InfoAut
Immagine di copertina per il post

Taranto: indusriali in strada e contro manifestazione cittadina

 

Momenti di tensione davanti alla prefettura fra i due cortei, separati da cordoni di polizia e carabinieri in assetto antisommossa.”Taranto libera. Assassini. I nostri figli muoiono come i vostri”, “Vergogna”, “fascisti”, “venduti”, “bastardi”. “Ci sfruttano ci inquinano e ci danno polizia, è questa la loro democrazia”, alcuni degli slogan lanciati verso gli industriali e forze dell’ordine.

Qui sotto riportiamo il comunicato del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti sulla giornata di ieri:

 

Avremmo voluto che non passasse un messaggio: che Taranto vuole continuare a convivere con l’Ilva, l’Eni e tutte le altre realtà industriali che hanno distrutto il territorio e le vite di tanti. Avremmo voluto che non fosse anestetizzata e resa silenziosa una intera città affinché in pochi potessero comunicare al mondo che Taranto pensa di poter superare la crisi continuando ad andare a braccetto con i gruppi industriali che l’hanno devastata, riproponendo gli stessi meccanismi che si sono dimostrati fallimentari nel recente passato. Avremmo voluto testimoniare pacificamente che Taranto vuole altro, che chi sfila oggi lo fa perché spinto dai propri datori di lavoro, dal ricatto e non dall’autolesionismo. Avremmo voluto manifestare tutto questo, parlare con gli altri lavoratori. Confrontarci con loro. Taranto, però, non è più una città plurale.

Lo Stato tutto vuole tranne che sottrarre i suoi abitanti dal martirio per l’economia nazionale. Una visione miope, non solo perché relega i cittadini ionici a un destino di fame e di morte ma anche perché continua ad assecondare l’ingordigia di chi sa bene come sfruttare, inquinare e portare la ricchezza altrove. Non c’è nulla nell’attività per Taranto del Governo Renzi o nelle rivendicazioni di Confindustria Taranto che metta al centro il bene comune in tutte le sue accezioni. Non si menziona la vita. Si attende un “industriale illuminato” che nel mondo dell’acciaio e del petrolio è pura utopia. Volevamo dimostrare anche noi il nostro punto di vista differente durante la manifestazione. Ci tenevamo che venisse raccontata la verità: che la città non è con chi non è capace di cambiare. Ci è stato però impedito. Nella giornata di ieri la Questura di Taranto ci ha inibito dal manifestare la nostra opinione. Siamo stati invitati a fare altro oggi, a non disturbare l’indecente teatrino sapientemente costruito. Siamo delusi.

Ancora una volta vediamo le istituzioni incapaci di garantire ai cittadini quella libertà di manifestazione del pensiero che dovrebbe essere fondante in una democrazia. È come se nulla fosse cambiato in questi anni: noi da una parte e loro dall’altra. È un vero peccato perché siamo convinti che la pluralità sia un arricchimento; che tanti lavoratori che oggi manifestano avrebbero compreso il nostro punto di vista. Alcuni, siamo convinti, si sarebbero uniti a noi come accaduto il 2 agosto 2012. Sappiamo bene che è proprio questo ciò che spaventa Confindustria e non solo: la possibilità che il confronto possa convincere i lavoratori a uscire dallo scacco del ricatto occupazionale. È per questo che, ancora una volta, preferiamo non sprecare le parole con chi ha svenduto per interesse la propria terra e ci rivolgiamo direttamente ai lavoratori.

Invitiamo chi oggi manifesta, infatti, a cogliere la sottile strategia degli industriali ionici. “L’industria è in crisi”. “L’industria è al capolinea”. “La crisi della grande industria sta diventando devastante”. Parole con le quali Confindustria Taranto non prova a difendere il vostro benessere ma chi è concausa della crescente povertà del territorio ionico. Strumentalizzano la crisi economica che sta attraversando il Paese, Taranto in modo particolare. Il nemico per Confindustria Taranto non è l’inquinamento che ha impedito la crescita di ogni forma di economia alternativa. Il nemico è chi prova a non rifare gli stessi errori; chi prova a non puntare sull’ennesimo cavallo perdente. Il nemico per Confindustria Taranto sono gli artigiani, i commercianti, gli allevatori, i mitilicoltori, i pescatori, gli agricoltori, le piccole imprese, le associazioni e i movimenti civici che vogliono costruire un futuro diverso per l’intera provincia. Scendere in strada oggi per manifestare contro la deindustrializzazione del territorio, rappresenta l’ennesimo tentativo di ricattare chi prova a porre le basi per una economia differente. Quella che Confindustria Taranto chiama deindustrializzazione, in realtà, non è altro che quel radicale cambiamento che chi ha a cuore il futuro di Taranto non può non auspicare.

