InfoAut

Sugli scontri alla Sapienza del 12 dicembre

Ieri gli studenti di roma sono stati protagonisti di una giornata intensa, in linea con quello che è successo in questo autunno nelle piazze di tutta italia, in cui la rabbia espressa dagli studenti ha ricalcato il solco di quella rottura netta con le politiche governative dell’austerity che tutti I soggetti sociali in lotta stanno portando avanti giorno dopo giorno, una mobilitazione che, dal 19O, si è estesa a macchia d’olio riuscendo anche a raggiungere settori, come quello studentesco, che dopo il fallimento del movimento dell’onda sembrava destinato a liquefarsi nelle varie specificità della metropoli.
Crediamo che la scommessa di ripartire proprio da questa commistione categoriale, cercare di fare interfacciare realtà universitarie e metropolitane costruendo un livello materiale di condivisione di pratiche e di percorsi di lotta, sia stato l’elemento vincente per far ripartire quel meccanismo di attivazione studentesca che si era inceppato; allo stesso tempo è fondamentale sottolineare come questo sia stato possibile solo strutturando un intervento politico all’interno degli atenei che tentasse di intercettare.
I bisogni soggettivi degli studenti e significarli collettivamente aprendo spazi e liberando tempi di vita; rendendo di fatto il discorso della riappropriazione una pratica sperimentabile e riproducibile anche per gli universitari non militanti non soltanto nelle quattro mura di un’aula occupata. La giornata di oggi ci consegna due dati importanti: il primo è che Letta e Napolitano non si sono presentati ma hanno mandato al loro posto I plotoni della celere; il secondo, ad esso direttamente collegato è come anche le risposte che noi diamo devono essere necessariamente proporzionate alla durezza dell’apparato repressivo e rispecchiare la necessità di una contrapposizione netta all’impoverimento sostanziale a cui vorrebbero obbligarci.
L’evento in sé della celere che carica in sapienza, certamente qualcosa fuori dall’ordinario, se contestualizzato all’interno di un quadro d’insieme che ci sembra rispecchi l’immagine di una metropoli meticcia in lotta, riesce ad essere pensabile come ulteriore elemento arricchente; non perchè ci piace prendere le botte o creare un’estetica del conflitto che “buchi lo schermo”, ma perchè rappresenta un punto di rottura, l’esplicitazione dello strapotere del rettore Frati e delle strategie del governo Letta e a questo non può che seguire una presa di coscienza collettiva sulla radicalità della fase nella quale ci troviamo e sulla necessità di essere animati da una determinazione forte nel tentativo di disarticolazione del dispositivo università. All’aziendalizzazione, ormai compiuta, degli atenei corrisponde lo smantellamento definitivo del welfare studentesco; Il diritto allo studio assume ormai sempre di più I connotati di un privilegio, allo stesso tempo è sotto gli occhi di tutti come il “sapere” riprodotto nelle università non abbia alcun connotato neutro, ma è elemento cardine dello sfruttamento, sul piano tecnico quanto su quello soggettivo.
Diventa allora necessario trasformare anche questo campo in un terreno di scontro aperto, fare I conti con chi è responsabile della trasformazione dell’università partendo dal destabilizzare le micro-dinamiche di potere che baroni e presidi di turno mettono in atto, costruendo contro-saperi collettivi, andando a spiegare agli studenti che non ha senso lamentarsi della crisi dell’università pubblica se non si aprono spazi in cui si prova a invertire la rotta. Siamo consapevoli che il livello di militarizzazione messo in campo ieri nel nostro ateneo è legato a filo doppio con una strategia politica che vede sempre di più l’assoggettamento temporaneo di alcune zone; che siano interi territori o strade, la tecnica è la stessa: trasformarle di fatto in zone dove vige lo stato di polizia, dove non esiste più alcun diritto. Sembra che il governo Letta, in linea con I precedenti, ritenga che questa sia l’unico modo per cercare di isolare una rabbia sociale sempre più dilagante; che invece riesce molto pragmaticamente ad individuare I responsabili di questo stato di cose: una classe politica sempre più distante dalle esigenze reali della popolazione e un partito di governo, il PD, completamente immerso nei giochi di potere che alimentano speculazione, svendita del patrimonio pubblico, sfratti, sgomberi, e devastazione ambientale.
Crediamo fermamente che il gioco mediatico della divisione tra buoni e cattivi debba essere spezzato, allo stesso modo deve essere chiarito che non ci interessa passare per le povere vittime della brutale violenza della polizia; alle cariche noi rispondiamo SENZA PAURA, SENZA INDIETREGGIARE, perchè non siamo diversi da chi tutti I giorni resiste nelle strade e nelle piazze d’italia; studenti medi, migranti, facchini, occupanti di case: QUI NESSUNO ARRETRA! La determinazione che dimostriamo vuole significare che I tempi stanno cambiando; che non siamo più disposti ad accettare bugie e giustificazioni dei potenti di turno, che l’università la vogliamo ricostruire a seconda dei bisogni reali degli studenti, un sapere che non sia più schiavo delle retoriche del potere ma che riesca ad essere reale strumento per coltivare la criticità di pensiero e la pratica di lotta.
Fiduciosi che questo sia solo l’inizio, ci lasciamo alle spalle questo autunno molto soddisfatti di come siamo riusciti a rendere dinuovo l’università un terreno di scontro aperto tra chi vive le contraddizioni della crisi e chi le determina; speriamo che gli spazi di confronto che si sono aperti in questa stagione riescano a costruire con la stessa determinazione e inteligenza un percorso in avvicinamento al vertice sulla disoccupazione giovanile che si terrà ad aprile a roma; riproducendo quell’ intreccio virtuoso tra esperienze diverse ed eterogenee che però riescono ad individuare e combattere attraverso riappropriazione e conflitto un nemico comune: le politiche di austerity e la precarizzazione dell’esistenza.
 
