InfoAut
Immagine di copertina per il post

Parigi. Liceali instancabili e manif nocturne: “Tout le monde déteste la police!”

Nuova giornata di mobilitazione a Parigi contro la Loi Travail. Giovedì è l’appuntamento ormai abituale degli studenti medi che dal 9 marzo sono scesi in piazza praticamente ogni settimana con manif sauvage dai licei bloccati con griglie e cassonetti. I giovedì contro la riforma del lavoro anche questa settimana battono due tempi: alle 11 un corteo auto-organizzato e ufficialmente boicottato dai sindacati studenteschi e alle 14 il corteo “unitario” chiamato anche dalle tradizionali organizzazioni dei liceali.

Alle 11:00 Place de la république, dove si è concluso da qualche ora la quattordicesima Nuit Debout, è già gremita di giovani e giovanissimi studenti, almeno un migliaio ai blocchi di partenza saranno forse duemila alla conclusione del corteo. In testa una citazione rivisitata di Booba, star del gangsta rap francese “Il cielo sa che sanguiniamo sotto i nostri passamontagna. Contro la legge sul lavoro” poi “Tutti pedine. Siamo stanchi di stare in ginocchio, solleviamoci il domani ci appartiene” e ancora gli studenti del 93, la Banlieu Nord, con un loro piccolo striscione. Il corteo, non autorizzato, parte verso la Gare de l’Est tra gli slogan “Né carne da padrone, né carne da manganello, gli studenti contrattaccano!” “Studenti, liceali, disoccupati, salariati tutti insieme dobbiamo lottare perché tutti insieme vinceremo!”. Ma fin da subito l’attenzione è tutta sulla polizia. Nelle ultime settimane i liceali hanno vissuto sulla loro pelle cosa s’intende per monopolio della violenza da parte dello Stato, tantissimi sono quelli che hanno amici e compagni di classe che hanno avuto braccia rotte, teste spaccate, che hanno ricevuto proiettili di gomme e schegge di granate stordenti. E allora, fin dal mattino, un’evidenza s’impone all’unisono “Tout le monde déteste la police!”.

Arrivati alla Gare de l’Est c’è un primo tentativo di andare ad occupare i binari, respinto col pepper spray dagli agenti anti-sommossa che innaffiano abbondantemente gli studenti. Poco lontano alla Gare du nord ci si prova di nuovo ma questa volta il corteo è troppo sfilacciato e la polizia riesce a schierarsi in tempo.

Si continua poi verso Stalingrad dove è previsto alle 14 il concentramento per il corteo del pomeriggio: “Siamo in anticipo che si fa? Dai continuiamo!”. Dopo qualche centinaio di metri, la polizia però riesce a far rintanare il corteo in una via laterale e lo circonda impedendo a chiunque di uscire. Qualche tentativo di forzare ma i robocop sono tanti e poco disposti a lasciarsi sorprendere. Uno studente di origini magrebine chiacchiera con delle compagne di classe dalle spalle dei CRS: “Sei in prigione eh!? Per una volta è l’arabo che resta fuori!” e se la ridono insieme. Nella contrapposizione un’ “integrazione” ben più solida e vera di un qualsiasi workshop patinato e ipocrita sulla cittadinanza.

Intanto s’ingrossano le file dei solidali che chiedono di lasciar passare gli studenti, qualche bottiglia d’acqua viene lanciata al di là delle file dei gorilla in uniforme per aiutare i ragazzi ormai bloccati da più di un’ora. “Liberate i nostri compagni!” “Liberate i nostri figli”. Qualche piccola carica di alleggerimento anche su di loro.

Alle 14 l’accerchiamento viene levato in un boato di gioia, la linea di CRS si apre e fa le spese di ore di frustrazione senza cibo né acqua. Bottiglie, sedie, cassonetti volano sulle teste degli agenti che spingono la manifestazione verso il corteo “ufficiale” in partenza.

Il servizio d’ordine dei sindacati studenteschi fa cordone intorno al camion, capitanato da un poliziotto iscritto alla CGT. Mestiere, vocazione. Lo spezzone auto-organizzato prende la testa del corteo senza troppe difficoltà a differenze di altre occasioni in cui si era venuti alle mani coi sindacalisti. Da una parte sanno che sarebbe difficile opporsi a questa voglia di protagonismo di chi vuole che venga riconosciuto il proprio ruolo di gioiosa locomotiva del movimento contro la Loi travail, dall’altra parte parte si tratta di isolare meglio gli studenti scomodi in caso di eventuali dérapages. I poliziotti avanzano in centinaia da tutti i lati dello spezzone, continuando a far montare la tensione. Non si può neanche lasciare lo spezzone e uscire quella che diventata di fatto una sorta di accerchiamento ambulante.

