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‘Non nuovi progetti ma vogliamo essere liberi e da nessuno comandati’

– ribadiamo che non accettiamo il ruolo di Terra del Fuoco o di altri soggetti istituzionali come intermediari ne le intenzioni attuali dell’associazione, che pochi giorni fa comunicava,  nascondendosi dietro un altro nome ed usando il comitato di Via Asti come soggetto propositivo l’impegno “nell’elaborazione e nella costruzione di un progetto condiviso con le famiglie rom giunte in via Asti” per l’ennesima volta non parlandone insieme a noi;
– diciamo NO a qualsiasi progetto con  associazioni e comune che fino ad ora hanno solo dimostrato interessi economici nei nostri confronti, non vogliamo più essere “inseriti” nei vari progetti “condivisi” che ci propongono “soluzioni strutturali”: lo abbiamo capito con il progetto La città possibile ed oggi, con lo sgombero, lo ribadiamo, non ci stiamo più alle proposte precarie ed individuali che le istituzioni ci offrono poiché non siamo “oggetti per i progetti”.

Associazioni, istituzioni e media mainstream vogliono nascondere gli abusi e interessi economici perpretrati sulla nostra pelle; questa volta siamo stati noi a decidere la soluzione migliore in risposta allo sgombero di Lunga Stura Lazio e alle promesse fallite fattaci dal Comune, Prefettura e la cordata di associazioni che ha scritto un progetto per oltre 5’000’000 di euro (Terra del Fuoco, Valdocco, AIZO, Liberi Tutti e Croce Rossa); siamo stati noi a decidere di prenderci la casa tanto promessa.

Continueremo autonomamente a difendere la nostra dignità e la nostra volontà ad avere una casa come tutte le altre persone.
Pensiamo che questo sgombero sia un attacco di natura razzista: perché anche noi non possiamo vivere in questo quartiere?

“noi siamo per l’autodeterminazione delle persone che hanno deciso di prendersi la casa”

Chiediamo a tutte le persone solidali che ci hanno sostenute/i in questi giorni di continuare a farlo.

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