Sapienza Clandestina

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Lettanapolitanoromasapienzauniversità

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: “Verità per Ramy e Fares”. In 600 alla fiaccolata al Corvetto

“Verita’ per Ramy e Fares”. Sabato 30 novembre a Milano una fiaccolata  in ricordo di Ramy Elgaml. Centinaia di persone si sono ritrovate alle ore 19.00 in Piazzale Gabrio Rosa al Corvetto per poi raggiungere il luogo dove Ramy è deceduto dopo un incidente stradale a seguito di un inseguimento di un’auto dei carabinieri durato 8 chilometri, su cui indaga la Procura.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: in piazza a Roma e a Palermo con la parola d’ordine “disarmiamo il patriarcato”

Un anno dopo le imponenti manifestazioni di Roma e Messina, ieri le manifestazioni nazionali organizzate contro la violenza patriarcale da Non una di meno! erano a Roma e a Palermo.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Piazze per la Palestina: una speranza che può esistere, un punto segnato alla controparte

Il 5 ottobre a Roma è stata una giornata importante, la conferma di una speranza che può esistere, un punto segnato sulla controparte.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: in diecimila rompono gli argini per la Palestina

Più di diecimila persone ieri hanno raggiunto la Capitale per manifestare il fermo sostegno alla Palestina e al Libano sotto attacco da parte di Israele nella complicità internazionale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

5 Ottobre: GPI e UDAP confermano la manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano

Manifestazione nazionale per la Palestina e il Libano lanciata da Giovani Palestinesi d’Italia e Unione Democratica Arabo-Palestinese per sabato 5 ottobre 2024 a Roma (ore 14, piazzale Ostiense – metro Piramide).

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: migliaia in piazza contro il governo Meloni. Scontri tra collettivi universitari e polizia

Si è svolto ieri a Roma, partito da piazza Vittorio Emanuele II, il corteo “contro il governo Meloni” diretto a Porta Pia a cui si sono aggiunti i collettivi universitari e liceali che si sono dati appuntamento a Piazzale Aldo Moro.  In testa al corteo lo striscione con lo slogan della manifestazione e il sottotitolo […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Dalla Francia all’Italia, la terra si ribella

Domenica 12 maggio una delegazione del movimento francese Soulèvements de la Terre era a Roma per incontrare altri movimenti ecologisti e invitare alle prossime mobilitazioni. Un racconto a più voci di un importante momento di scambio.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

L’articolo viene arricchito quotidianamente con le iniziative, i comunicati e gli aggiornamenti dalle Intifada studentesche in corso..

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada Studentesca: le tende per Gaza stanno diventando un movimento globale

A quasi sette mesi dallo scoppio della guerra a Gaza, in numerose università del mondo sta montando la protesta degli studenti contro la risposta militare di Israele.