
No all’inceneritore del Gerbido
Il Coordinamento No inceneritore denunciano le continue politiche di svendita della salute pubblica, le continue privatizzazioni, i tagli ai servizi, chiedendo la conversione del termovalizzatore in un impianto a freddo, più economico e più ecologico.
Non a caso a Reggio Emilia, Vercelli, Parma si sono stoppati i progetti di costruzione degli inceneritori, mentre il sindaco Fassino continua a persistere nel volere a tutti i costi un impianto che produrrà diossina, metalli pesanti, nanoparticelle, ossidi di azoto e zolfo, sostanze dannose per la salute, portatrici di tumori. Le ragioni che si “nascondono” dietro la costruzione dell’inceneritore sono tutte di natura economica, inconciliabili con i bisogni reali di una città sempre più impoverita dalle scelte politiche delle istituzioni locali che pensano unicamente a rimpinzare le casse del comune per mantenere i privilegi dei soliti noti.
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