gig-workers

200 milioni di precari tra industria e servizi, ma soprattutto giovani che rifiutano il mito del lavoro

Immagine di copertina per il post
Confluenza

DDL NUCLEARE : cosa aspettarci, cosa sappiamo?

Continuiamo ad approfondire e a tenere alta l’attenzione sul tema del ritorno del nucleare.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Libertà vigilata

Un inedito maccartismo sta attraversando l’Occidente e, per quanto direttamente ci riguarda, l’Europa, sempre più protesa verso la guerra, irresponsabilmente evocata dalla presidente Ursula Von der Layen come “scudo per la democrazia”

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ucraina: logoramento militare sul fronte orientale, esodo di giovani sul fronte interno

La situazione sul campo in Ucraina è sempre più difficile per le truppe di Kiev.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Sainte-Soline: le prove dell’intento di massacrare i manifestanti

«Non riesco più a contare quanti ragazzi abbiamo accecato! È stato davvero divertente!»

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.