InfoAut

Guerra e migranti: dov’è la nostra opzione?

Intervento (da Milano) all’assemblea “Guerra/migrazioni/crisi. Dai conflitti nel vicino oriente alle frontiere della Fortezza Europa”, domenica 19 giugno

Io volevo cercare di condividere alcune riflessioni uscite in questa nuova assemblea no borders milanese, molto variegata, eterogenea ed interessante, ed anche in seguito alla due giorni no borders che c’è stata a Genova.
Vorrei riprendere da quello che dicevo ieri, ovvero del perché una questione come quella dell’ISIS può diventare la questione desiderabile per un giovane che nella società attuale, ad esempio quella francese, prova odio per le guardie, si fa una vita di merda ecc. cercando una strada rivoluzionaria, e vede in questa forza nichilista totale una soluzione.

Provo a fare un’esempio reale, se ci ricordiamo dopo i fatti del Bataclan, una delle persone accusate è stata Abdel Salah, che stava a Molenbeq, una banlieue di Bruxelles che in tutto e per tutto è simile ad una qualsiasi banlieue Francese.
Le dietrologie che uscirono fuori riguardarono il dove questa persona si nascondesse, Turchia? Siria? Ecc. Poi lo hanno trovato di fatto a casa sua. La questione è molto semplice, a Molenbeq esiste una rete di legami, molto forti in questo quartiere popolare, che ha permesso a Salah di affittare un appartamento sotto falso nome, chi glielo ha affittato era un suo conoscente, quindi per le forze dell’ordine è stato praticamente impossibile rintracciarlo nel quartiere. Legato a questi fatti è successa un’altra cosa, che la sorella di Salah, pensando che lo stato francese la avrebbe riempita di soldi, ha fatto il nome del fratello e della sua banda. Il giorno dopo questa ragazza ha perso casa, lavoro ecc. , ma questo non perché a Molenbeq sono tutti dell’ISIS, ma perché in un quartiere come questo si perde di più a stare dalla parte dello stato, che a stare dalla parte di una comunità e dei suoi legami. Questa persona ha perso tutto quello che aveva, perché ha tradito la comunità. Comunità composta da gente che intervistata sugli attentati di Daesh era profondamente contrariata.

Lo scenario che abbiamo di fronte è che una situazione di guerra, a causa degli in diventa una situazione di guerra quotidiana e nella guerra noi sappiamo che si può solo prendere parte. Il problema è che abbiamo solo due parti, ovvero la polizia, quindi i discorsi e dall’altra parte c’è la forza nichilista, che è la forza su cui si basa Daesh. La stessa propaganda di Daesh è un film di hollywood con altri colori. Manca la proposta rivoluzionaria, cioè la parte mancante siamo noi.
Io sono d’accordo coi discorsi di ieri, che dobbiamo toglierci dal ghetto e anche il referendum potrebbe dare una mano, c’è un discorso da fare, dobbiamo esserci, ma dobbiamo esserci anche sul discorso della guerra. E’ la guerra la vediamo nella condizione dei migranti alle frontiere, c’è un esempio specifico che è quello di Ventimiglia. A Ventimiglia l’anno scorso si c’erano i compagni, ma c’erano sopratutto un sacco di persone che si sono avvicinate, per una questione etica, cristiana, spinti dal desiderio di dare una mano a chi scappa dalla guerra. Queste persone in pochissimo tempo, da persone indignate e democratiche, sono diventate militanti, poiché in questa contraddizione qua, lo spettro della sinistra democratica che integra non può reggere. L’idea stessa di Europa è morta in meno di un anno, non serve nemmeno nominare gli accordi che l’UE fa con la Turchia, che sono chiarissimi, voi vi ripigliate sta gente, poi dove vanno non lo sappiamo, e in più vi regaliamo pure una portaerei.