PERCHÉ CONFINDUSTRIA TARANTO CONTINUA A IGNORARE che l’industria non è solo quella pesante, quella che vuole il progetto Tempa Rossa dell’Eni e che ci ha condannato ad un impoverimento progressivo legandoci mani e piedi alla monocultura dell’acciaio. Quella che non è mai coincisa col benessere diffuso.

PERCHÉ CONFINDUSTRIA TARANTO CONTINUA A IGNORARE che esiste l’industria a basso impatto inquinante e che insieme alla mitilicoltura, alla pesca, alla cultura, al turismo e più in generale al terziario, è possibile sottrarsi ai ricatti e contemporaneamente creare quella ricchezza che l’industria pesante non garantisce più (non solo a Taranto).

PERCHÉ CONFINDUSTRIA TARANTO CONTINUA A IGNORARE che gli interessi di pochi non coincidono quasi mai con quelli di una comunità.
La battaglia contro la deindustrializzazione del territorio non può coincidere con la difesa degli interessi di quei gruppi industriali che hanno usato il territorio a loro uso e consumo.

Basta ricatti. Cambiare si può, si deve. Avremmo voluto testimoniarlo in strada anche noi ma ci è stato impedito. Chi vuole il male di Taranto e dei suoi cittadini ringrazia.

 

Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

comitato cittadini liberi e pensantitaranto

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Torino: lo Spazio Popolare Neruda sotto attacco: la risposta di chi abita e vive lo spazio per la tutela della salute collettiva

Da ieri i quotidiani locali a Torino hanno alimentato la bufera in merito allo Spazio Popolare Neruda dove si è verificato un caso di tubercolosi al quale è seguita un’attenta gestione per la tutela della salute collettiva, sia della comunità che vive e attraversa lo spazio, sia del quartiere e di chi lo anima con le più varie attività. 

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il problema è il Neruda o l’assenza di prevenzione?

Questa mattina è uscita la notizia su “La Stampa” e altre testate locali riguardo alla presenza di alcuni casi di tubercolosi all’interno dello Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Chi paga il “miracolo economico” (che poi è la solita austerità) del Governo Meloni

Il prelievo fiscale è salito dal 2024 al 2025 dal 41,4% al 42,6% del Pil, toccando un picco da record a danno di milioni di contribuenti con redditi medio bassi

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Fuori dalla metropoli. Quaderno di lavoro su lotta per la casa e capitale immobiliare

Una lettura necessaria per ragionare sulla militanza e le lotte sociali fuori dai grandi conglomerati urbani.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

I privati all’assalto della sanità (con l’appoggio del Governo)

Lo scorso 8 luglio Mediobanca ha dato notizia dell’aggiornamento del suo Report 2024 sui maggiori operatori sanitari privati in Italia (con fatturato superiore a 100 milioni) nel 2023.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Francia: Lecornu s’est mazziat

500 000 persone in tutta la Francia contro Macron e la sua politica a due giorni dalla caduta del Primo Ministro francese Bayrou, record per il neo incaricato Sébastien Lecornu, contestato al suo secondo giorno di mandato.

