Riceviamo e pubblichiamo...
Venerdì 5 febbraio, si è tenuta la seconda udienza che ha visto la presenza di ben 20 testimoni portati dalla difesa a favore dei 26 antifascisti imputati per i fatti accaduti il 4 Agosto 2017, quando la città di Carpi vide uno schieramento di Forza Nuova presidiare sotto alla palazzina di via Marx che di lì a poco avrebbe ospitato un progetto di accoglienza migranti. Una presenza estranea che, nella città medaglia d’oro al merito civile per i sacrifici della popolazione durante la Lotta di Liberazione, ha subito attivato una risposta chiara e forte.
Altrettanto chiara è stata la risposta repressiva del Tribunale di Modena che ha fatto recapitare 26 decreti penali di condanna a coloro che quella sera erano voluti andare proprio lì, in via Marx, a vedere coi propri occhi lo scempio fascista.
Nell’aula di Tribunale i e le testimoni, riportando i fatti accaduti quella sera, hanno sostenuto l’inequivocabile spontaneità della presenza antifascista e, venuta così a cadere la principale linea d’accusa che intendeva indicare i 26 imputati come organizzatori del raggruppamento non autorizzato, l’oggetto d’accusa si è spostato al comma 3 dello stesso art.18 TULPS: “con le stesse pene sono puniti coloro che nelle predette riunioni prendono parola”.
Dalle parole alle canzoni è un attimo.
- Sì probabilmente qualcuno ha cantato!
- Cantato? Si ricorda la canzone?
- Ma immagino “Bella Ciao”.
Il gioco è fatto.
Il 23 Aprile è prevista la sentenza.
Una sentenza di condanna basata su tale interpretazione, tra l'altro già dichiarata illegittima da precedenti sentenze della Corte Costituzionale, sarebbe un precedente agghiacciante per Modena e provincia, soprattutto se emessa due giorni prima del 25 Aprile. Un pericoloso precedente che andrebbe a minare la libertà di dissentire, anche pacificamente, di fronte a becere manifestazioni d'odio razziale e xenofobo inscenate da gruppi o partiti dichiaratamente neofascisti.
Insieme ai tantissimi antifascisti e alle tantissime antifasciste, di Carpi e non solo, che si stanno stringendo attorno ai compagni e alle compagne alla sbarra dimostrando enorme solidarietà e vicinanza daremo battaglia affinché non passi una sentenza tanto infame.
L'antifascismo non si arresta!
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