Questo cosa impone? Impone la nostra presenza, che prendiamo parola sulla questione. Da un lato c’è anche una questione di cuore, perché noi siamo compagni di cuore, questa gente sta nelle nostre città, però noi dobbiamo vederla sopratutto da un punto di vista strategico.
I punti di vista strategici sono essenzialmente due. Il primo è che imponendo che sula guerra ci sia una presa di posizione, noi siamo questa parte da raggiungere, dicendo sì, si può prendere parte e quindi incontrare tantissime persone, che nei termini militanti su questioni come l’abitare non le avremmo incontrate, ma qui le incontriamo perché tutta l’illusione democratica della sinistra viene a cadere. Il secondo termine del perché è importante stare dentro la questione guerre e migrazioni è che questa massa di gente è sì un flusso migratorio in spostamento, ma è una massa di persone in lotta, hanno già lottato contro la guerra, il deserto ecc. Vogliono muoversi verso il nord europa, non vogliono acqua e pane e basta. E in nord europa non esiste nessun paradiso, anzi nemmeno lì li vogliono. La questione è come queste persone in transito, prima passeranno nelle nostre città poi ci torneranno dopo essere state respinte, e torneranno nei posti dove ci sono dei compagni e delle persone che con loro si sono organizzate. Questa cosa sta succedendo in Grecia, a Idomeni il campo è stato sgomberato, 20.000 persone e a Salonicco ci sono 35.000 migranti stipati nelle periferie, in fabbriche dismesse ed ex basi militari, col governo greco che garantisce 4000 pasti al giorno. Queste persone sono in lotta, non hanno paura di sbirri, filo spinato ecc., queste persone anche con l’ausilio dei compagni hanno fatto in modo che esistano occupazioni fatte da queste persone. Queste occupazioni in Grecia rimarranno, nel senso che aumentando il flusso, molti torneranno e torneranno dove sanno di trovare amicizie politiche. Verranno nei nostri quartieri, occuperanno le case dei nostri quartieri e molto probabilmente andranno a lavorare nelle cooperative. Questi elementi ci dicono che, in questo momento storico, non c’è differenza tra parlare di una ricomposizione di classe parlando dei quartieri, della condizione giovanile o rispetto ai migranti.

Su questa cosa ci siamo svegliati tardi, ma il campo è ancora aperto, questo movimento no border, non è qualcosa di già pre-composto, è una cosa ampissima, la maggior parte di chi ci sta dentro non si sente militante e questo è bellissimo, è fortissimo, sono tante persone nuove, che hanno molta meno merda nel cervello e preconcetti. In quanto compagni, se vogliamo sul serio parlare di comunismo, di rivoluzione in termini maggioritari, questa questione la dobbiamo prendere in maniera forte, ovvero innanzitutto avere l’umiltà di andare a conoscere chi si sta muovendo in questo momento, che potrebbero sembrare solo gente un po’ alternativa ma sono destinati a politicizzarsi subito in una lotta che non sarà breve, ma molto più sul lungo periodo. Poi bisogna ragionare anche sul fatto che questa lotta è destinata a delle precipitazioni, intorno alle frontiere. Molto probabilmente tra un anno le frontiere saranno tutte chiuse e l’idea di Europa va a farsi fottere. Ma occorre muoversi adesso, finché esiste l’attenzione di molte persone.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

TRUMP II: La guerra commerciale si fa globale. 

Riprendiamo e traduciamo il contribuito che i compagni di Chuang hanno dato al neonato progetto editoriale “Heatwave”.  Buona lettura. In questo primo contributo al nuovo progetto Heatwave, rispondiamo alle domande di questo collettivo sull’impatto globale delle ultime ondate di dazi americani. La panoramica completa di questa inchiesta può essere letta sul loro sito web, insieme […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

“I padroni del mondo:come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia”

Venerdì 6 giugno presso il CSOA Askatasuna alle ore 19.30 si terrà insieme all’autore Alessandro Volpi la presentazione del libro “I padroni del mondo: come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia” (Laterza, 2024).  D’accordo con l’autore pubblichiamo l’introduzione del libro. Mappe. Esiste un legame evidente fra l’idea che serva una continua […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il posto di Hamas (e di chi chi seguirà o precede) in Palestina

Qualche precisazione sul ruolo del movimento, all’interno di una più ampia cornice di lotta anticoloniale di Lorenzo Forlani, da lorenzoforlani.substack.com Mi sembra sia arrivato il momento, o forse non ha mai smesso di esserlo. Vogliamo parlare di Hamas? E parliamo di Hamas, una volta per tutte, tentando di scrollarci di dosso paranoie, tensioni mai sopite, […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Note preliminari sul «sistema degli Stati»

È generalmente noto che Karl Marx, nel piano del Capitale, prevedesse una sezione dedicata allo Stato – sezione di cui non scrisse nemmeno una bozza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale: il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)

Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Russia: i segreti della resilienza economica

Abbiamo tradotto il testo di Mylène Gaulard, docente di economia presso Università Pierre Mendes France – Grenoble 2, apparso originariamente su Hors-serie in quanto intende mettere a nudo l’enorme distanza tra la narrazione dominante occidentale (e principalmente europea) sul conflitto in Ucraina e la realtà materiale dei rapporti di forza economici e geopolitici che si stanno ridefinendo su scala globale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump 2.0: una svolta epocale?

