
Se Renzi vuole “prendere le scuole e i licei”…
Forse la certezza matematica, che il nostro premier aveva, della sua vittoria, sta svanendo: si trova infatti costretto ad elemosinare voti aggiungendo che «Abbiamo bisogno di recuperare e di un impegno capillare dei più giovani»
Ora sarà la volta degli studenti, che «vengono avvicinati spesso da persone che parlano di deriva autoritaria» e hanno dunque bisogno di essere aiutati a votare con coscienza, aggiunge.
Ecco che, tanto per cambiare, noi giovani siamo considerati soggetto passivo, incapace di prendere decisioni, Renzi ha infatti affermato la necessità di un “SI dei giovani” che non ci appartiene ed è assolutamente in contrasto con il reale stato delle cose ,visto che le riforme portate avanti dal governo calpestano i nostri bisogni.
L’invito che dà ai giovani del PD è di “andare nelle scuole del vostro territorio, nelle università, dove ancora non ci siamo”. In fondo ha ragione: il PD nelle scuole non c’è. Non c’è negli edifici fatiscenti in cui vieniamo formati, visto che i fondi stanziati per la messa in sicurezza dei nostri istituti, sono stati annullati dal Patto di Stabilità due mesi dopo essere stati promessi con la Buona Scuola, non c’è nelle classi che dopo mesi dall’inizio della scuola sono ancora senza insegnanti perchè fra Organo di Potenziamento e supplenti che devono arrivare dall’altra parte d’Italia, avere un insegnante stabile è quasi un privilegio, né Renzi ha visto gli studenti costretti ad uno studio mnemonico di saperi vuoti, o a correre da una parte all’altra della città per andare a lavorare in luoghi non coerenti con le nostre scelte di studio senza per altro avere una minima retribuzione o valore formativo, come non ha mai visto le facoltà universitarie piene di amianto, in cui gli spazi di dibattito sono completamente cancellati e dove è permesso alla Polizia di fare irruzione in qualunque momento.
Ci viene detto che il fine è di aiutarci a compiere scelte consapevoli perché il nostro parere è importante, ma a noi viene davvero difficile credere che questo improvviso interesse sia del tutto spassionato.
Caro Renzi, hai ragione quando dici «Ci giochiamo in due mesi i prossimi vent’anni. È una sfida pazzesca». Sì, ce li giochiamo, ci giochiamo il nostro futuro che da troppo tempo banchieri e politicanti hanno in mano, ci giochiamo la nostra dignità, ci giochiamo la possibilità di avere un lavoro e una famiglia, ci giochiamo la nostra occasione di cambiare questa società in cui l’unica possibiltà che ci è data è quella di essere sfruttati sottopagati servi di una casta dirigente che fa solo i suoi interessi.
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