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CIAK NON SI GIRA!!!!

L’Italia con un investimento pubblico annuo in cultura pari a 1,8 miliardi di euro ottiene un contributo al PIL pari a 39,7 miliardi, evidenziando quindi un “moltiplicatore dell’investimento” pari a 21,3; il secondo migliore nell’ambito dell’Unione Europea.

Questo elemento valorizza la forte attrattività del nostro patrimonio culturale ed evidenzia una notevole potenzialità di crescita laddove vengono effettuati investimenti nella media dei grandi paesi dell’Unione Europea.

Nonostante questo lo Stato continua ad abbassare gli investimenti alla cultura.

In Italia i lavoratori della cultura sono 600.000. In Piemonte gli occupati nel settore culturale sono oltre 30.000 che, considerando tutto l’indotto generato, raggiungono i 250.000 addetti.

Il Turismo, che negli ultimi anni ha visto nella nostra regione un incremento del 43% di presenze, rivela un crescente peso dell’attrattiva culturale. Circa il 50% dei turisti, infatti, dichiara di scegliere il Piemonte per la qualità dei beni e dell’offerta artistica e culturale.

Eppure la spesa regionale per la cultura nel 2011, dopo i pesanti tagli effettuati, è stata pari allo 0,31% del bilancio totale, con un esborso pro-capite annuo a carico del singolo cittadino che non raggiunge i 15 euro!!

I nuovi tagli annunciati dal Comune di Torino assesteranno un duro colpo a tutto il settore: per ora 2,6 milioni di euro in meno, che dovranno arrivare a 5 milioni in meno, sottratti a tutti gli enti di eccellenza (Teatro Stabile, Teatro Regio, Museo del Cinema, Salone del Libro, Musei civici, Festival, Film Commission, ecc.). Solo La Film Commission, che aiuta le produzioni cinematografiche a investire, e creare lavoro, in Piemonte, subirà un taglio di quasi il 60% del budget!

SONO PERTANTO LAVORATORI A RISCHIO:
attori, tecnici, comparse, elettricisti, macchinisti, costumisti, trovarobe, scenografi, truccatori, parrucchieri, sarte, segretari e direttori di produzione, stagisti, assistenti alla regia, direttori di casting, location manager, addetti al catering, segretarie di edizione, autisti, fonici, montatori video e montatori del suono, doppiatori, musicisti, cantanti, conduttori di radio e tv locali, bibliotecari, animatori, danzatori, coreografi, assistenti e direttori di scena, tecnici delle luci, registi di cinema, di teatro, di documentari, fotografi, operatori, scrittori, sceneggiatori, organizzatori culturali, di mostre, di rassegne, di eventi, di festival, addetti ufficio stampa, impiegati amministrativi, grafici, disegnatori….

Una politica di soli tagli indiscriminati è una politica miope, che penalizza un settore vitale come quello della cultura e dello spettacolo. Il nostro patrimonio artistico e culturale è universalmente riconosciuto, con eccellenze e capacità creative che il mondo ci invidia.

Arte, Cultura, Cinema sono un settore economico strategico in cui investire, e non una spesa da tagliare, soprattutto laddove tutti gli altri settori produttivi sono in forte crisi.

Lavoratori del Cinema di Torino

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