Un confronto sulla percezione che sulle due sponde dell’Atlantico si ha della crisi in corso è importante, ma deve scontare uno choc cognitivo dovuto alla difficoltà di mettere a fuoco una svolta forse epocale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Blackout: è il liberismo bellezza!

Riprendiamo dal sito SinistrainRete questo contributo che ci sembra interessante per arricchire il dibattito a riguardo del recente blackout iberico. I nodi sollevati dall’articolo ci interessano e rimandando a ragionamenti complessivi sulla fase e la crisi energetica, che animano il nostro sito in questi ultimi tempi. Sembra interessante e da approfondire, il ruolo dei mercati finanziari nella gestione delle reti energetiche nazionali e come questo si intersechi con l’utilizzo di fonti rinnovabili, fossili e nucleari.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

György Lukács, Emilio Quadrelli e Lenin: tre eretici dell’ortodossia marxista

György Lukács, Lenin, con un saggio introduttivo di Emilio Quadrelli e una lezione di Mario Tronti, DeriveApprodi, Bologna 2025 di Sandro Moiso, da Carmilla La recente ripubblicazione da parte di DeriveApprodi del testo su Lenin di György Lukács (1885-1971), accompagnato da una corposa introduzione di Emilio Quadrelli (1956-2024) oltre che da un’appendice contenente una lezione di […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele arma l’Isis a Gaza. Alcune riflessioni sulle forme storiche della resistenza

Non si è prestata sufficiente attenzione ad una notizia che sta circolando negli ultimi giorni da diverse fonti: Israele starebbe fornendo armi ad una banda criminale legata all’Isis all’interno della Striscia di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vittoria dei portuali di Marsiglia e Genova. Rimaste a terra le mitragliatrici, la nave cargo diretta ad Haifa viaggia vuota

La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alcune riflessioni sulla natura e sulla guerra dei contadini tedeschi

Nel 1525 gran parte dell’Europa centrale è stata infiammata da una rivolta sociale: i contadini si sollevarono contro coloro che governavano le loro vite.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Torino cambia lavoro – Tra deindustrializzazione e riconversione

Gli operai prendono parola: il lavoro cambia, la città si interroga

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Genova: i portuali pronti a rifiutare di caricare il cargo di armi per Israele

I portuali in Francia si rifiutano di caricare il cargo di armi per Israele: pronti al blocco anche a Genova.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Militari israeliani in “libera uscita” in Italia

Stress da genocidio? Se vuoi rilassarti vieni nel Bel Paese! Non è uno slogan pubblicitario di un mondo distopico, ma potremmo rappresentarcela così l’offerta, comprensiva di relax,  tour turistici alle bellezze naturalistiche e culturali delle Marche, di cui ha usufruito a fine 2024 un gruppo di giovani militari israeliani in “libera uscita”, ma pur sempre scortati e protetti dalla DIGOS per garantirne la massima riservatezza.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

2 Giugno: Torino scende in piazza contro il razzismo!

L’8 e il 9 giugno si terrà un referendum popolare che prevede quattro quesiti sul lavoro e un quesito per ridurre da 10 e 5 anni i prerequisiti di residenza continuativa in Italia per l’ottenimento della cittadinanza.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Pescara: colpito col TASER dalla Polizia, giovane ha un malore e muore.

Ennesima vittima degli abusi della polizia che stamattina, a Pescara, ha arrestato un 30enne coinvolto poco prima in una lite stradale. Durante l’arresto gli agenti hanno usato il taser, a loro dire per vincere la resistenza al fermo che sarebbe stata opposta dall’uomo. Condotto nelle celle della questura, il 30enne si è sentito subito male […]

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Infiltrati tra attivisti e partiti: il caso italiano ed europeo

Riprendiamo questo ariticolo di Checchino Antonini da Diogene Notizie, che partendo dal caso italiano del poliziotto infiltrato dentro Potere al popolo ricostruisce alcuni dei maggiori casi degli ultimi anni. Buona lettura!