Immagine di copertina per il post
Culture

Scolpire il tempo, seminare il vento, creare antagonismo

Siamo la natura che si ribella!, ammonisce con efficace sintesi uno striscione no-tav esprimendo un radicale antagonismo nei confronti del mortifero sfruttamento capitalista patito dall’essere umano e dalla natura, di cui è parte.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Taranto: il sindaco Bitetti ritira le dimissioni e partecipa all’incontro al ministero. Slittate le decisioni sull’ex-ILVA il 12 agosto

Gli ambientalisti denunciano ciò che emerge chiaramente dalle carte: il processo di decarbonizzazione, se attuato, verrà portato a termine tra 10-12 anni.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Taranto: il sindaco si dimette di fronte alla rabbia dei cittadini per il dossier Ilva

Il sindaco di Taranto Piero Bitetti si è dimesso in seguito alla contestazione da parte dei cittadini sul suo ruolo nel dossier Ilva.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Seconda edizione della Convocatoria Ecologista a Taranto

Chiamata da Taranto per la seconda edizione della Convocatoria ecologista che avrà luogo dall’1 al 3 settembre. Tre giorni per affrontare le lotte ecologiste attraverso una chiave intersezionale: il discorso decoloniale e transfemminista sarà cardine del confronto proposto durante le giornate tarantine.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

TARANTO: NUOVO OMICIDIO SUL LAVORO. MUORE UN OPERAIO AL PORTO, SCHIACCIATO DAL TELAIO

Nuovo omicidio sul lavoro. A Taranto Massimo De Vita, 45 anni, è morto mentre lavorava questa mattina, intorno alle ore 8, al quarto sporgente del porto di Taranto, schiacciato da un pesante telaio metallico. Sembra che il telaio si sia improvvisamente sganciato mentre veniva spostato da una nave che trasportava pale eoliche, nel corso delle […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Taranto: eppur si chiude

Alessandro Marescotti spiega “dati causa e pretesto, le attuali conclusioni” della vicenda Ilva, a seguire link ad articoli di Marina Forti, Antonia Battaglia, Gruppo di Intervento giuridico, Medicina Democratica, un documentario di Arte.tv, un articolo del quotidiano Domani, vignetta di Staino Da La bottega del Barbieri Anatomia di un disastro ambientale – Alessandro Marescotti Questa condanna […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ex-Ilva: tragedia sfiorata nell’acciaieria a pochi giorni dalla sospensione di due lavoratori per “eccesso di diritto di critica”

Ennesimo incidente, ennesima tragedia sfiorata allo stabilimento siderurgico AcerlorMittal di Taranto. Ieri alle 7:30 nel reparto di CCO/2 (colata continua dell’Acciaieria 2) è avvenuta un’esplosione in paniera che ha causato la fuoriuscita incontrollata di acciaio liquido, ed ha fatto spostare i pulpitini presenti sulla linea, senza per fortuna causare feriti tra i lavoratori presenti nel […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Taranto: “Daspo fuori contesto” per i supporters dell’Ardita Due Mari

“Daspo fuori contesto” per i supporters dell’Ardita Due Mari che lo scorso febbraio avevano contestato la visita di Salvini a Taranto. Tali decreti, adottati dalla digos di Taranto, vanno a colpire dritto al portafoglio dei denunciati. Erano i primi giorni di febbraio, quando il leader della Lega Matteo Salvini continuava il suo continuo tour elettorale. […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Arcelor Mittal: è sciopero contro l’arroganza padronale

Dall’altro ieri 18 maggio lavoratrici e lavoratori di Arcelor Mittal di Genova e Novi Ligure sono in stato di agitazione, contro l’improvvisa (a dir poco) decisione dell’azienda di ricorrere alla cassa integrazione: gli operai sono arrivati in fabbrica come tutti i giorni, ma il loro badge era disattivato, la cassa integrazione è partita e nessuno […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Taranto – Non sui nostri corpi!

Ripubblichiamo dal portale del C.U.A. di Bologna alcune considerazioni di uno studente tarantino fuorisede iscritto all’UniBo, riflessioni pensate a partire dal primo caso di Coronavirus registrato nello stabilimento ex Ilva-ArcelorMittal (TA). CHIUSURA IMMEDIATA DELL’EX ILVA E DI TUTTE LE FONTI CHE PRODUCONO SFRUTTAMENTO E PRECARIETA’, SOLIDARIZZANDO CON TUTTA LA COMUNITA’ SUBALTERNA, BASTA LAVORARE E MORIRE! […]