Arrivati a Place de la République la presenza della polizia è impressionante. Il corteo dovrebbe proseguire verso Bastille ma la polizia fa tappo e impedisce anche semplicemente di raggiungere la piazza dell’acampada. La pressione è insopportabile. Parte una carica accompagnata da lacrimogeni su tutta la piazza, breve ritirata ma la piazza tiene e almeno siamo di nuovo tutti insieme. Un ragazzo sviene per i gas e viene tirato via dalla polizia che esegue anche sei arresti. Gli agenti circondano lo spazio dove già si stanno svolgendo le riunioni delle commissioni della Nuit Debout per poi lasciare la presa circa un’ora dopo. I flussi intorno a Place de la république riprendono come il quotidiano dell’acampada che sta facendo dibattito in tutta la Francia.

lacrimrepu

Alla sera parte un nuovo corteo dopo il discorso serale di Hollande in cui il presidente ha confermato che ci sarà solo qualche ritocco alla legge di riforma del cordice del lavoro. La direzione è l’Eliseo e siamo centinaia ma stavolta si percepisce meno quella preziosa alchimia di sabato scorso, quando in migliaia c’eravamo mossi per prendere l’aperitivo sotto casa di Valls. “Paris est magique” si leggeva sui muri della capitale francese qualche giorno fa. La magia non è un gioco di prestigio, a volte funziona altre meno. I liceali hanno dato tutto per più di un mese, domani cominciano le vacanze e la controparte sembra aver preso le misure alle forme di mobilitazione degli studenti. Da vedere se il movimento avrà la capacità di fare uno scarto e saltare l’ostacolo nei prossimi giorni…

Parigi, 15 aprile 2016

20160414 221645

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Una legge di bilancio di matrice classista” quella del governo Meloni. L’analisi del Professor Alessandro Volpi

Si accende il dibattito rispetto alla iniqua manovra del governo, in particolare su fisco e pensioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale

In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: svendita di San Siro e Olimpiadi Invernali, tegole giudiziarie sulla città “appaltata” ai grandi eventi

La gip di Milano Patrizia Nobile ha sollevato davanti alla Consulta la questione di “legittimità costituzionale” del decreto del Governo Meloni del 2024.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Asl di Torino: un sistema di favori al servizio della politica?

L’Italia è un paese anziano e in calo demografico ma gli investimenti nel comparto sanitario e socio-assistenziale sono sempre meno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Diritto all’abitare: presentato il DL Sfratti. Unione Inquilini: “Ennesimo attacco ai diritti di chi vive in precarietà abitativa”

La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Meloni, che in realtà è un piano…sfratti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Free Party: a tre anni dall’entrata in vigore del decreto anti-rave migliaia di giovani occupano a Campogalliano (Mo)

Violente cariche e lacrimogeni contro le persone presenti al Witchtek. Ci sono feriti e fermati.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Da Mompantero a Susa, vent’anni dopo: la fiaccolata del movimento No Tav illumina ancora la valle

Vent’anni dopo la battaglia del Seghino, la Valsusa torna a camminare insieme, fiaccola alla mano, per ribadire che la lotta non è mai finita.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Manovra 2026: La “responsabile” Meloni, atto terzo. 

Prima di dilungarci nel merito dell’allocazione dei miserrimi 18 miliardi previsti, quattro aggettivi possono sintetizzarne il contenuto. Una manovra “responsabile”, pavida, iniqua e belligerante. 

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Fogli di via da Ronchi: la rappresaglia per il corteo del 13 settembre scorso

In una fase in cui il movimento per la Palestina ha attenuato la sua mobilitazione e pressione, la macchina burocratico-repressiva continua a funzionare a pieno ritmo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Tunisia, a Gabes respirare è diventato un atto di resistenza

Abbiamo tradotto questo articolo di inkyfada.media che racconta la vicenda di Gabes, un paese in Tunisia dove da mesi continuano proteste significative a causa di un polo chimico che mette a rischio la salute della popolazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Torino: Assemblea Popolare del coordinamento cittadino Torino per Gaza

Pubblichiamo il comunicato di invito all’assemblea popolare di Torino per Gaza.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Se toccate uno, toccate tutti! Omar libero (Aggiornamenti)

Ripubblichiamo il comunicato uscito ieri dal Collettivo Gioberti di Torino, Assemblea studentesca e KSA – Torino a seguito dell’arresto in flagranza differita nei confronti di Omar, uno studente del liceo Gioberti che ha partecipato alla manifestazione studentesca di venerdì 14 novembre.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Culture

“No Comment”: i Kneecap tornano a colpire con Banksy

Dalla Belfast ribelle al cuore dell’establishment londinese, i Kneecap tornano a colpire.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso il 25 novembre: giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne e le violenze di genere

Il governo attacca l’educazione sessuoaffettiva nelle scuole, in particolare attraverso il Ddl sul consenso informato che, all’esame dell’Aula, è stata occasione per lo svolgersi di un teatrino imbarazzante

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Brasile. La Marcia Mondiale per il Clima riunisce 70.000 persone a Belém e chiede giustizia climatica: «Noi siamo la risposta»

Un incontro storico dà voce ai popoli che non sono stati ascoltati negli spazi ufficiali della COP30.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane